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Birra
21 Luglio 2012 Aggiornato il 6 Aprile 2019 alle ore 21:06

Racconti a tutta birra. Per bere Blonde Hop di Maltus Faber vai al pub

Oggi parliamo di un birrificio del Nord, di Genova per la precisione; e di una delle sue birre one shot per year, una sola cotta all’ anno, dopo di che,
Racconti a tutta birra. Per bere Blonde Hop di Maltus Faber vai al pub

Oggi parliamo di un birrificio del Nord, di Genova per la precisione; e di una delle sue birre one shot per year, una sola cotta all’ anno, dopo di che, bisogna attendere un altro anno.
Maltus Faber è uno dei birrifici artigianali più apprezzati in Italia e, come nella maggiorparte dei casi, nasce da appassionati casalinghi che decidono di mettersi in gioco.
Massimo Versaci (il Maltus) e Fausto Marenco (il Faber), colleghi di lavoro nella vicina Centrale del latte nel 2004 promuovono la nascita dell’associazione culturale “La compagnia della birra” con l’intento di riscoprire la cultura della birra, anche in Italia.
Nel frattempo inizia la produzione di birra, prima in casa, e subito dopo è in Piemonte che trova gli spazi adatti e creano un piccolo impianto artigianale. Dopo la partecipazione a un concorso nazionale con giudici provenienti da tutto il mondo, e la conquista di un secondo posto, il grande passo,  realizzare un micro birrificio. I due decidono così di progettare un impianto, assieme con un’azienda artigiana specializzata nella lavorazione di acciaio inox a scopi alimentari.

Il 5 giugno 2008 nasce ufficialmente Maltus Faber.  Ha sede all’interno di Via Fegino 3, indirizzo storico per la Birra a Genova in quanto dall’inizio del ‘900 ospitava nel suo complesso la Fabbrica di Birra Cervisia, poi acquisita dal gruppo Dreher e infine dismessa dal gruppo Heineken.

Passiamo alla loro Blonde Hop, Belgian Ale sulla base della loro Blonde classica brassata in occasione del 2° compleanno del birrificio con aggiunta di dry hopping, dovrebbero essere Luppoli americani (Amarillo?), una birra stagionale per la bella stagione, rubando la definizione a un amico la potremmo chiamare la “Estivalle de’ noantri”, dicendo così non vogliamo sminuire il valore della Maltus Faber anzi la vogliamo elogiare proprio per la ottima fattura e qualità che la pongono a livelli d’ eccellenza come lo è la sua paristile belga DOCG.

Si presenta nel bicchiere  colo albicocca scuro, il classico colore del tè alla pesca, cappello di schiuma soffice mediamente persistente, al naso frutta gialla né troppo matura né aggressiva. L’ imbocco è fruttato esotico subito pareggiato e bilanciato da una luppolatura erbacea, e questo inseguirsi equilibrato di sapori che stimolano alternativamente le diverse papille gustative cii accompagna fin nel retrogusto.
Il corpo è medio tendente al leggero, 5.5° e anche qui l’ estate si sopporta meglio.
Sbrigatevi perché i fusti scarseggiano… Ah sì, questa solo in fusti, per berla dovete andare per pub.
Sul loro sito un elenco (semi)completo di dove trovare i loro prodotti

PS. Particolare interessante è che, nel periodo del gruppo Dreher, la Location ospitava una vera e propria scuola per Mastri Birrai. All’interno del birrificio Maltus Faber è allestita una mostra permanente di materiale storico con bottiglie, tappi, bicchieri, foto, libri e pubblicità risalenti all’epoca in cui il sito era il simbolo della Birra a Genova.

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Scatti di Gusto di Vincenzo Pagano
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