L’Angolo d’Abruzzo è meraviglioso e non solo per amatriciana, tartufo e carne alla griglia
Disclaimer: scrivere di un ristorante significa avere criteri oggettivi. Insomma non si va per simpatie, chiaro?
E non saremo noi a fare eccezioni, ma se possiamo mettere insieme buona cucina e simpatia il vantaggio è doppio.
E allora avvicinatevi alla tavola dell’Angolo d’Abruzzo, ristorante in posizione strategica per il pranzo della domenica, l’andata-ritorno dalle piste innevate, la vicinanza al casello autostradale di Carsoli che è una vera benedizione per chi si trova sul tragitto Roma-L’Aquila.
Una sosta indispensabile, a pochi chilometri dalla Capitale che sono il requisito migliore per una puntata a pranzo appunto. E di sera godrete di tutto il valore che una cucina autentica sa dare.
Tavola e simpatia, dicevo, e non potrebbe essere altrimenti con Valerio e Valentina Centofanti, fratello e sorella e figli dell’anfitrione Lanfranco che dell’ospitalità fa un culto antico e della ricerca delle materie prime un manifesto.
L’Angolo d’Abruzzo è famoso per il tartufo, ad esempio, e qui alla tavola di Carsoli nemmeno in un’annata piuttosto difficile per il bianco è mancato. Lanfranco l’ha proposto a un costo “calmierato” ai suoi clienti perché “non puoi andare sopra un certo prezzo”. E non puoi venire meno a una certezza. Come quella della sua cantina che è faccenda quasi sterminata: impossibile non trovare l’etichetta per il proprio palato (noi abbiamo avuto la fortuna di incocciare in un paio di calici di inizio millennio che hanno permesso di restare nei limiti di legge).
Verrebbe da dire l’Abruzzo autentico, ma non vi aspettate la trattoria a quadretti. L’Angolo d’Abruzzo è un ristorante solido che ha il merito di aver riscoperto e mantenere in vita l’identità pastorale di un territorio con maestria.
Lo apprezzate subito, dal pane, dall’olio e dai salumi con lo stupefacente salame di fegato e la ventricina.
Dicevamo tartufo. La stagione ora è del nero e voi godrete con un crostino di quel pane avvolto dalla scamorza e innevata dal prezioso ingrediente (33 €). Che spinta.
Le paste fatte in casa con farine di Saragolla, Solina, Senatore Cappelli, farro e uova di galline che hanno le zampe per terra sono un omaggio straordinario a ragù di coniglio, a quello abruzzese, alla pecora Ciavarra. Se pensate che siano solo da cultori, avete una delle migliori Amatriciane dell’orbe con il guanciale del parco della Maiella (15 € come tutti i primi piatti in pratica).
Un passaggio serale da casello autostradale è veramente toppo veloce per scendere in profondità.
Accontentatevi quindi di una grigliata mista (18 €) e di una bistecca di manzo (25 €) per apprezzare in foto l’arte al fuoco di Lanfranco.
Niente dolce, ma un po’ di piccola pasticceria per chiudere e una lacrima di liquore alla genziana. Stupendi.
Vi dico anche dei prezzi con il piccolo menu degustazione Le virtù della Mamma in cui troverete appunto i rigatoni, il polpettone di carni miste e la piccola pasticceria a 25 € (30 con un calice di vino) e il più ampio I Nostri Nonni con tartufo sull’uovo in camicia, sagne al farro, brasato di manzo, dolce e piccola pasticceria a 60 €.
Godetevelo questo Angolo d’Abruzzo in un pranzo della domenica o attrezzatevi per il ritorno serale in auto (cioè vi serve un astemio alla guida) e vedrete che mi darete ragione: la simpatia a tavola è un ottimo condimento.
L’Angolo d’Abruzzo. Piazza Aldo Moro, 8. Carsoli (L’Aquila). Tel. +39 0863 997429