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21 Febbraio 2017 Aggiornato il 22 Febbraio 2017 alle ore 09:02

Milano. Quanto ci piace Baunilla, laboratorio e pasticceria al sapore di papaia

Un consiglio: provate i dolci di Baunilla a Milano. Io, ho deciso di assaggiarne un paio per volta. All'inaugurazione, a cui sono stato invitato direi in
Milano. Quanto ci piace Baunilla, laboratorio e pasticceria al sapore di papaia

Un consiglio: provate i dolci di Baunilla a Milano.

Io, ho deciso di assaggiarne un paio per volta. All’inaugurazione, a cui sono stato invitato direi in quanto stalker (avevo fotografato le vetrine ancora oscurate, poi il locale appena aperto), ne avrò assaggiati 4 o 5 tipi (che del pasticcino al cocco, quello bello pallinoso biancheggiante, ne abbia mangiati cinque o sei, vado per difetto, non conta nella conta delle tipologie).

Insomma, Baunilla è aperto già da due o tre settimane. Originale il design, come del resto il nome – che, come vi avevo anticipato, dall’alto della mia competenza linguistica, è “vaniglia” in portoghese (I’m so smart!): il colore dominante, un color rosa papaia appunto, in varie gradazioni, fa da sfondo ai colori, forti e dolci, di torte e pasticcini. Gli interni, dell’architetto Giovanni Mosca, sono illluminati da un lampadario a sfere di Tom Dixon.

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La pasticceria è opera della maestra pasticcera Barbara Micioni Vidal De Sousa, italo-brasiliana, che si occupa dei dolci anche per Bioesserì, ristorante-pizzeria in via Fatebenefratelli, della stessa proprietà. Ovvero di Vittorio Borgia, autore con il fratello Saverio di un interessante progetto di ristorazione centrato sull’attenzione al mondo del biologico, nato in collaborazione con NaturaSì e presente con più locali a Milano e Palermo (i Borgia sono siciliani). Progetto che trova in questa pasticceria un logico proseguimento.

Il laboratorio di pasticceria è posto sotto il locale: ed è lì che Barbara prepara le sue creazioni. Che sono un misto di tradizione e modernità: a me hanno lasciato a bocca aperta (nel senso che continuavo a mangiare, ovvio).

Se le praline (che non ho assaggiato) riprendono esternamente grafiche e forme ormai comuni, le torte si presentano estremamente lineari, sia nelle proposte classiche che in quelle più moderne.

Ci sono anche le monoporzioni (che io scarto sempre a favore della torta completa: la monoporzione mi fa tristezza, è un vorrei-ma-non-posso, è il voler sottolineare che te la mangi da solo anziché in compagnia). E proposte salate per il pranzo, anche vegane. E brioche per la colazione (il locale è aperto dalle 8 alle 20), accompagnate da un ottimo caffè.

E i pasticcini sono proprio buoni: ho già confessato la mia insana passione per quello al cocco, e cioccolato, ma potrei facilmente innamorarmi del cremoso di lamponi con cioccolato fondente e pistacchio. O del Brigadero, brasiliano – latte condensato cioccolato burro e cos’altro ne so… è buono…

Mentre sono già innamorato del dolce-emblema del locale, che si chiama anch’esso, ovviamente, Baunilla, e che è altrettanto ovviamente un omaggio alla papaia: mousse alla papaia e vaniglia, gelatina alla papaya, dacquoise (una base-biscotto) alle mandorle.

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Siamo quindi in una pasticceria classica, attenta al moderno, con vocazione internazionale – e con un gusto ottimo.

Sito ancora in costruzione, ahimè; ma c’è la pagina Facebook.

Baunilla. Via Broletto, 28. 20121 Milano. Tel. +39 0287247168.

Emanuele Bonati
"Esco, vedo gente, mangio cose" Lavora nell'editoria da quasi 50 anni. Legge compulsivamente da sessant'anni. Mangia anche da oltre 60 anni – e da una quindicina degusta e racconta quello che mangia, e il perché e il percome, online e non. Tuttavia, verrà ricordato (forse) per aver fatto la foto della pizza di Cracco.
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