Pizza. Giappone e Stati Uniti alla sfida UNESCO
La raccolta delle firme per sostenere la candidatura dell’Arte della Pizza a patrimonio immateriale dell’UNESCO ha oltrepassato i confini nazionali.
In Giappone, l’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, presieduta da Sergio Miccù che ha dato impulso alla richiesta, ha approfittato della tappa asiatica del Campionato Mondiale per raccogliere adesioni.
Un successo per la squadra pro petizione rinforzata dalla presenza del trio Marletta-Civitiello-Caputo che ha fatto poca fatica a convincere i pizzaioli giapponesi presenti a sostenere le ragioni di un’arte che è diventata anche la loro. E insieme a “Pasquale” Makishima sono stati in tanti ad apporre la firma che fa crescere il salvadaio di consensi in vista della presentazione della candidatura per il 2015.
Breve lasso di tempo e a Ovest dell’Italia ci sono gli Stati Uniti. Altro grande sostenitore della petizione #pizzaunesco insieme a Molino Caputo è Rossopomodoro. Dopo l’apertura e la raccolta delle firme nel nuovo format Rossopomodoro LAB a Cinzano nelle Langhe, è stata la volta della nuova apertura al 118 di Greenwich Avenue di New York.
L’alfiere di Rossopomodoro, Davide Civitiello, ha raccolto le firme di tutti i clienti allargandosi anche alla sede dentro Eataly (con uno score di circa 500 firme in appena due ore).
Tra le firme apposte nel Greenwich Village ci sono anche quelle di Lidia e Joe Bastianich sollecitate dal pizzaiolo napoletano che ci mette la faccia insieme ad altri pizzaioli partenopei come Gino Sorbillo e Ciro Oliva.
E voi che volete sostenere la candidatura, oltre ad andare in una delle pizzerie impegnate nella raccolta delle firme, potete collegarvi al sito di Change oppure scaricare il modulo per la raccolta delle firme pizzaUNESCO e dare una mano alla causa dell’Arte della Pizza.