Golden View: il ristorante di Firenze vuole oscurare Ponte Vecchio
Il ristorante Golden View a Firenze ha un paio di problemi. Come molti ristoranti con vista spettacolare ha il compito di far concentrare l’attenzione sui piatti. Ammirare Ponte Vecchio, di cui è quasi parte integrante, è esercizio che viene facile per qualsiasi commensale. C’è poi l’aspetto turistico. Stare sulla piazza fiorentina incastonati tra gli Uffizi, Ponte Vecchio e Palazzo Pitti vuol dire attrarre e accontentare le richieste di una clientela internazionale. E il ristorante non fa niente per nascondere la sua vocazione turistica con sale in grado di accogliere 140 persone. Quanto i piatti siano in grado di contrastare queste due facili osservazioni lo vedremo da qui a poco.
Per qualche osservatore un elemento come la vetrina del pesce fronte strada potrebbe appunto suonare come sirena acchiappa turisti. O al contrario rendere chiaro che qui non si cerca il turista da fiorentina, ribollita o pici. C’è anche il nome a tenere banco, Golden View, che in effetti vuole rendere l’idea di questa vista eccezionale di Firenze su cui è possibile scrivere paginate di storytelling. Che poi alla Golden Hour, con il sole che brilla sulle acque dell’Arno e scolpisce ballatoi ed archi, diventa la cartolina da spedire via social a follower e parenti. E non va meglio (ironico) al calar della sera ad orario di cena con Ponte Vecchio che indossa l’abito da cerimonia.
Contro questo strapotere romantico combatte nel ristorante il duo alla guida del Golden View. Andrea Candito, lo chef, e Paolo Miano, sommelier ma soprattutto anfitrione consapevole della forza del luogo e della cantina che ha messo su in tanti anni di lavoro.
Come si mangia al ristorante Golden View a Firenze
Il benvenuto pesca da un cavallo di battaglia, l’ostrica al carbone con finocchietto selvatico e scalogno marinato nell’aceto di Villa Calcinaia (32 € in carta). Cui si affianca un piccolo panino di sedano rapa con tartufo nero, rape, erba cipollina e scalogno su fondo vegetale. E un tortello di patate, lardo, funghi, aglio nero e dragoncello su cui è versato il brodo di funghi. Riesce bene il mare monti ad Andrea Candito che sulle ostriche punta molto anche ovviamente in versione al naturale. E anticipa con il tortello uno dei primi piatti golosi della carta.
La mazzancolla su fungo porcino, salsa verde e gota del Valdarno continua il gioco mare e monti (23 € in carta). La scelta del guanciale toscano vuole aprire i piatti del ristorante Golden View a ingredienti tipici territoriali. Anche se in carta la gota è rubricata con il nome più conosciuto di guanciale. Il risultato è buono anche se la camicia di lardo meriterebbe più consistenza pur a scapito dell’aspetto scenografico.
Ci sono ingredienti che sono ineludibili in un ristorante fine dining. La capasanta è tra questi. Andrea Candito la propone in combinazione con lenticchie, ceci e alloro (24 €). La parte vegetale domina in questo altro mare e monti e forse un tutto monti senza capasanta sarebbe più performante.
Le paste
Altro grande classico del fine dining, il caviale, qui al Golden View di Firenze declinato nel primo di pasta all’uovo con i tagliolini (32 €). Il caviale è un Siberiano italiano di Calvisius, il burro di Normandia è reso acido esegue le note del limone e del caviale di limone, l’agrume originario dell’Australia. Differenziarsi da un classico è sempre impresa difficile e Andrea Candito punta sulla freschezza per contro bilanciare un piatto finemente piacione. Il grado di acidità scelto ne fa un boccone piacevole senza stravolgere l’impianto abitudinario.
Restiamo in zona comfort food con il risotto preparato con zucca Hokkaido in abbinamento con il Cerato di mucca, formaggio acidulo che ha il compito di contrastare la dolcezza dell’ortaggio (24 €). A rifinire, crema di aglio nero, alloro e castagne morbide e in guisa di chips a dare un tocco di amarognolo. La linea di cucina è sempre improntata a rassicurare il commensale. Un’idea trasversale che però non fa risaltare a dovere la zucca cui è intitolato il piatto.
Il piccione che amerete al ristorante Golden View di Firenze
Dove Andrea Candito piazza l’affondo che farebbe ritornare al ristorante di Firenze anche in una giornata uggiosa è il piccione (43 €). Qui c’è la scuola di Gaetano Trovato, 2 stelle Michelin da Arnolfo a Colle Val d’Elsa, che ha avuto Andrea Candito come discepolo. Lo chef del Golden View tira fuori uno strepitoso petto, filetto e bon bon di interiora condito con salsa di Sangiovese e salsa di fichi secchi ravvivati con il vin santo, alloro e fondo del piccione. Lo spettacolo che dovrebbe andare sempre in scena come contraltare della vista su Ponte Vecchio. L’ingrediente da fine dining cotto bene con i tocchi territoriali che ti dicono siamo in Toscana. Certo non sarà facile virare tutto il menu su note come queste. Si rischia di far sbandare i clienti, ma il loro wow su questo piatto è sicuro quanto il mio.
I dolci
Chiudiamo con un trittico di dessert. Zucca, mandorla e cioccolato fondente (13 €) è il dolce più scenografico e originale delle tre proposte del ristorante Golden View di Firenze. La spuma di mandorle contorna il semifreddo alla zucca ricoperto di cioccolato e accompagnato da crema e semi di zucca tostati.
Scenografico anche il dolce con le castagne in combo con melograno e rosmarino finito al tavolo con la salsa (13 €).
E un dolce che fa la felicità dei non pochi amanti del cioccolato (14 €). Cuore fondente, nocciole e spuma al cioccolato bianco.
Riesce dunque Andrea Candito a distrarre dalla vista su Ponte Vecchio? Il piccione ve lo farà dimenticare completamente e danno la loro mano anche i primi piatti e il dolce alla zucca. Appena al Golden View molleranno gli ormeggi alla ricerca di piatti più decisi senza dover restare in equilibrio tra piatti più personali e portate mainstream, Ponte Vecchio resterà come validissimo sfondo alle cartoline social da inviare appunto a follower e parenti.
Lo penserete anche voi sorseggiando al tavolino nel dehors su via de’ Bardi un Bas Armagnac?
Voto: 7,5/10
Menu e prezzi del ristorante Golden View a Firenze
Menu degustazione Dal Mare (120 €)
- Mazzancolle, funghi porcini, salsa verde e guanciale
- Capesante, lenticchie rosse, cecina e alloro
- Spaghettino, ricci di mare, aglione, foglie di limone e acetosa
- Baccalà del Morro, rape, aglio nero e dragoncello
- Dessert alla carta
- Piccola pasticceria
Dalla Terra (120 €)
- Coniglio, castagne, scarola e vin santo
- Pancia di maialino, zafferano, verza e pere
- Tortello di patate e lardo, brodo di funghi porcini ed erba cipollina
- Piccione, sangiovese, fichi e cavolo nero
- Dessert alla carta
- Piccola pasticceria
Menu degustazione Dall’orto (95 €)
- Zuppetta di cavolie broccoli, olive taggiasche e mandorle
- Uovo pochè, zafferano, porcini e dragoncello
- Risotto, zucca, aglio nero, vaccino in cera d’api e castagne
- Tuberi, rape, scalogno in agrodolce, erba cipollina e tartufo
- Dessert alla carta
- Piccola pasticceria