Pastiera napoletana. La ricetta dolce con la pasta
A Pasqua in Campania si fanno due diverse pastiere: quella dolce, con il grano, famosissima in tutta in Italia e quella di pasta. Una ricetta non molto conosciuta, preparata prevalentemente nella provincia di Napoli, soprattutto nella nella zona di Torre del Greco dove vive lo chef Antonio Sorrentino.
A prima vista, potrebbe sembrare una comune frittata di capellini, ma non lo è, perché ha un sapore che vira al dolce ed è anche leggermente profumata, morbida e croccante. Insomma un gusto tutto particolare.
“Nei miei ricordi la pastiera di pasta è sempre stato il dolce della Pasqua insieme ad un’altra ricetta sempre poco conosciuta, il casatiello dolce“, spiega Sorrentino. “Questa pastiera di pasta l’ho sempre preferita alla regina di grano, perché a differenza di quest’ultima era più corposa e meno profumata; prima mia nonna Maria e ancora oggi per fortuna mia zia Teresa e l’amica Ada ne sfornano tantissime. Una sempre anche per me perché sanno che ne vado matto. Quindi vi propongo la ricetta storica di mia nonna con l’avvertenza che come tutti i piatti della tradizione la codifica varia da portone a portone”.
La ricetta della pastiera di pasta
Ingredienti
600 gr di capelli d’angelo
380 gr di zucchero
500 gr di latte
6 uova
Odore di millefiori
1 fialetta fiori d’arancio
La buccia di 1 limone grattugiata
Profumo di vaniglia
Un pizzico di cannella
100 g cedro e scorzette d’arancio (se piace)
Procedimento
Lessate la pasta normalmente salando l’acqua.
Scolatela e lasciatela raffreddare nel latte freddo.
In un’insalatiera mettete le uova, lo zucchero, gli aromi e battete il tutto.
Unite il composto alla pasta e versate il tutto in una teglia da pastiera classica con un diametro di 26 centimetri che avrete già unto con sugna e zucchero.
Infornate a forno preriscaldato a circa 180°C per 1 ora e comunque fino a che la superficie si presenti scura e croccante.
Appena tolta dal forno, spolverate con zucchero semolato ancora bollente in modo da dare un tocco ancora più croccante.
La pastiera di pasta va mangiata assolutamente fredda.
E fate sempre attenzione alla raccomandazione della nonna di mettere un abbondante strato di sugna e zucchero nel “ruoto della pastiera” perché durante la cottura caramellizzava facendo in modo che l’intera superficie della pastiera si mantenesse scura e croccante e contrastasse con il morbido ripieno di pasta ed uova.
Allora, la conoscevate questa variante della pastiera?