Trabocco Punta Rocciosa: quanto costa un pranzo sul mare a menu fisso
Lettori di Scatti di Gusto, avete amato senza riserve le mappe dedicate ai trabocchi in Abruzzo di cui fa parte il Trabocco Punta Rocciosa. E noi con voi amiamo queste antiche macchine da pesca trasformate in quasi ristoranti sull’acqua che trovate lungo la Via Verde della Costa dei Trabocchi.
Abbiamo pranzato sul Trabocco Punta Rocciosa e ve lo raccontiamo perché lo reputiamo una novità interessante. E vi spieghiamo perché.
Partiamo col dirvi che questo trabocco è parte integrante del gruppo Supporter, guidato dall’imprenditore Donato Di Campli, attivo su più fronti, dal turismo al calcio. Qui al Trabocco Punta Rocciosa con l’ausilio della determinante (quanto insostituibile) spalla qual è sua moglie, Simona. Il Gruppo gestisce un Ristorante di pesce a Lanciano, uno stabilimento balneare ed un Hotel cinque stelle, con annesso Ristorante e trabocco, tutti a Fossacesia (CH).
La cucina del trabocco è curata dallo chef Giovanni Pantalone, coadiuvato dal giovane Matteo Scoccimarra. Al ristorante dell’hotel invece ci sono Carmine Giuliani e Simone Agabitini. La cucina dello stabilimento balneare è curata dallo chef Massimiliano Cappucci, ormai da tempo parte integrante del gruppo.
Il Trabocco Punta Rocciosa invece si raggiunge a piedi direttamente dall’Hotel Supporter Deluxe oppure dalla ciclabile Via Verde.
Partiamo dagli arredi e dalla mise en place. Gusto e raffinatezza in un caso e nell’altro, seguendo come filo conduttore una linea sobria ed elegante al tempo stesso. Trentacinque coperti in spazi ben distanziati dove è quasi superfluo ricordarvi come il colore del mare quasi si confonda con quello del cielo. Sembra un quadro del miglior artista di arte paesaggistica. Le labili ondulazioni della struttura, rare, visto il mare calmo, son comunque piacevoli, romantiche e mai scontate.
Quanto costa il Trabocco Punta Rocciosa
Da amanti delle prove scientifiche quali siamo, abbiamo l’obbligo morale di comprovare se questa offerta gastronomica valga il prezzo pagato (e noi paghiamo sempre).
Il menu è fisso, come tutti gli altri trabocchi. Qui la particolarità è che lo leggete via mail in anticipo, al momento della prenotazione. Per poi essere ricontrollato tra una portata e l’altra. Costo totale: 60 €.
L’entrata, accompagnata con un flûte di Trentodoc è sfiziosa. Uno scampo al panko servito con una maionese alla rapa rossa ed una cialda croccante con all’interno uno scampo marinato.
Lo dico sin d’ora. Menzione al servizio, attento ai particolari e, a conti fatti, un “quid” che son certo apprezzerebbe chiunque. Bravo Antonio.
Come si mangia
Sono i crudi però che poi alzano la voce, mettendo i puntini sulle “i” al Trabocco Punta Rocciosa. Fasolari, scampi, gamberi e ostriche, come quanto di più buono si possa desiderare dal mare. Brezza, profumi di salsedine e temperatura oramai estiva. Pranziamo praticamente su una veranda galleggiante, non dimentichiamolo.
L’antipasto freddo è una tagliatella di seppia (ben lavorata e ben cotta) su una purea di fave, olio aromatizzato, olive nere disidratate ed asparagi di mare. Preparazione pressoché insipida in modo da far apprezzare al meglio la stagionalità delle fave accostate al mare.
L’antipasto caldo invece è un tonno scottato con petali di cipolla rossa e maionese di avocado. Semplice e diretto, tenero e gustoso. Il tonno fresco ha sempre un odore gradevole, conferma che viene dal colore, lucido, dalla consistenza della carne, soda e mai attaccata alla lisca.
Accompagna la fase iniziale del pranzo al Trabocco Punta Rocciosa uno spumante metodo classico scelto dalla carta dei vini, semplice ma con buoni spunti, regionali e non. Siccome ci piace mettere alla prova anche la cantina, piccola per ovvie ragioni di spazio, scegliamo il Franciacorta di Tenuta Montenisa, nato dall’incontro tra l’antica tradizione vitivinicola di Marchesi Antinori e il vocato terroir della Franciacorta.
Il Satén Donna Cora è un Millesimato di alta gamma, 100% chardonnay, uve, vinificazione e affinamento che offrono un vino particolarmente elegante, intenso e persistente. Lasciamone ancora un po’ per i primi.
I primi piatti del Trabocco Punta Rocciosa
Scelta premiante perché nella sua semplicità, le sagnette (un ricordo della pasta fatta in casa dalle nonne e dalle mamme abruzzesi) con pomodoro ceci e cozze, arricchite con una spolverata di pepe nero prolungano molto il loro gusto al palato. Piatto praticamente fresco nella sua interezza, il cui condimento è sobrio. Il pepe (in giusta dose), non fa rimpiangere il peperoncino piccante, immancabile per piatti della specie.
Parentesi. Qui al Trabocco Punta Rocciosa ho commesso un peccato. Scarpetta completa con il pane servito con generosità (semplice e integrale). Per sicurezza l’ho assaggiato anche con l’olio extra vergine di oliva di Tommaso Masciantonio, varietà Intosso, prima di essere un produttore è un “custode” di un territorio straordinario. A proposito, la scarpetta si può fare?…
La chitarrina all’uovo con vongole veraci e olio aromatizzato alle erbette di campo spinge ancor più in là la metafora di un primo. L’olio si avvicina quasi ad un pesto e si sposa molto bene con le vongole, protagoniste anche visivamente infallibili di un grande classico della Costa dei Trabocchi, e non solo ovviamente. Perché la pasta alla chitarra è un caposaldo di tutta la cucina abruzzese, una preparazione di cui andarne fieri. Diciamolo!
Visto che abbiamo terminato la bottiglia, è il caso di assaggiare qualcos’altro. Ci spostiamo idealmente in Puglia, nel Salento per la precisione, scegliendo un rosato più che interessante del quale vi abbiamo parlato in passato. 100% uve Negroamaro. Com’è il rosato Calafuria Salento IGT 2020?
Ancora espressivo, dal naso non invadente ma elegante, al palato fresco e sapido. Molto differente dal Cerasuolo d’Abruzzo, ottenuto da uve Montepulciano e Re di altre sfumature.
Piacevole la chiacchierata con i ragazzi che curano il servizio. Attenti e scrupolosi in ogni singolo dettaglio.
Il pesce e i dolci
Il trancio di ombrina con salsa di carota e zenzero ed erbette di campo rappresenta il secondo leggero, sfizioso, se vogliamo colorato, il piatto giusto per chiudere con disinvoltura il menù.
Filosofia che si ripete nel dessert del Trabocco Punta Rocciosa.
Non aspettatevi un dolce stucchevole, o qualcosa che si faccia terminare con fatica. Non è un caso che si chiami “la nostra coccola”, in questo periodo composta da un tortino al limone con meringa alle fragole.
Ci siamo dilungati per dettagliare quella che reputiamo una bella proposta. Un menu che i 60 €, a conti fatti, li vale, per vari motivi, dal servizio alla cura dei piatti.
Difficile, se non impossibile chiamare i trabocchi ristoranti perché in realtà non lo sono affatto; al momento qui intanto una certezza c’è.
Provatelo magari di sera, dove il romanticismo pervaderà ogni angolo dei vostri sensi, avete una stagione a disposizione. L’estate addosso.
Trabocco Punta Rocciosa. Via Finocchieto, 1. Fossacesia Marina (CH). Tel. +393756303437