Roma. Quanto costa mangiare nelle 16 botteghe del Mercato Centrale alla stazione Termini
Il Mercato Centrale di Roma ha aperto nella Stazione Termini da un mese. Ed è stato subito un grande successo.
Un successo di pubblico in un’area della stazione non proprio immediata da raggiungere per i viaggiatori e non tanto facile nemmeno per chi vuole andarci di proposito.
Il Mercato Centrale ha attirato per la qualità della proposta gastronomica e per il format che ha accostato con convinzione lo shopping da vero e proprio mercato (con la bottega principe di ogni mercato che si rispetti, cioè il panificio) e la ristorazione raffinata eppure smart.
All’ingresso, ecco la dichiarazione di intenti e la lista delle tante botteghe da visitare e gustare ai lati della cappa mazzoniana che ospita il bar, luogo d’incontro in questa parte della stazione.
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Qui trovate il caffè di Franco Mondi e stranamente una sola birra, la Moretti.
Tutto intorno è il paradiso dei gastrofanatici in viaggio.
Il Mercato ha concentrato le eccellenze gastronomiche più rinomate del panorama romano in una stazione che ha cambiato il volto gastronomico in un paio di mesi anche grazie alle novità della terrazza Termini e dei i panini di Ham Holy Burger con il pane di Gabriele Bonci e la carne di Roberto Liberati).
Umberto Montano ha spinto sull’acceleratore della bontà e della riconoscibilità degli artigiani capitolini più famosi. Basta la triade Bonci-Liberati-Callegari, cioè pizza(rium) carne e trapizzino per capire livello e obiettivi.
Le botteghe del gusto sono le vere protagoniste. I prodotti si possono acquistare come nei più tipici mercati, ad esempio ci sono funghi porcini a 25 €, ovoli a 80 € o carciofi e puntarelle (appena tagliate).
Ma la verità è che al Mercato Centrale viene voglia di mangiare. E tutte le voglie possono essere soddisfatte: da un salutistico centrifugato di verdura a un lussuoso piatto con il tartufo bianco.
Si va quindi tra i banchi, anzi si parte dal primo piano dove è arrivato il duo Oliver Glowig e Salvatore De Gennaro de La Tradizione di Vico Equense per realizzare un banco da gastronomia e una trattoria contemporanea che conta sull’esperienza dello chef tedesco naturalizzato caprese.
1. La Tavola, il Vino e la Dispensa
Oliver Glowig, come detto, è al timone del ristorante del Mercato.
Una trattoria contemporanea che ha in menu le celeberrime eliche cacio e pepe con i ricci di mare (18 €) nate nel ristorante due stelle Michelin, ma anche piatti abbordabilissimi come gli spaghetti aglio, olio e peperoncino (9 €).
E poi c’è la selezione dei formaggi e delle altre squisitezze accompagnate da un pane molto buono. C’è da improvvisare un panino da asporto.
O salire in treno con un rustico appena sfornato.
2. Il pane e i dolci di Gabriele Bonci
Gabriele Bonci con la sua bottega del pane dà il senso di mercato per definizione. Qui si inforna, non si vende solo. L’offerta mette insieme il Pizzarium e il forno di via Trionfale. I prezzi sono quelli usuali dei pani speciali e vanno dai 4,50 € ai 6,50 € al kg. Per la pizza vi sbizzarrite dalla basica rossa (14 € al kg come le pizzerie più popolari) alle più complesse con verdure di stagione e salumi più costose (26 € al kg).
3. La carne e i salumi di Roberto Liberati
Il guru della carne a Roma è lui, Roberto Liberati.
Il pannicolo costa (evviva, qualcuno ce l’ha!) 7,50 €, le spuntature di suino da passeggio 2 € al pezzo, pane e salsiccia 7 €, la battuta a coltello grande 9,50 €, quella mini 3,50 €, pane e porchetta a 9 €.
Per la bistecca o la costata il prezzo è all’etto (circa 4,50 €). la fiorentina costa 5,50 €/etto mentre il controfiletto 5,30 €/etto.
4. Il tartufo di Luciano Savini
Dici tartufo e qui c’è Savini.
C’è da sbizzarrirsi, iniziando dai panini a 2,50 € e 4 €.
L’uovo con tartufo bianco viene 23 €, il tagliolino con tartufo bianco 25 €, la tartare 25 €. Gli stessi piatti, ma con il tartufo nero costano rispettivamente 5 € di meno.
5. Il pesce fresco della famiglia Galluzzi
La spesa in zona pescheria non è proprio economica (250 g di polpo a 20 €), mentre mangiare è più accessibile.
La frittura mista a 8 €, lo spiedino misto 12 € l’uno, le crudité 12 €, la tartare di salmone 3,50 €, il sauté di cozze o vongole 9 €, la tartare di scampi 4,50 €, un’ostrica Fin de Claire 2,50 €, una Special 3,50 €, e il plateau (6 pezzi) 13 €.
6. La pizza di Romualdo Rizzuti
Viene da Firenze la pizza che è molto vicina al tipo napoletano. I prezzi nella media: margherita 8 €, marinara 7 €, napoli 9,50 €, pizza fritta 7,50 €.
7. Il formaggio di Beppe Giovale
Tanti formaggi interessanti sul banco, magari da comprare e portare a casa.
Per una degustazione in loco invece si spende 7 € per un piatto con 5 pezzi, 11 € per un piatto con 8 pezzi.
Pane, castagne e blu vaccino 4 €, una ciotola di testaroli della Lunigiana con olio, basilico, pecorino, gran balbé a 9 €.
8. Il vegetariano e il vegano di Marcella Bianchi
Ci sono tre tipi di burger a 8,50 € ognuno, le insalate costano da 5 € a 7,50 €, le patatine da 3 € a 5 €, centrifughe da 3,50 € a 5 €.
9. Le specialità siciliane di Carmelo Pannocchietti
Un po’ di sfizi siciliani buoni che vale la pena di assaggiare: le arancine 3 €, i cannoli 3 €, una cassatina 3,50 €, paste di mandorla 4,50 € a l’etto.
10. La cioccolata e i fiori di Pierangelo Fanti
Cioccolato per tutti i gusti: tavolette da 50 g a 3 €, la cioccolata calda 2 €, se con la panna 2,50 €, tiramisù 3,50 €, cioccolato a pezzi 4,50 € l’etto.
11. L’hamburger di chianina di Enrico Lagorio
I nostri amati hamburger, come rinunciarvi?
Alla Toraia per un hamburger di chianina o un cheesburger spenderete 8 €, per un hot dog di maiale toscano 7 €, per un panino con la braciolina 7 €.
12. Il fritto di Martino Bellincampi
I supplì di Pastella (classico, all’Amatriciana o di verdure) costano tutti 2 €, la pizza montanara 2 €, la pizza con la porchetta o le polpette di bollito 3,50 €.
13. La pasta di Egidio Michelis
Per un pranzo veloce e nutriente, niente di meglio di un piatto di tonnarelli cacio e pepe o di rigatoni all’amatriciana a 7 €, gli gnocchi al pomodoro e basilico o le fettuccine al pesto costano 8 €, i ravioli di carne con i sugo alla bolognese 9 €.
14. I carciofi e i funghi di Alessandro Conti e Gabriele La Rocca
Bottega decisamente romana, dove c’è il titolare che taglia le puntarelle al momento con un tipico attrezzo a retina.
I carciofi alla romana o fritti 5 €, le puntarelle con salsa di acciughe e aglio a 5 €, i porcini o i finferli trifolati 8 €, i porcini al forno con patate a 8 €.
15. Il trapizzino
Cosa altro dire sui Trapizzini di Stefano Callegari? Semplicemente, 4 €.
16. Il gelato di Luca Veralli
Per concludere in dolcezza ci vuole un gelato.
Una coppetta o un cono vi costeranno 2,50 € (piccolo) 3 € (medio) 3,50 € (grande), una coppa maxi Cremilla 5 €, uno yogurt bio 4 € , un maritozzo con gelato 3,50 €.
Appagati e sazi, possiamo abbandonarci a qualche riflessione: il Mercato Centrale di Roma si slega completamente dalla dimensione caotica e rumorosa dei mercati rionali per abbracciarne una più europea, come quella del Mercado San Miguel di Madrid o il Markthallen di Oslo.
Voi lo avete già assaggiato? Che idea vi siete fatti?
Mercato Centrale. Via Giovanni Giolitti, 36. Roma
[Immagini e testi: Matteo Bizzarri, Vincenzo Pagano, Giulia Nekorkina, Valentina Lupia, Facebook]