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23 Gennaio 2021 Aggiornato il 23 Gennaio 2021 alle ore 09:24

Nuova zona gialla, arancione, rossa: ristoranti, cosa cambia dal 24 gennaio

La Lombardia passa da zona rossa a zona arancione ed è l'unico miglioramento da segnalare per la settimana dal 24 al 30 gennaio
Nuova zona gialla, arancione, rossa: ristoranti, cosa cambia dal 24 gennaio

Il nuovo monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità e i dati elaborati dalla Cabina di Regia per la lotta al Coronavirus modificheranno la zona gialla, arancione e rossa. A partire da domenica 24 gennaio.

I dati si riferiscono al periodo 30 dicembre – 12 gennaio e incidono sull’assetto della mappa del 17 gennaio scorso.

Il caso più clamoroso è quello della Lombardia. Un difetto di elaborazione dell’algoritmo che restituisce il valore di appartenenza della regione a una fascia aveva messo la Lombardia in zona rossa. Un errore di calcolo, che aveva compreso i nuovi guariti nei nuovi contagiati, sarebbe all’origine dell’errore.

Il caso Lombardia

Palazzo Lombardia Milano

Questa la spiegazione tecnica contenuta nel report.

La Cabina di Regia riceve dal Ministero della Salute la richiesta della Regione Lombardia di rivalutare la classificazione del rischio
relativo alla settimana 4-10 gennaio 2021, in seguito ad un nuovo invio di dati il giorno 20 gennaio 2021 con revisione anche
retrospettiva da metà dicembre 2020 dei campi dati relativi alla “data inizio sintomi” ed allo “stato clinico” che determinano una
riduzione del numero di casi notificati dalla Regione stessa come sintomatici (allegato 1).

Questa rettifica non determina, ad una rivalutazione, un cambiamento nella classificazione del rischio che si conferma alto nella Regione Lombardia in quella settimana. Al contempo, la modifica impatta sul calcolo del valore Rt basato sulla data inizio sintomi al giorno 30 dicembre 2020 che, al ricalcolo, risulta pari a 0.88 (CI: 0.84-0.92).

In base al documento “Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale” trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732, questo valore indentificherebbe la trasmissibilità come compatibile con uno scenario di tipo 1.

Constatato che questo nuovo invio dei dati costituisce una rettifica degli stessi da parte della Regione Lombardia, la Cabina di Regia
valuta favorevolmente la possibilità di una riclassificazione della stessa in base ai dati forniti il 20 gennaio 2021.

La Lombardia in zona arancione

lombardia zona arancione

Agli effetti pratici la Lombardia cambierebbe colore: da zona rossa a zona arancione.

Sul fronte bar, ristoranti e pizzerie cambia poco. La vera differenza è nella zona gialla che permette alle attività di ristorazione di restare aperti a pranzo con il servizio al tavolo. L’orario è quello canonico dalle 5 del mattino alle 18.

In zona arancione, invece, aprono i negozi, ma bar, ristoranti e pizzerie restano chiusi. Ma resta consentito l’asporto fino alle ore 22 e la mobilità è possibile all’interno del territorio comunale.

La Sardegna in zona arancione

Peggiora, invece, la situazione della Sardegna che da gialla passa ad arancione. Quindi, in questo caso, bar, ristoranti e pizzerie non possono più restare aperti per il servizio a pranzo. E devono affidarsi esclusivamente al servizio a domicilio e all’asporto.

Va ricordato anche che in zona arancione, come detto, i negozi restano aperti. Ma i centri commerciali sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi.

Zona rossa dal 24 gennaio

peperoncino zona rossa

In zona rossa restano solo la Sicilia e la Provincia Autonoma di Bolzano.

Le restrizioni massime imposte dallo scenario di rischio alto con Rt superiore a 1,25

Un’Italia quasi interamente arancione

arancia zona arancione

Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria, Val d’Aosta restano in zona arancione. Anche il Veneto dovrebbe restare in zona arancione e si aggiungerebbe la Sardegna.

La situazione per bar, ristoranti e pizzerie dunque non cambia. Devono restare chiusi a pranzo, o comunque fino alle 18. Consentiti asporto e consegne a domicilio.

L’isola felice della zona gialla

limone zona gialla

Quando furono istituite le divisioni in zone nell’autunno dello scorso anno, nessuno avrebbe pensato che la zona gialla potesse diventare un’isola felice. Ma per bar, ristoranti e pizzerie di Campania, Toscana, Basilicata, Molise, Provincia di Trento è così. Sono gli unici a poter restare aperti a pranzo perché la situazione epidemiologica con l’indice Rt inferiore a 1 consente le aperture a pranzo.

Nonostante la forte limitazione della chiusura serale è un segnale di ottimismo per le attività di ristorazione. Tanto che le associazioni di categoria hanno chiesto al Ministro per lo Sviluppo Economico anche l’apertura serale fino alle 22. Che sarebbe possibile, secondo loro, anche a fronte di una rivisitazione dei protocolli sanitari attuali.

La zona bianca

Timidamente si affaccia sulle valutazioni di questo arco temporale anche la zona bianca che scatterà con un indice Rt inferiore a 0,50. Ci si avvicina la Provincia di Trento che, se i dati continuassero a migliorare, potrebbe essere la prima zona di Italia in cui bar, ristoranti e pizzerie resterebbero aperti la sera. E con gli attuali protocolli sanitari da osservare. Ma la strada avvertono dalla Cabina di Regia è ancora lunga. I dati alla fine parlano di un sostanziale non peggioramento. Ma scrivere miglioramento della situazione epidemiologica è impossibile.

[Immagine di copertina: Susanne Jutzeler da Pexels]

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