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10 Agosto 2018 Aggiornato il 10 Agosto 2018 alle ore 22:21

Guida Espresso 2019. Il ristorante Dina a Gussago è Novità dell’Anno

Prime anticipazioni della guida I Ristoranti d’Italia 2019 dell’Espresso che verrà presentata il prossimo 1° ottobre al Teatro Lirico di Firenze. DINA, il
Guida Espresso 2019. Il ristorante Dina a Gussago è Novità dell’Anno

Prime anticipazioni della guida I Ristoranti d’Italia 2019 dell’Espresso che verrà presentata il prossimo 1° ottobre al Teatro Lirico di Firenze.

DINA, il ristorante che lo chef Alberto Gipponi ha aperto a Gussago, al confine tra Brescia e la Franciacorta, a soli otto mesi dalla sua inaugurazione è stato designato come Novità dell’Anno dalla guida diretta da Enzo Vizzari che verrà presentata il prossimo 1° ottobre al Teatro Lirico di Firenze.

“Un premio che rende merito al coraggio, all’ambizione e al talento dello chef bresciano, capace in pochissimo tempo di dare realizzazione concreta alla sua idea di una “cucina narrativa”, stimolata dalla vita e dall’esperienza, senza per questo mai perdere di vista il gusto. Il tutto in una location assolutamente non convenzionale, con arredi e pezzi di design pregiati a metà tra il vintage e l’avanguardia”, spiegano dall’Ufficio Stampa.

“I sogni –commenta Gipponi – non sono per tutti, ma tutti, se incontrano ciò che davvero fa vibrare il cuore, possono, con tanta determinazione, ancor più fortuna e un pochino di capacità, vivere il proprio sogno se si è disposti a pagarne il prezzo. Ovviamente maggiore è il sogno e più grande sarà il prezzo… Penso pertanto che la mia storia possa stimolare altri a seguire ciò che hanno dentro”.

Alberto Gipponi, il “Gippo” per gli amici, con un passato da musicista e operatore sociale, ha 38 anni, ma soltanto negli ultimi tre ha assecondato la passione per la cucina, consolidando la vocazione tardiva attraverso poche, ma decisive esperienze professionali, tra cui l’ultima, della durata di un anno, all’Osteria Francescana di Massimo Bottura.

“Non esiste un momento giusto per fare le cose, esiste solo il momento in cui il tuo cuore decide di farle”, continua lo chef patron di DINA al cospetto della scritta bianca al neon “Until then if not before”, dell’artista britannico Jonathan Monk, che accoglie gli ospiti del suo ristorante e che per lui rappresenta una sorta di “mantra” esistenziale.

Da DINA – così si chiamava sua nonna, un nome “retrò e contemporaneo, elegante e informale” – Gipponi riesce a esprimersi al meglio attraverso una serie di piatti geniali e gustosi, che vengono raccontati per stimolare il pensiero del cliente: dall iconico “Casoncello crudo, ma cotto”, un gioco della memoria che ripropone il gesto infantile di rubare la pasta cruda, a “Vi rode il fegato (Invidia)” – fegato di fassona con salsa bordolese, cipolle fritte, noci tostate, estrazione di mela e riduzione di mela alla curcuma -, primo di una serie di piatti che Gipponi ha scelto di dedicare ai 7 vizi capitali, passando per “Tutto ci passa attraverso e ci cambia” – crema di cozze, pomodoro confit, aria di limone, erbe aromatiche e tartare di fungo -, che racconta invece della natura umana, a metà tra l’essere filtri e parassiti.

La carta di DINA è in continua evoluzione e i menù degustazione partono da 55 € per 5 portate.

“Da zero – conclude Gipponi – in breve tempo mi sono ritrovato alla Francescana e infine da DINA, il tutto nel giro di soli tre anni. La mia è la storia di un uomo normale che parla di capacità, ma anche di sacrifici, scontri, delusioni, dolore, ma, soprattutto, gioia e soddisfazione. Vorrei dire a tutti di seguire i propri sogni, di non aver paura di sbagliare, di essere liberi e leggeri perché, se ci credi, l’inaspettato a volte è dietro l’angolo”.

[Immagini: Chiara Cadeddu]

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