Riaperture Campania. Movida e baretti chiusi alle 23: norme, multe, dubbi
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Dopo la questione distanze al tavolo, è la volta degli orari degli esercizi commerciali della ristorazione che riaprono. Tra i tanti distinguo regionali, la Campania guidata da Vincenzo De Luca ha preferito riaprire oggi ristoranti e pizzerie.
Lo fa con diverse misure, 1 metro tra tavolo e tavolo e tra spalla e spalla con tanto di disegni e video esplicativi, e appunto l’orario.
Il numero magico è 23 (ore). Fino alle 11 di sera potranno restare aperti i negozi che normalmente sarebbero stati chiusi. Un allargamento che permette di spalmare la gestione contingentata dei clienti, ma che ha reso necessario un chiarimento.
Come avevamo fatto notare, paradossalmente, ristoranti e pizzerie avrebbero dovuto chiudere alle 23 e non avrebbero avuto più l’orario libero. Malgrado l’ironia di qualche associazione di categoria, senza chiarimento oggi alle 23 tutti sarebbero dovuti andare a nanna.
Ristoranti e pizzerie aperti anche dopo le 23
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De Luca, però, ha preferito firmare una nuova ordinanza, la n. 49 (la scaricate qui), per ritornare sul punto. Nel post sulla sua pagina Facebook ribadisce la riapertura di ristoranti e pizzerie senza limiti di orario, ma introduce la restrizione e quindi la chiusura alle 23 dei cosiddetti “baretti” e di tutto quanto fa movida.
Ecco cosa recita l’ordinanza al punto b) dell’articolo 1.
agli altri esercizi pubblici di ristorazione – per i quali non vige il limite orario sopra
indicato – è fatto obbligo di servizio al tavolo, onde assicurare il necessario distanziamento fra gli utenti, salva la facoltà di asporto e consegna a domicilio.
Ovviamente per evitare assembramenti che, purtroppo, sono all’ordine del giorno e che hanno preoccupato Giuseppe Conte, i Governatori delle Regioni e i sindaci, in particolar modo il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che è presidente dell’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.
Le attività di ristorazione che devono chiudere alle 23
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L’elenco delle attività che generano movida e quindi hanno il nuovo limite di orario è scritto nell’ordinanza:
- bar
- “baretti”
- vinerie
- gelaterie
- pasticcerie
- chioschi
- esercizi di somministrazione ambulante di bibite
Lo leggiamo alla lettera a) del punto 1 della nuova ordinanza.
ai bar, ai baretti´ e alle vinerie, gelaterie, pasticcerie, chioschi ed esercizi di
somministrazione ambulante di bibite, è fatto obbligo di chiusura serale entro le ore 23,00.
Controlli e sanzioni
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Non c’è rosa senza spina e infatti nell’ordinanza sono scritti altri 3 punti che riguardano controlli, sanzioni e divieti.
Il divieto riguarda lo svolgimento di eventi e di attività nelle discoteche. Attenzione quindi a licenze e ad esercizi misti dove non è possibile dividere chiaramente l’attività di ristorazione da quella di intrattenimento per layout.
I controlli per far rispettare le distanze interpersonali ed evitare assembramenti da movida saranno intensificati prendendo in considerazione orari e zone quindi, per esemplificare, via Alabardieri o piazza Bellini a Napoli piuttosto che via Roma o il Corso a Salerno saranno aree ben controllate.
Inoltre, i sindaci potranno adottare provvedimenti di chiusura temporanea di specifiche aree dove non è possibile assicurare adeguatamente il metro di distanza interpersonale. Quindi anche le stradine della movida.
Ecco il testo.
c) è fatta raccomandazione ai Comuni e alle altre Autorità competenti di intensificare la
vigilanza e i controlli sul rispetto del divieto di assembramento sancito dall’art.
8, del decreto-legge n.33/2020, in particolare nelle zone ed orari della cd. ‘movida´;
d) è fatta raccomandazione ai Comuni ai fini dell’adozione, laddove necessario, di
provvedimenti di chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico
in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza
interpersonale di almeno un metro, ai sensi dell’art.1, comma 9, del citato decreto legge
n.33/2020;
e) si richiama altresì il divieto, ai sensi dell’art. 1, comma 1, lett.m) del DPCM 17 maggio
2020, di svolgimento di eventi e attività di ogni genere in sale da ballo, discoteche e locali
assimilati, all’aperto o al chiuso.
I dubbi interpretativi
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I pub e le paninoteche che non sono espressamente richiamate dalla nuova ordinanza a che ora devono chiudere?
Verrebbe da dire alle 23 se assimilabili a chioschi o comunque come bar che non hanno servizio al tavolo. I pub con servizio al tavolo non dovrebbero avere limiti di orario e al bancone dovranno rispettare il metro di distanza interpersonale.
E proprio sul servizio al bancone, richiamato nella ordinanza n. 48 che ha reso necessario il chiarimento delle ore 23 e la puntualizzazione dell’ordinanza n. 49, si annida un altro quesito.
Ricomprendendo l’ordinanza n. 48 tutte le attività commerciali al punto 1, i bar hanno l’obbligo di effettuare la registrazione dei clienti conviventi per permettere la deroga del metro interpersonale di distanza alla stregua di quanto accade al tavolo? (qui l’allegato ristorazione e bar)
Lo dice questo punto:
La consumazione al banco è consentita solo se può essere assicurata la distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, ad eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale; detto ultimo aspetto afferisce alla responsabilità individuale.
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Significa che c’è obbligo di registrazione per prendersi il caffè tête à tête tra fidanzati?
Non abbiamo visto interrogazioni delle associazioni di categoria né chiarimenti in tal senso. Ma non è detto che questo dubbio sia già stato sciolto. Vi terremo aggiornati in caso di novità.
Intanto c’è da registrare che gli orari fissati per i locali pubblici saranno soggetti a periodica valutazione in relazione alla situazione epidemiologica e al rispetto delle misure di sicurezza. Proseguiranno nei prossimi giorni gli incontri con le categorie interessate per condividere tutte le misure. Così De Luca nel suo post di annuncio su Facebook.