Osteria di Pescheria a Salerno: la nuova apertura premia qualità e prezzo
Il successo di Pescheria a Salerno, il ristorante diventato punto di riferimento per gli appassionati di tavole del mare, potrebbe essere bissato dalla nuova osteria.
L’Osteria di Pescheria è stata inaugurata in sordina domenica con il servizio di pranzo. A via Velia, nello slargo XXV aprile, proprio di fronte alla casa madre. Lo spazio è praticamente tutto all’aperto con un dehors tratteggiato da piante e un albero a copertura insieme a un ombrellone. Il piccolo contenitore al chiuso è praticamente occupato dalla cucina, dal banco di smistamento e dai servizi igienici.
Osteria di Pescheria si vive all’aperto e in questo periodo di restrizioni anti Covid-19 è manna dal cielo. Una quarantina di posti all’aperto alla confluenza tra il lungomare e le strade più gettonate dallo struscio salernitano. È bastato poco per riempire i tavoli e allungare il pranzo al brunch per quanti erano desiderosi di conoscere la nuova formula.
Che rappresenta un apprezzato downgrade rispetto a Pescheria. Cioè si mangia bene, molto tradizionale, ma si spende di meno, circa la metà. Basta gettare un occhio alla lavagna che campeggia all’ingresso per accertarsene.
La scelta è privilegiare il buon pesce pescato localmente, azzurro soprattutto, e proporlo nei grandi classici della cucina di mare della Campania.
Un florilegio di alici marinate, impepata di cozze, spaghetti alle vongole, paccheri allo scoglio, frittura di paranza.
Luigi Iapigio ha messo al comando delle operazioni Marco Scognamiglio, suo sous chef a Pescheria in questi anni, promosso al grado di capitano. E la mano leggera che è già di Pescheria si ritrova anche in questa Osteria di nome e di fatto.
Il servizio è sempre accurato, nonostante l’ondata da nuova apertura. Tocca attendere soltanto che si liberi un tavolo per iniziare a pescare dal menu della lavagna.
E si inizia con un fuori programma omaggio di Mozzarella Championship, Bufale in tavola con uno dei 100 caseifici selezionati per comporre il tabellone della fase finale. Superlativa la treccia, ottimo il grande formato e passano l’esame anche i bocconcini tirati a mano.
Gli antipasti
Apriamo il tabellone dell’Osteria di Pescheria con un convincente baccalà all’insalata ben accompagnato da olive verdi non anonime (9 €).
Arriva in tavola la gioia e la dannazione dei ristoranti di pesce: le alici marinate (8 €). Difficile trovarle di buone, ben equilibrate tra aceto e limone (qui della Costiera Amalfitana), e soprattutto abbattute per evitare i rischi da anisakis.
Un classico messo in ombra proprio dal timore dell’indesiderato ospite che ritorna sotto i riflettori. Insieme alla tartare di tonno (10 €). Gli antipasti giocano la parte del leone.
E noi continuiamo con piacere spolverando il piatto di alici fritte da manuale. Croccanti e senza aggravio inutile di olio (8 €).
Ancora frittura con i calamari del golfo, teneri e succulenti come è difficile incontrarne (12 €).
E poi la regina delle tavole di mare espresse e pop. Ecco l’impepata di cozze (8 €) con mitili belli turgidi e saporiti.
L’ola del tavolo è per le trigliette di scoglio fritte alla perfezione (14 €) che si aggiudicano la palma di miglior assaggio degli antipasti.
I primi piatti di Osteria di Pescheria
E finalmente ci sono loro, gli spaghetti cacio cozze e basilico (14 €), versione basic della cacio cozze e tartufo del Veliero di Acciaroli, l’altra insegna guidata da Iapigio. Che a Pescheria diletta invece con la versione tartufi e taratufi. Viene meno all’Osteria di Pescheria la messa al bando delle cozze che vige nel ristorante che ha conquistato il piatto della Guida Michelin. La triangolazione tra le diverse tavole piacerà agli amanti del brand Pescheria – Veliero.
Ancora un assaggio di pasta. Questa volta sono i paccheri con la cernia che è finita nel paniere di Osteria di Pescheria (18 €). La lavagna è condizionata dal pescato del giorno, ma il pacchero godurioso ha sempre la sua presenza con il ragù di mare o il classicissimo scoglio.
Alziamo bandiera sicuri che torneremo ad assaggiare la mai dimenticata spigola fritta o un pesce bianco al forno.
C’è giusto lo spazio per un tiramisù della casa, ben conosciuto e ben fatto.
Il campionato
La carta dei vini si avvantaggia della coesistenza dell’altro marciapiede su cui insiste Pescheria. Qui abbiamo scelto un Greco Janare di Pietralata che ha accompagnato benissimo tutto il pasto. E ha rispettato la filosofia dell’ottimo rapporto qualità – prezzo (16 €).
Il campionato di Osteria di Pescheria è diverso da quello della casa madre che, come detto, ha meritato e confermato il piatto della Guida Michelin. Qui, per capirci, siamo in area Bib Gourmand con ottimo pesce a prezzi competitivi. I 35 € sono a portata di mano e bisogna proprio esagerare per toccare i 50. Cosa che spaziando tra la lunga lista degli antipasti da condividere è anche possibile.
Per noi, rientra a pieno titolo tra i ristoranti d’amare di questa estate 2021.
Voto: 8,5/10
Osteria di Pescheria. Via Velia, 8. Salerno. Tel. +393277061725