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I 10 migliori agriturismi del Cilento osannato dal New York Times

I migliori agriturismi del Cilento offrono soggiorni da favola e piatti tradizionali a chi non alloggia per mangiare bene spendendo poco
domenica, 23 Giugno 2024 di

Chi non conosce il vero Cilento e i Cilentani autentici – che hanno anche aperto agriturismi – difficilmente potrà comprendere la levata di scudi dei local contro l’articolo del New York Times. “Cinematografico, nascosto Cilento” è il titolo del reportage scritto da Nina Burleigh.

Che però non scrive solo del Cilento ma anche del Vallo di Diano e degli Alburni. Fa riferimento, cioè, al Parco Nazionale istituito nel 1991 e dichiarato Patrimonio Unesco nel 1998. Date che hanno modificato di fatto i confini geografici del Cilento antico, l’acrocoro il cui nome si vorrebbe derivato da Cis Alentum, al di qua dell’Alento.

Il fiume che scorre da Stio a Velia individuerebbe confini ben più ristretti con a nord il Solofrone ad Agropoli. In pratica quello individuato come Alto Cilento e Cilento Centrale che taglia fuori moltissime località arcinote come Paestum e Palinuro.

Cosa non va nell’articolo del New York Times sul Cilento

Le ragioni “geopolitiche” non hanno però cambiato il punto di vista dei cilentani-cilentani che guardano con diffidenza il turismo o meglio l’overtourism. Che a dire il vero era mal tollerato già negli anni ’90. Ed è un paradosso perché soprattutto i comuni costieri vivono molto di turismo nei due mesi all’anno che sconvolgono i placidi ritmi del Cilento. In pratica, i turisti sono sopportati per un periodo limitato e con la speranza che non ne arrivino troppi.

Così, i commenti al post su Instagram hanno un tenore che non ti aspetteresti in epoca di influencer pagati per post pubblicitari. Ben riassunti dal commento “Ecco lasciatela undiscovered” che raccoglie 474 mi piace.

Oppure: “please do not talk about Cilento, we do not need international tourism, we are hateful people”, siamo un popolo odioso, che ne fa 624. Senza dimenticare le interpretazioni colonialistiche: “The way you have a colonialist approach on everything you do. Yeah we locals needed you to “discover” a place with thousands of years of history, only for you to make it edulcorated for your taste and destroy it. Thank you!” (631 like)

Questa forma di auto-protezione in effetti appare quanto mai singolare. Ma fa parte del DNA dei Cilentani. Molto di più della relativamente recente Dieta Mediterranea. E dei relativi studi sui centenari che vi abitano.

Ma non vi pensate che sia una forma di ostracismo nei confronti degli stranieri e degli Americani. Vale anche per i Napoletani, i Salernitani e gli Italiani tutti. Compresi quelli che vi soggiornano per vacanza da mezzo secolo. In effetti è un po’ complicato farsi accettare dalla comunità.

Le analisi dei non Cilentani

Tutta questa premessa prima di rimandarvi all’analisi che delle reazioni al post su Instagram ne fa Rivista Studio. “Nel complesso è un articolo abbastanza innocuo: è vero, conferma un po’ i soliti luoghi comuni sul nostro Paese come paradiso per turisti americani nella loro tappa golosa di Mangia Prega Ama, ma non è neanche troppo offensivo”. E chiude proprio sull’overtourism che diventa un problema anche in altri luoghi come la Liguria. “È come quando una famosa influencer consiglia un mercatino dell’usato dove fino a quel momento si facevano affari d’oro proprio perché non ci andava nessuno: fine degli affari d’oro”.

Ma, tanto per restare in Campania, potremmo ben includere la Costiera Sorrentina e la Costiera Amalfitana. Utilizzata da Nina Burleigh per posizionare il Cilento appunto a sud di Amalfi.

Per la giornalista del NYT il Cilento è un ritorno al passato. Segnalato dalla Panda con cambio manuale con cui si perde tra vedute panoramiche e il dispiacere di non aver avuto il tempo di pedalare lungo la via Silente. Ma si rifa con le passeggiate. Quella facile che da San Marco di Castellabate porta a Punta Licosa o la più impegnativa a Palinuro, “cittadina di innumerevoli gelaterie e ristoranti”. E poi fuori dal Cilento ma nel Parco – è il Vallo di Diano – a Sassano con la valle delle orchidee, Teggiano con la fortezza e Padula con la Certosa. Angoli di natura raccontati anche con gli echi del mito e della storia.

I migliori agriturismi del Cilento perché il trekking è una scusa

Il porto di Acciaroli, base della giornalista Nina Burleigh

Ho fatto di Acciaroli la mia base, in un Airbnb con una finestra che dava sul porto. Il mio obiettivo era quello di “staccare la spina”, spiega.

Il programma di trekking, confessa Nina Burleigh, ha sempre avuto un secondo fine: giustificare un’abbuffata di cibo e di vino cilentano. Il Cilento, annota, produce alcuni dei migliori ingredienti della cucina italiana. L’olio extravergine da olive di alberi grandi come querce, pesce, formaggi di capra, mucca e bufala, paste fresche. Cui aggiunge anche la pizza, vera sirena per gli Americani (e qui possiamo dare qualche suggerimento sui piatti).

Un passaggio da Vannulo, tempio delle mozzarelle di bufala amate dai buongustai di tutto il mondo e vincitrice del nostro Campionato 2023, è obbligatorio anche per lei. In 5 giorni non ha potuto fare molto per fornire indicazioni sul dove mangiare in Cilento. Reportage e polemiche sono lo spunto per tracciare una mappa dei migliori agriturismi del Cilento. Stilata da un frequentatore del Cilento Centrale.

Partendo da Salerno verso l’Alto Cilento seguendo la SS 18, la strada delle mozzarelle dove trovate appunto Vannulo e i migliori caseifici tra Battipaglia e Paestum.

Per arrivare a Pollica, patria della Dieta Mediterranea e dello Stile Cilentano che giustamente rilancia l’articolo del NYT, e guadagnare i confini del Cilento non più segnato dal fiume Alento.

1. Agriturismo Corbella – Cicerale nell’Alto Cilento

I migliori agriturismi del Cilento: Giovanna Voria di Corbella a Cicerale
I migliori agriturismi del Cilento: Giovanna Voria di Corbella a Cicerale

Se dovessimo indicare l’ambasciatore, anzi, l’ambasciatrice dei migliori agriturismi in Cilento, il titolo andrebbe a Giovanna Voria. E al suo Agriturismo Corbella a Cicerale. Già i nomi contano. Cicerale viene dal latino “terra quae cicera alit”, cioè terra che nutre i ceci. Corbella era il nome del centro abitato principale ed è il nome del fiume che scorre accanto all’agriturismo. Si parla di territorio e Giovanna Voria spinge sull’acceleratore dei prodotti hyperlocal. L’azienda agricola nasce negli anni ’80 e conta circa 40 ettari tra colline di ulivi, fichi, viti, alberi da frutta, agrumi, castagne, ortive, ceci di Cicerale, il cece nero e moro di Corbella e l’antico fagiolino di maggese. Così descrive Corbella che nel 2001 si arricchisce dell’agriturismo con due casali. Uno dotato di sei camere e l’altro che ospita la cucina, il suo regno. Fatto di piatti “poveri” e buonissimi che ritroverete anche nelle manifestazioni in cui spesso è invitata. Per testimoniare una biodiversità da coltivare e da gustare.

Agriturismo Corbella. Località Viscigline Val Corbella. Cicerale (SA). Tel. +393351410567

2. Sulle onde della collina – Montecorice

Maryda Geraci e Danilo Porro mettono a disposizione 5 camere nel loro agriturismo a Montecorice, il cui nome vi dice meno rispetto alla località balneare di Agnone Cilento che ne è frazione. C’è da arrampicarsi su una strada impervia per raggiungerlo, ma poi il panorama vi consolerà. C’è il ristorante e a luglio e ad agosto l’aperitivo fino al tramonto e poi la cena con spaghetti con cozze o totani. E in versione B&B, il loro consiglio è di andare a La Rana e noi non possiamo che essere d’accordo per la carne e soprattutto per i fusilli fatti in casa.

Sulle onde della collina. Contrada Mainolfo. Montecorice (SA). Tel. +390974963779

3. Capalia – Pollica

I migliori agriturismi del Cilento: Capalia a Pollica

La famiglia Di Filippo vi ospita nelle stanze dell’agriturismo e vi delizia con i prodotti coltivati e i piatti fatti in casa secondo l’altro assioma di derivazione del nome Cilento: Ci-Lento. Andate piano e assicuratevi un assaggio della fuscella di capra, dei ravioloni ripieni di ricotta di capra con una spolverata di formaggio di capra grattugiato, degli imbrugliatielli con soffritto di interiora, del capretto (o dell’agnello) al forno. Forse vi è chiaro che a tavola la capra è il vero elemento identificativo del Cilento. Molto di più della primula palinuri che è il logo del Parco Nazionale. Il ristorante è aperto anche agli esterni.

Capalia. Contrada Capalia. Pollica (SA). Tel. +393403351484

4. Il Mulino – Cannicchio

I migliori agriturismi del Cilento: Il Mulino a Cannicchio

Luisa Vassallo vi accoglierà in una delle stanze del suo agriturismo arroccato sulle pendici del vallone che unisce Cannicchio a San Mauro Cilento. Stradina che affonda nella macchia mediterranea e che dovete percorrere dalla rotabile provinciale che lambisce quest’altra frazione di Pollica. Fusilli alla cilentana, salsicce e peperonata sono gli ingredienti di una cena che vi costerà sui 20-25 € a persona. Lento anche il portafoglio. E anche qui potete approfittare del ristorante senza soggiornare.

5. Al Sentiero – Galdo

I migliori agriturismi del Cilento: le olive ammaccate di Gabriella Mazziotti

In una certa misura l’overtourism del Cilento ha colpito anche l’agriturismo Al Sentiero nella remota e collinare frazione Galdo di Pollica. Gabriella Mazziotti l’anno scorso ha deciso di chiudere le porte del suo apprezzatissimo ristorante agli esterni. Poi ha deciso di affittare l’azienda agrituristica al Pollica Living Lab che fa parte del Campus Paideia con base operativa al Castello Capano. Sara Roversi, fondatrice e presidente del Future Food Institute indica tra le priorità del Pollica Living Lab il processo di rigenerazione che parte dal cibo. Tra le iniziative c’è il turismo. Con una “Piattaforma multicanale dedicata a chi vuole vivere esperienze immersive, ispirate alla ricetta del buon vivere, tra cucina e gusto, storia e natura alla ricerca di quell’equilibrio necessario per immaginare un futuro sano per l’uomo e il pianeta”.

Vivere in modo intelligente nel Turismo & Stile di vita fa dell’azienda agrituristica il braccio operativo. Alla cui guida resta Gabriella Mazziotti per il coordinamento operativo. Non sono stati ancora comunicati i dettagli di programma, ma è logico pensare che il know how fin qui acquisito venga potenziato. In primis per la produzione delle olive ammaccate (Mazziotti è stata la promotrice del presidio Slow Food) e degli impareggiabili formaggi delle capre allevate come figli. Se nascerà un agriturismo del futuro prossimo lo sapremo a breve. E piatti tradizionali, come il susciello con gli asparagi selvatici, potrebbero essere parte del menu per gli ospiti della piattaforma guidata dall’approccio ecologico integrale.

6. Il Vecchio Frantoio – Agriturismo a Stella Cilento

I migliori agriturismi del Cilento: Il Vecchio Frantoio a Stella Cilento

Alfonso Feo e Anna Orlotti si sono trasferiti anni or sono da Paestum a Stella Cilento che deve il nome al vicino Monte Stella. Quello originale e fino alla fine del 1800 era Porcili e in età pre-unitaria faceva parte del circondario di Pollica. Cambiato perché poco attraente, ma che dà l’esatta idea di un territorio vocato all’agroalimentare. Qui a Stella Cilento, i due coniugi hanno aperto quello che definiscono una country house e quindi non un agriturismo. Ma producono un olio extra vergine di oliva (sono circondati da olivi) che va a nozze con il pane della merenda e i piatti della tradizione cilentana. Olio fatto in casa o del contadino, se preferite, che Alfonso Feo nella campagna olearia del 2013 specificava costare non meno di 12 € al litro. Lo ritroverete in tavola assieme ai dolci della giovane pasticciera Denise Feo.

Country House Il Vecchio Frantoio. Via Caselle. Stella Cilento (SA). Tel. +393290665378

7. Iumara – Omignano

Iumara si definisce dimora di campagna del Cilento. Solo che oltre alla piscina, che viene comoda se si è lontani dal mare in estate, ha anche un paio di aziende. Alle pendici del Monte Stella c’è l’allevamento delle bufale e a Lustra Cilento c’è la fattoria con l’agrumeto e gli alberi di fichi e melograni. Tradotto, a colazione marmellate e confetture cilentane a km 3. E poi i piatti tradizionali cilentani come lagane e ceci con la pasta fatta a mano, i ceci coltivati e la soppressata di maiale dagli allevamenti propri. Oppure un tagliere di salumi e formaggi a bordo piscina. Insomma, un agriturismo sui generis in Cilento.

Iumara. Contrada Torre Piano Chianca. Omignano (SA). Tel. +390974274341

8. Agriturismo San Basilio – Agriturismo a Salento che è in Cilento

I migliori agriturismi del Cilento: San Basilio a Salento

C’è il Cilento e c’è il Salento e ancora oggi c’è qualcuno che fa confusione tra i due territori, l’uno quello di cui discutiamo e l’altro che è la penisola in Puglia. Confusione da assonanza che ritroviamo nel comune di Salento, il cui nome originale era Sala di Gioi che da Gioi Cilento dipendeva. Almeno fino all’800 quando diventa comune a sé e dopo l’unità d’Italia decide di cambiare nome fondendo Sala con Cilento. Quindi prestate attenzione se volete raggiungere l’agriturismo San Basilio a Salento in Cilento dove troverete ospitalità in 12 camere ricavate in una casa di campagna dotata di piscina, fattoria didattica e ristorante. Che prepara piatti tradizionali con ingredienti a km 0 o auto prodotti. Mozzarella nella mortella, melanzane alla cilentana, cavatelli e fichi messi a seccare fronte piscina.

Agriturismo San Basilio. Località Preolella. Salento (SA). Tel. +393299144701

9. I Moresani – Agriturismo a Casal Velino in Cilento

I migliori agriturismi del Cilento: I Moresani a Casal Velino
I migliori agriturismi del Cilento: I Moresani a Casal Velino

L’azienda agricola de I Moresani è produttrice di formaggi. Come il cacioricotta di capra del Cilento, presidio Slow Food preparato con latte munto a mano delle proprie capre al pascolo. Messo a stagionare sui graticci è consumato fresco dopo 2-3 giorni o stagionato dopo 3-4 mesi. O il formaggio caprino, stagionato in grotta nel fieno maggengo, dal sapore leggermente piccante. I piatti dell’agriturismo sono quelli della tradizione del Cilento cui si affiancano le carni di vitelli e vacche podoliche allevate in proprio e i salumi preparati con a maiali allevati in azienda con metodo biologico, cioè seguendo un’alimentazione naturale, senza uso di mangimi e soia, ma esclusivamente di orzo, mais, fave e pisello proteico. Agriturismo perché oltre a mangiare di gusto, potete alloggiare nella dimora principale, la “Casa Centrale”, in due case “Cristallo” e “Mortella” accanto alla piscina. Oppure nei due appartamenti all’esterno dell’agriturismo ma sempre a Casal Velino.

I Moresani. Località I Moresani. Casal Velino (SA). Tel. +390974902086 

10. Isca delle donne – Migliore agriturismo a Palinuro in Cilento

I migliori agriturismi del Cilento: Isca delle Donne a Palinuro

Tre casette di legno sono pronte ad accogliere gli ospiti dell’azienda agricola della famiglia Merola che, oltre al vigneto e alla fattoria didattica, ha anche un locale di ristorazione. Sì mangia semplice con le verdure dell’orto, il pane casareccio, i salumi auto prodotti e la pasta fatta in casa. Che si possono acquistare insieme ai vini. L’agriturismo ha un Calendario Rurale con appuntamenti che si susseguono durante l’anno come “Il contadino si riposa” a maggio. Ogni contadino porta pancetta e formaggio da assaggiare insieme al vino e alle fave fresche. Tra musiche e balli, premiano la miglior pancetta e il miglior formaggio. A luglio c’è la festa del grano e il 15 agosto c’è il Ferragosto Contadino con l’albero della cuccagna, la musica, i fuochi d’artificio e i piatti della cena.

Isca delle donne. Via Isca delle Donne. Palinuro (SA). Tel. +393924721756

Il fuori programma: Osteria La Piazzetta – Valle dell’Angelo

Osteria La Piazzetta Cilento Valle dell'Angelo

La Piazzetta in realtà non è agriturismo ma osteria dell’oste Angelo Coccaro e della cuoca Carmela Bruno ai confini del Cilento e dell’orrido che lo separa dal Vallo di Diano. La spesa la fanno nell’orto di casa e da produttori hyperlocal e hanno qualche camera giusto nel palazzetto del ristorante. 20 metri e siete a nanna coccolati dal fruscio del vento che spira dai contrafforti. Dopo aver assaggiato i parmarieddi, la pasta vallangiolese dell’azienda agricola Ausono che sa di buono con i broccoli, il peperone crusco e la spolverata di cacioricotta di capra. E la salsiccia con la cotenna affogata nel denso sugo cilentano. Poi lì vicino c’è il tempio del vate del cioccolato e dei lievitati Piero Macellaro. Nonché l’affascinante cascata del Calore. Rubricate e non ve ne pentirete. Vi servirà nel percorso anche per arrivare a Teggiano e a Padula dal Cilento. Proprio come Nina Burleigh che sul New York Times ha osannato il Cilento e il cibo tradizionale come quello degli agriturismi.

Osteria La Piazzetta. Piazza Canonico Iannuzzi. Valle dell’Angelo (SA). Tel. +390974942008

Di Vincenzo Pagano

Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.