Debiti e chiarimenti da Peck: perdita reale di cassa è 300 mila euro
Riceviamo e pubblichiamo i chiarimenti richiesti da Peck e relativi all’articolo sui debiti di uno dei simboli della gastronomia italiana di qualità.
L’articolo, “nel suo insieme corretto” come specifica l’Ufficio Comunicazione curato da Nemo Monti, lo leggete a questo link.
Il motivo del chiarimento rispetto ai numeri riguarda la perdita a bilancio 2022 di 2,3 milioni di euro. Per Peck, la perdita reale di cassa è di soli 300 mila euro.
Qui di seguito la nota integrale.
La richiesta di chiarimenti sui debiti di Peck
La notizia come riportata da Scatti di Gusto utilizza espressioni che, secondo Peck, non sono adeguate alla sostanza del caso. Riportiamo quindi le precisazioni che sono arrivate dal loro Ufficio Stampa.
«Il contesto economico in cui si è svolto l’esercizio 2022 è stato influenzato da fattori esogeni che hanno reso la congiuntura complessivamente sfavorevole. Infatti, se da un lato a partire dal secondo semestre 2022 la pandemia da Covid-19 ha rallentato la sua corsa, dall’altro i rincari energetici, la guerra in Ucraina e le loro conseguenze inflazionistiche hanno innescato problematiche economiche, sociali e politiche di grande rilievo. Si precisa che tra i fattori che hanno impattato maggiormente nei risultati dell’esercizio ci sono il rincaro delle materie prime e dell’energia. Da soli hanno pesato per 780 mila euro– e quello degli affitti per 250 mila.
Ciò non ha però intaccato l’attrattiva di Peck presso la clientela sia in Italia sia all’estero. La Società ha proseguito anche nel 2022 ad investire risorse manageriali ed economiche in programmi di sviluppo che realizzino le importanti potenzialità del marchio. Ma questo certamente ha avuto un impatto sui margini operativi.
Mettendo ora a confronto l’anno 2022 vs 2021 si è registrato un aumento del fatturato del 5%. Nei punti vendita di Via Spadari, CityLife, Via Salvini e del negozio a Forte dei Marmi l’attività risulta costante e coerente con i propri dati storici. Il capitale circolante operativo rimane comunque in positivo.
In conclusione dei 2,3 milioni indicati, la perdita reale di cassa è di 300 mila euro. La restante parte è imputabile ad ammortamenti del marchio e degli investimenti che la società ha continuato a fare anche durante la pandemia.»