Pesto di basilico fatto in casa, la ricetta dei Ventenni Affamati
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“Stasera con cosa condiamo la pasta?”. Una domanda con la risposta facile in questo periodo dell’anno: il pesto.
Andare al supermercato e comprare un barattolo di preparato è la via più facile, ma molto spesso quella meno indolore per lo stomaco.
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Perché, quindi, non portare in tavola uno dei preparati originali… fuorisede?
Soluzione che anche un giovane appassionato di cucina si è dato soprattutto se fuorisede, scusate il gioco di parole, circondato dai coinquilini davanti a una dispensa desolata.
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Qui il nostro tentativo di Ventenni Affamati di portare il pesto genovese lontano da casa sua, a Roma.
La ricetta del pesto da fare a casa
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Ingredienti (per 200 g di pasta)
Basilico in foglie: 30 g
Olio E.V.O.: 55 ml
Parmigiano Reggiano: 30 g
Pinoli: 10 g
Aglio: mezzo spicchio
Una caratteristica importante del pesto da noi creato è la totale freschezza del prodotto.
Da qui, il primo accorgimento importante: se possibile, il pesto andrebbe pestato nel mortaio, a freddo.
Le foglie di basilico che sono l’ingrediente caratterizzante, se scaldate, si ossidano, rendendo il pesto marrone, buono comunque ma molto meno invitante.
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Al contrario del pestello, il classico frullatore brucerebbe le foglie. Una soluzione è mettere del ghiaccio nel frullatore per raffreddare le lame; noi abbiamo preferito usare il classico mortaio.
Il movimento del pestello nel mortaio deve essere circolare.
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I pinoli sono il primo ingrediente da pestare, seguiti subito dopo dal basilico.
Dopo averle sciacquate e asciugate con cura, unite ai pinoli le foglie: dovrebbero essere giovani e non stropicciate.
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Solo alla fine, per evitare di rendere impossibile il pestaggio, mettete l’olio. A questo punto, se il pesto andasse consumato immediatamente, aggiungete il formaggio. Altrimenti, volendolo conservare per un secondo momento, mettete il pesto (senza formaggio) in un contenitore e aggiungete un filo d’olio prima di metterlo in frigo: si eviterà l’ossidazione.
Al momento di servire aggiungete la quantità di formaggio che preferite. Sconsigliamo l’utilizzo del freezer, il pesto mediocre lo lasciamo volentieri sugli scaffali dei supermercati.
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Nella ricetta originale, viene suggerito l’uso di un pizzico di sale grosso. Poiché il parmigiano è già abbastanza sapido di suo, abbiamo preferito non includerlo nel nostro tentativo.
Allo stesso modo, ignorando i dettami di Roberto Panizza che usa il Fiore Sardo per il suo pesto, abbiamo evitato di aggiungere sapidità al condimento tramite l’aggiunta di un secondo latticino.
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Infine, la ricetta vuole che si utilizzi l’olio ligure: sebbene fruttato, non prevarica il gusto del pesto.
Noi abbiamo usato dell’olio d’oliva toscano di leccino fornitoci da nostro nonno (a costo zero); l’importante è che l’olio scelto non sia troppo “forte”, altrimenti c’è il rischio di sopraffare il gusto del pesto.
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Aggiungete alla pasta e dividete tra i commensali il pasto più fuorisede che esista, portato però a un livello superiore per godere tra un esame e l’altro di una gioia.