Roma. L’happening di Red mi fa dubitare che oltre il cibo ci sia il baratro
Grande successo per l’inaugurazione di RED (Read Eat Dream), il megastore nella romana via del Corso che nelle intenzioni de La Feltrinelli sarà il perfetto trait d’union tra due mondi in cui sognare è lecito: lettura ed enogastronomia. Le cifre bisbigliate ieri, parlavano di più di 1500 romani e non accorsi a “gustare” frittini (ottime le panelle), salumi e calici di prosecco offerti per l’happening mondano.
Il concept alla base di questa nuova apertura, che prende il posto di Ricordi Media Store, è sintetizzabile nella fusione tra una grande libreria ed un locale che offre gastronomia secondo le ultime mode e tendenze gourmet: prodotti selezionati e griffati da comprare ed offerta di ristorazione trasversale dalla colazione alla cena.
Entrando al RED la prima impressione è quella di essere in un normale punto Feltrinelli, non fosse che la segnaletica indica chiaramente che “oltre ai tomi c’è di più”: cibo e cucina.
Dopo essere passati per scaffali che propongono vino in abbinamento a libri, si arriva nella prima sala gourmet, dove tra scaffali e frigoriferi vengono offerte oltre 700 referenze di prodotti “grffatissimi”, dalla Kettle Chips, alla mortadellina Bonfatti, passando per i pomodorini Corbarino ed altre amenità varie.
La seconda sala è dedicata alla Cucina, così oltre alle solite mensole con vini, pasta Mancini e riso (manco a dirlo) Acquerello fa bella mostra il banco della salumeria dove comprare formaggi Guffanti o salumi selezionati da consumare in loco o da asporto.
L’offerta dell’area cucina, spiega il 31enne chef Massimiliano Sepe (nomen omen), è progettata per dare continuità all’intera giornata dei fortunati visitatori: si passa da donuts e cornetti per la prima colazione, all’aperitivo a base di tapas o salumi e formaggi, a pranzo c’è la carta o il business lunch per chi ha esigenze di velocità e leggerezza; si prosegue poi con la salumeria, l’aperitivo e la cena alla carta con tanto di dehors per la calura estiva.
Una Eataly miniaturizzata al centro di Roma vincerà la scommessa?