Polpettica 2. Da Napoli a Tunisi, fare polpette in tondo e in ovale
Percorrere sapori attraverso un cibo comune a tante culture di cucina, un cibo, semplice, domestico e universale al contempo. Così è nata questa piccola idea di “Polpettica”, un’idea che ha incontrato il favore di chi ha partecipato ma anche di chi ha solo “osservato”, in ragione, forse, di quella “profondità” che è dote prevalente delle cose semplici (per questo proprio, difficili a farsi..!)
Un viaggio che parte sempre da Napoli, capitale meridionale e mediterranea, lazzara e signora, attaccata alla sua cultura ma ancora aperta alla diversità.
La prima tappa ci aveva portato fino a Beirut, ai kibbé di carne cruda, insoliti eppure pappati gioiosamente da una platea di napoletani doc.
Questa Polpettica 2, in otto passaggi, incluso il napolo-siculo-benvenuto “non polpettico” della chef Antonella Rossi è iniziato con una ‘ pall’e riso cult napoletana” e un altrettanto cult “pane cunzato all’eoliana” con capperi e cucunci a fare bella mostra di sé, per proseguire con una polpetta di uova in salsa di pomodoro, ricetta “domestica” napoletana di antico rimando, una vegetale di patata, cime di rapa e pomodoro secco con granella di pistacchio, creazione “d’area” della chef, per passare attraverso una tradizionale polpetta di sarde con passi e pinoli in salsa di concentrato di pomodoro lievemente zuccherato, una delicata e speziata polpetta di merluzzo alla tunisina adagiata su una striscia di harissa, e le profumatissime deliziose “badduzze” di vitello sicule cotte “alla maniera greca” cioè steccate tra due foglie di limone….
I dolci finali, riassunto di culture e sapori “fratelli”: palline di noci e mandarino, tartufi di cioccolato, mezze sfere di cous cous dolce con striscia di caramello.
Ianare, Coda di Volpe “selezione” de La Guardiense e Piedirosso
Da un’idea di Raffaella Fortunato con Giustino Catalano
Ottimamente “cucinata” dalla Chef patronne di Napoli Mia Antonella Rossi.