Starbucks. Vegani in rivolta per il cappuccino con carne d’insetto
Cappuccino con estratto di insetto. La notizia è ghiotta perché si presta a innumerevoli chiavi di lettura. C’è il côté simil-splatter che può urtare più di qualche suscettibilità gustativa. E c’è quello, tra il gossipparo e il consumeristico, del dipendente che si fa gola profonda e svela i segreti dell’azienda per cui lavora. E’ capitato qualche tempo anche a McDonald’s quando un lavoratore ha raccontato al mondo la presenza sistematica di topi nel retrobottega del punto vendita in cui aveva prestato servizio per più di un anno. Questa volta il bersaglio è Starbucks, la multinazionale del caffè, che ha confermato: è vero, nei nostri cappuccini alla fragola c’è un colorante ricavato dall’essiccazione di un insetto.
Vatti a fidare dei cibi che non contengono (apparentemente) carne e delle aziende che delle bandiere e degli stili di vita fanno un business, si saranno detti i vegani nell’apprendere la notizia. In un innocuo cappuccino può annidarsi infatti, seppure in modiche quantità, la carne. Di insetto, nella fattispecie. E la cosa potrebbe non far piacere anche a chi vegetariano non è.
Proprio da un vegetariano, il dipendente di Starbucks che ha postato su un sito per vegani la lista degli ingredienti del ‘Frappuccino‘, è arrivata la segnalazione: attenzione, nel cappuccino alla fragola c’è carminio di cocciniglia, un colorante naturale estratto dallo scarafaggio. La tonalità rosata utilizzata nel Frappuccino e negli smoothies alla fragola non sarebbe infatti così accesa senza il colorante ricavato dall’essiccazione dell’insetto.
Si sentono traditi i vegetariani ai quali l’azienda, nel tentativo di attirare l’attenzione dei consumatori più salutisti (ma una bevanda può coprire il fabbisogno calorico di una cena, come denunciava tempo fa Rachel Thompson, gestore del World Cancer Research Fund) si era rivolta tempo fa mettendo a disposizione una versione vegana delle sue bibite (cioè con latte di soia). “Ricordate quando eravamo lieti di informarvi dell’esistenza della nuova linea vegana del Frappuccino di Starbucks, il “However-You-Want-It Frappuccino”?, si legge sul sito ThisDishisVegatarian.com, dove è stata postata la lista degli ingredienti. “Ebbene, oggi siamo molto infelici di informarvi che il Frappuccino e gli smoothies alla fragola non sono vegani”. Si potrebbe aggiungere, piuttosto, che sono alquanto carnivori visto che di cocciniglie che restano sul terreno per colorare la rosea bevanda ce ne vogliono parecchie: 70 mila per quasi mezzo chilo di colorante.
Non ha nulla da temere, in termini legali, la multinazionale del caffè visto che l’estratto di cocciniglia, utilizzato in cosmetici e prodotti alimentari (marmellate, formaggi, bevande alcoliche, prodotti da forno e carne), è autorizzato dalla Fda, l’organo che vigila sulla sicurezza alimentare e sui medicinali negli Stato Uniti mentre secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il colorante può causare asma e altre reazione allergiche. In un comunicato la società di Seattle ha fatto sapere che l’utilizzo dell’estratto di cocciniglia nasce dal tentativo di “ridurre l’utilizzo di ingredienti artificiali” e ammette che il Frappuccino “non è un prodotto vegano”. Immediata la risposta del sito vegano che ha lanciato l’allarme e che ha aperto una petizione per l’abolizione del colorante dalle bevande di Starbucks.
[Fonte: TicinOnline.ch, huffingtonpost.com, telegraph.co.uk Foto: abcnews.go.com, telegraph.co.uk]