Terremoto a Bordeaux. Robuchon perde 2 milioni di euro ed è sostituito da Gagnaire nonostante 2 stelle Michelin
Terremoto a Bordeaux. Al ristorante La Grande Maison, Pierre Gagnaire, tre stelle Michelin di Francia, va a prendere il posto di Joël Robuchon, cioè lo chef più stellato al mondo con più di 30 stelle Michelin guadagnate ed esempio della capacità di fare impresa di ristorazione ad alto livello.
A decidere l’avvicendamento è Bernard Magrez, mecenate d’arte e proprietario del ristorante, che a 80 anni ha deciso di affidare il timone a Gagnaire, 66 anni, che nel 2015 è stato eletto dai suoi colleghi “più grande chef stellato del mondo”.
Di eccezione, insomma, si parla ma la decisione di Magrez, proprietario di una quarantina di vigneti in tutto il mondo, lascerà il segno perché Gagnaire è stato chiamato a “lavorare per una cucina di emozione”.
Quasi che la cucina di Robuchon fosse monotona e seriale stile catena.
La realtà appare diversa a dare credito al sito belga 7sur7.
Magrez e Robuchon, 71 anni, si erano separati consensualmente il 15 aprile scorso nonostante La Grande Maison, aperta nel dicembre 2014, avesse conquistato le due stelle Michelin quest’anno in poco tempo. Però a scapito del conto economico in forte disavanzo con circa 2 milioni di euro di perdite.
Quando si è trattato di cercare un nuovo chef per La Grande Maison il nome di Pierre Gagnaire si è imposto immediatamente all’attenzione”, ha spiegato Bernard Magrez.
Per consentire questa transizione, il ristorante resterà chiuso dal 1 maggio al 24 giugno.
Pierre Gagnaire, tristellato con il suo ristorante a rue Balzac agli Champs-Elysées ha sottolineato come Bordeaux sia una magnifica città di una regione dinamica che incarna l’arte di vivere alla francese e beneficia di un’immagine eccezionale in Francia e all’estero grazie alla sua gastronomia e ai suoi vini”.
Dichiarazione politically correct cui ha fatto seguito la “sua grande sorpresa” e “l’onore per essere stato chiamato”. “Bordeaux è magnifica! Io mi sforzerò di comprendere la città, omaggiare i produttori locali, senza dimenticare la cultura gastronomica spagnola così vicina, la cucina con le sue qualità e i suoi difetti”.
La Grande Maison avrà solo una ventina di coperti dedicati all’alta gastronomia ed altri 45 per la brasserie.
A far quadrare i conti probabilmente non bastano più gli appassionati disposti a spendere.
[Immagini: the-talks, bordeaux-tourism]