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23 Febbraio 2024 Aggiornato il 27 Febbraio 2024 alle ore 15:09

La tua pasta non 100% italiana finanzia la Russia: la compri ancora?

Controllate l’origine e comprate pasta 100% italiana. Eviterete di finanziare la Russia acquistando pasta fatta con il grano russo
La tua pasta non 100% italiana finanzia la Russia: la compri ancora?

Mangiamo più pasta 100% italiana da quando, nel 2018, è diventato obbligatorio indicare l’origine in etichetta. Quali sono state le conseguenze?

Il sito Specialy ci ha spiegato ieri che si sono moltiplicati i marchi di pasta che usano al 100% grano di origine italiana. E che aziende famose come Voiello, Rummo e Barilla, hanno riconvertito le proprie filiere verso un prodotto esclusivamente  nazionale. 

Pasta 100% italiana? Importiamo il 30% del grano per la pasta

Pasta day fusilli 100% italiana

Il grano prodotto in Italia non basta a coprire tutto il fabbisogno, se non lo importassimo da fuori, l’Italia perderebbe il ruolo di primo produttore mondiale di pasta. 

E la bellezza di 20 miliardi di euro all’anno, vale a dire il valore dell’export (la pasta rappresenta un quinto di tutte le esportazioni alimentari italiane).

Importazione del grano russo in Italia: + 1.164% 

Nell’ultimo anno c’è stata una repentina invasione di grano russo in Italia. Un aumento pazzesco: il 1.164% in più. 

È probabile che in tanti abbiano comprato pasta che credevano 100% italiana, in realtà fatta anche utilizzando il grano russo. Addirittura il Canada, tradizionale fornitore dei pastifici italiani, è stato superato dai russi. 

Nel 2023 l’Italia ha comprato direttamente dalla Russia 410 mila tonnellate di grano, mentre prima ne compravamo pochissimo. Altre 400 mila tonnellate sono arrivate passando per paesi amici della Russia (Turchia e Kazakistan), forse per nascondere da dove veniva il grano. 

Perché è successo tutto questo?

Quali rischi si corrono comprando pasta fatta con grano russo e non al 100% italiana?

I due anni di forte inflazione dai quali stiamo faticosamente uscendo non hanno portato solo aumenti fino all’80% sui prezzi dei beni alimentari, inclusa la pasta. 

Prima di questi aumenti ci sono stati quelli sulle materie prime a carico dei produttori di pasta, inevitabilmente scaricati sui distributori. Cioè le varie Coop, Conad, Esselunga dove gli italiani fanno la spesa.

Le catene dei supermercati hanno resistito per un po’, poi hanno alzato i prezzi mettendo in difficoltà le famiglie italiane. 

Allora i pastifici hanno trovato un modo per risparmiare comprando il grano dove costava meno, cioè in Russia. Il grano russo, infatti, viene venduto sotto costo. In questo modo i pastai italiani possono abbassare i prezzi per la Gdo e far contente le famiglie italiane sofferenti per l’inflazione.

Pasta 100% italiana: problemi etici e di concorrenza

Pasta in bianco chef Quadrio

Ma così si crea un problema di concorrenza. 

Le aziende che fanno pasta 100% italiana e le aziende che hanno modificato le filiere usando solo grano nazionale sono costrette, anche loro, ad abbassare i prezzi. Se non vogliono essere messe fuori gioco dal grano russo. 

E, soprattutto, comprando il grano russo i pastifici finiscono per sostenere l’economia guerrafondaia della Russia. E noi con loro. 

Cosa che, probabilmente, crea più di un problema etico agli italiani. 

Ci viene in aiuto questa nostra lista di produttori di pasta che usano solo grano 100% italiano. Oppure quest’altra aggiornata a fine 2023. Nessuna delle due esaustiva, i pastifici artigianali non inseriti potrebbero essere molti.

Leggete sempre l’etichetta della pasta prima di comprarla, e fate attenzione alla provenienza del grano.

Pasta 100% italiana: quali sono le marche?

– Agnesi. Mix di 14 grani duri 100% italiani

– Alce Nero. Solo con grani italiani

– Antonio Amato. Provenienza al 100% da coltivazioni italiane.

– Armando. Realizzata con grano italiano.

– Barilla. Pasta 100% italiana. 

– Baronia. Grani italiani al 100% 

– Combino (LIDL). Realizzata con grano duro UE e non UE, ma il Paese di molitura è l’Italia. Invece, la linea di pasta “deluxe” del discount tedesco, trafilata al bronzo, è fatta con grano 100%.

– Conad. Prodotta utilizzando grani di provenienza UE e non UE. Ma la linea “deluxe” Verso Natura è realizzata con semola di grano duro 100% italiano.

– Coop. Il grano usato per la produzione della pasta Coop è UE e non UE. La linea “deluxe” Fior Fiore è prodotta con semola di grano duro di origine italiana, mentre quella Vivi Verde Coop è ottenuta da grano duro biologico 100% italiano.

– Cuore Mediterraneo (Todi’s). Al Todi’s trovate la pasta del marchio “Cuore Mediterraneo”, con grani UE e non UE. La linea di pasta trafilata al bronzo Cuore Mediterraneo vanta invece la presenza di grano duro italiano.

– De Cecco. È fatta con grani italiani e del resto del mondo.

– Despar. Prodotta con grani UE e non UE. Solo la linea Premium è pasta 100% italiana.

– Divella. Realizzata con semola di grano duro coltivato in Italia e in Paesi Ue e non Ue (macinato in Italia). Invece la pasta integrale Divella è prodotta da grano duro 100% italiano e rimacinato a pietra.

– Garofalo. La coltivazione del grano avviene in Paesi UE e non UE, mentre la molitura avviene in Italia.

– Granoro. Realizzata utilizzando grani italiani, UE e non UE. Tuttavia, le linee Dedicato e BIO utilizzano grano 100% italiano.

– La Molisana. Pasta 100% italiana con grano decorticato a pietra.

–  Novella (iN’s). La pasta “Novella” è realizzata con grano UE e non UE. La varietà Selezione Più trafilata al bronzo è con 100% grano italiano.

– Rummo. Utilizza grano Ue e non Ue (Italia e Australia). La pasta integrale è prodotta con grano 100% italiano

– Tre Mulini (Eurospin). Contiene grano UE e non UE. La linea Tre Mulini trafilata al bronzo è realizzata con grano 100% italiano.

– Voiello. Prodotta con grano duro italiano 100% italiano.

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