Pizza. Fritta della Masardona o al forno di Iervolino ma sempre e comunque con le bollicine
La pizza fritta tira alla grande, meglio delle patatine, il trend di qualche anno fa.
Al terzo giorno di Vinitaly, i profumi della frittura hanno la meglio sui fumi dell’alcol che regnano incontrastati su tutto il territorio di Verona Fiere.
C’è la pizza fritta di Enzo e Cristiano Piccirillo della Masardona, la pizzeria che fa faville sia se è in trasferta a Roma sia se si allarga al gluten free, che hanno portato a Verona la loro versione più goduriosa con ricotta di bufala, cicoli e provola affumicata.
Porzioni piccole, “battilocchio”, che invogliano a mangiarne altre.
I segreti per la pizza fritta perfetta, dice Cristiano Piccirillo, sono pochi: pasta ben lievitata, ingredienti di qualità, frittura veloce nell’olio caldo.
Nulla di quello che non si sapesse già, eppure hanno una marcia in più.
Sull’abbinamento nessun dubbio: bollicine tutta la vita, parola di Enzo.
E la pizza classica al forno?
Gianfranco Iervolino ha portato a Vinitaly una tartufata, con mozzarella, tartufo nero, salsiccia e pomodorini canditi.
Sembra complessa, ma in realtà è semplice, di facile approccio e ottimo impatto.
Abbinata ad un blanc de noir, diventa un pasto praticamente di lusso.
E voi cosa preferite: fritta o al forno?