Palermo: per tagliare e servire la torta 20 € in più nello scontrino
A Palermo, una coppia di coniugi ha scoperto che il servizio ha un prezzo salato anche quando si parla di una torta: 20 euro in più sul conto finale.
È successo in un locale del centro, dove i due avevano portato la loro torta di anniversario per condividerla con 20 invitati.
Non la solita torta, dunque, ma un dolce che ha avuto la capacità di far evaporare 20 euro dal portafoglio per il taglio e il servizio ai commensali.
Palermo: la torta costa 20 € in più: servizio o sola?
Sì, perché al momento di pagare la coppia ha avuto la spiacevole sorpresa: tra le voci dell’ennesimo scontrino che sta generando malumori e polemiche c’era anche quella del servizio torta, pari a un euro per ogni commensale.
Un euro a testa per avere la torta tagliata e servita ai tavoli del locale di Palermo, indipendentemente da chi l’avesse mangiata o meno.
Un nuovo casus belli raccolto dal Giornale di Sicilia nell’estate dei piatti vuoti a 2 euro in Liguria e dei toast dimezzati a prezzo pieno a Como.
In pratica, dal taglio del tramezzino di Finale Ligure a quello della torta di Palermo, l’estate dei rincari non ha confini.
Oggi, per la serie “Le Avventure Gastronomiche del Duemila e Ventitre”, vi presentiamo: “Il Mistero della Torta Tagliata”.
Ecco la scena: una festa d’anniversario con torta di rito in un ristorante del centro di Palermo. Al termine della serata, i festeggiati ricevono un conto più salato del previsto. Gli occhi si spalancano, le fronti si corrugano.
Un euro per ogni commensale
Tra le voci dello scontrino, una spicca: 20 euro per il servizio di taglio e servizio della torta.
La matematica non è un’opinione: la torta, divisa in 20 fettine, ha generato un guadagno netto di un euro a fetta.
Un commensale, un euro. Semplice, no? Perfino troppo…
“Oh, se fosse stato un matrimonio con 200 inviati, avrebbero chiesto 200 euro!”, ha scherzato un commensale.
Ma la risata si è spenta sulle labbra. Perché, in effetti, pagare un euro a fetta –a prescindere da chi l’ha effettivamente mangiata o meno– non è poi così divertente.
Sembra, dalle prime ricostruzioni, che non ci sia stata alcuna comunicazione preventiva di questi costi aggiuntivi.
Come un mago che estrae un coniglio dal cappello, il ristorante ha presentato il conto a sorpresa. E la magia, in questo caso, non è affatto piaciuta.
Palermo e il paradosso del servizio torta
Chi ha ragione e chi ha torto in questa nuova polemica che si sta diffondendo a macchia d’olio sui social?
Per rispondere alla domanda, dobbiamo analizzare il concetto di servizio torta e le sue implicazioni.
Il servizio torta è una pratica diffusa in molti ristoranti italiani, a Palermo come altrove.
Consiste nel permettere ai clienti di portare un dolce da casa per festeggiare un evento particolare: compleanni, anniversari o lauree.
Il ristorante si occupa di tagliare e servire il dolce ai tavoli, senza applicare alcun costo aggiuntivo o applicando un costo simbolico o proporzionale al numero degli invitati.
Anche a Palermo il servizio torta dovrebbe essere una forma di cortesia e di flessibilità da parte del ristorante, che rinuncia a vendere i propri dolci per accontentare i clienti.
Allo stesso tempo, è un’occasione di risparmio e di personalizzazione da parte dei clienti, che possono scegliere il loro dolce preferito e pagare meno rispetto al menu del ristorante.
Il servizio torta, tuttavia, nasconde anche un paradosso: se da un lato è vantaggioso per entrambe le parti, dall’altro lato crea delle aspettative e delle incongruenze.
I clienti, come a Palermo, si aspettano che il servizio torta sia gratuito o quasi perché considerano il dolce un regalo al ristorante e non un prodotto da acquistare.
Ma i ristoranti devono sostenere dei costi per offrire il servizio torta, come il personale, i materiali e lo smaltimento dei rifiuti.
Il paradosso può generare conflitti tra i clienti e i ristoranti, che si trovano a negoziare il prezzo del servizio torta in base a vari fattori.
La qualità del dolce, la quantità degli invitati, il tipo di locale e la zona geografica.
In alcuni casi, il prezzo del servizio torta è stabilito in anticipo e comunicato ai clienti. In altri casi, per esempio nel locale di Palermo (a quanto sembra) il prezzo del servizio torta è deciso sul momento e sorprende i clienti.
Dov’è finita l’ospitalità italiana?
I ristoratori stanno imboccando strade sempre più creative per far pagare servizi che una volta erano considerati standard.
“Abbiamo impiegato del tempo”, “ogni servizio in più va pagato”, “il locale non può farsi carico gratis del taglio e del servizio, compreso sporcare 20 piatti e 20 posate”, come nel caso della torta di Palermo.
E per tutta risposta i clienti: “Ma allora cosa paghiamo a fare il coperto?”.
Da Nord a Sud, gli scontrini stanno testimoniando una tendenza allarmante.
- Un toast tagliato a metà in un bar di Gera Lario, in provincia di Como, costa due euro in più.
- Un piattino vuoto “per la condivisione” delle trofie in Liguria, sempre due euro in più sul conto.
- Su un gelato si paga il sovrapprezzo di 1 € perché è stato messo nel cono.
- E ora, un euro a testa per tagliare la torta e servirla al tavolo in un locale a Palermo.
Non ci vuole molto per immaginare un futuro in cui dovremmo pagare anche per l’aria condizionata in un ristorante climatizzato.
Forse è il momento di recuperare un po’ di buon senso e ritrovare l’attenzione per l’ospitalità, la qualità e il servizio. In fondo la ristorazione italiana è famosa nel mondo per la sua cucina e per la capacità di far sentire gli ospiti come a casa.
E, per quanto ne sappiamo, a casa non si paga per tagliare la torta!
Almeno lì, l’unica sorpresa sarà quella dentro al dolce. E, con un po’ di fortuna, non sarà un conto salato.