Salsiccia di Gioi Cilento, buona quanto la soppressata che conoscete
Gioi Cilento è il paese che conoscete per i fusilli cilentani e per la soppressata, ma forse vi manca la salsiccia.
Il quattrocentesco Convento di San Francesco, memorabile luogo di sagre dedicate proprio al fusillo, è ritornato a nuova vita dopo anni di chiusura.
Grazie all’evento che ha mostrato come il Piccolo Salumificio Artigianale di G.ioi prepara la sua salsiccia.
Un percorso ha accompagnato i visitatori nelle stanze riaperte che hanno messo insieme gastronomia, cultura contadina e arte.
Le bottiglie di pomodoro nel convento riaperto
Nella cucina, l’attrice Alessandra Calabrese è colta di sorpresa mentre è intenta a preparare le “bottiglie”. Cioè la salsa di pomodoro fatta in casa con cui condire i fusilli di Gioi.
Nella seconda stanza “la porta re l’uorto” i campi coltivati con grani autoctoni prendono forma. Il mondo contadino è raccontato con due opere di José Ortega (allievo di Picasso) e una del maestro Mario Romano.
Nella tavola dal titolo Amo, il “padrone” domina la stanza. E sembra guardare con sdegno i contadini intenti nella raccolta del grano raffigurati da Mario Romano.
“Un luogo che abbiamo voluto restituire non solo alla comunità di Gioi, ma a tutti coloro che sono venuti a trovarci”, ha spiegato il sindaco di Gioi Cilento, Maria Teresa Scarpa. E che hanno potuto visitare la Chiesa seicentesca e al Museo Interattivo di Gioi. Oltre che assaggiare la soppressata e la salsiccia di Gioi Cilento.
La soppressata e la salsiccia di Gioi Cilento
Il refettorio del Convento ha ospitato il laboratorio sulle spezie utilizzate nell’arte norcina curato dal contadino di Controne Michele Ferrante. Accompagnata dalla dimostrazione di Raffaele Palladino della lavorazione della soppressata. Cui ha fatto seguito, nel chiostro del Convento, la degustazione delle pizze cilentane realizzate con l’altro prodotto di eccellenza, la salsiccia piccante di Gioi Cilento.
Una salsiccia “Incontro”, così chiamata a sottolineare la collaborazione, che diventa ingrediente delle pizze della pizzeria Da Zero a Vallo della Lucania.
L’idea è che lo scambio tra produttori diventi la formula vincente in un Cilento il cui rilancio è stato spesso limitato da campanilismi e gelosie.
La pizza con la salsiccia di Gioi Cilento
Durante la serata Da Zero ha annunciato che il prossimo prodotto della linea Incontro riguarderà la cipolla di Vatolla. Sarà presentato nelle prossime settimane nel borgo collinare che si affaccia sul golfo di Castellabate.
La salsiccia piccante di Gioi Cilento è il terzo prodotto che DaZero firma col suo marchio Incontro. Segue il pomodoro nato dalla collaborazione con l’azienda Maida di Capaccio e la birra del birrificio Fiej di Castelnuovo Cilento.
La salsiccia piccante è l’ingrediente di due pizze realizzate per l’occasione.
Una più classica con fiordilatte, ciambotta preparata con melanzane, patate, cipolla di Vatolla, capperi, origano di montagna, olive.
E l’altra più ricercata e dal gusto inaspettato realizzata con la mozzarella nella mortella, il pomodoro pizzutello giallo e il fico bianco del Cilento.
La terza stanza dell’evento ha raccontato le paure e le credenze popolari e di come la forza di volontà porti al trionfo del bene. È la storia nota a Gioi con il nome di Santa Santecchia, la strega che mangia i bambini per restare giovane.