Starbucks: Verona in coda da giorni. Ma non era un flop?
A Verona, giovedì scorso a mezzogiorno, Starbucks ha aperto il primo punto vendita veneto in Galleria Pellicciai, 400 metri quadri a pochi passi dalla centralissima Piazza Erbe.
Da quel momento, per tutto il fine settimana e ancora oggi, tanti turisti e molti giovani, lavoratori in giacca, cravatta e zainetto ma anche studenti, si sono messi in coda fin davanti alla caffetteria americana.
L’Arena, il quotidiano locale, parla di “un biscione di persone in attesa di entrare che gira l’angolo del negozio e prosegue per alcuni metri”.
Sta di fatto che il successo di Starbucks a Verona non accenna a placarsi.
Starbucks ha aperto a Verona: riassunto delle puntate precedenti
Nel 2018, lo sbarco italiano di Starbucks a Milano, dopo tanto tentennare, era sembrato un successo già scritto. Con numerosi punti vendita aperti al nord, dal 2019 in poi, a ritmo sostenuto.
Invece, solo due anni dopo, l’happy end del sogno del fondatore Howard Schultz, che aveva plasmato la formula di Starbucks sui bar italiani, è stato messo in crisi dall’arrivo della pandemia.
Starbucks in Italia è un flop?
Iniziando con i conti in rosso della sfarzosa “Reserve Roastery” milanese, ospitata nel palazzo storico ex sede delle Poste. Un progetto da oltre 240 milioni di euro per il recupero, altri 26 per caparra e migliorie allo stabile, infine 25 per i lavori di installazione degli impianti.
Per proseguire, prima dell’arrivo di Starbucks a Verona, con altri due punti vendita tradizionali aperti in via Turati e a Porta Romana sempre a Milano, e chiusi definitivamente.
Allora si parlò apertamente di disaffezione degli italiani per il modello Starbucks, di gigante ferito, di flop. Del caffè annacquato degli americani che agli italiani non piace.
Poi, invece, la ripresa. Iniziata poco fuori Roma, proseguita con il take-away Milano, e forte di un nuovo piano di espansione predisposto dal gigante americano con il socio italiano Percassi, il presidente dell’Atalanta.
Adesso Starbucks è sbarcato a Verona, aperto tutti i giorni dalle 7:30 alle 20, con 35 neoassunti, il consueto corredo di caffè, cappuccini aromatizzati, muffin, donuts e altri dolcetti americani, oltre a uno spazio per i tavoli all’aperto.
La ripresa e lo sbarco a Verona
Se è vero che nel giro di qualche anno, sono arrivati a Verona tutti i giganti del fast food americano, da Hard Rock Cafè a KFC, la catena del pollo fritto, Starbucks sembra avere un legame in più con la città scaligera.
Una miscela di caffè chiamata proprio così, “Verona”, prodotta da Starbucks e diffusa nelle 28 mila caffetterie che la catena ha in tutto il mondo.
Il prodotto più richiesto per ora è il leggendario Frappuccino. Legittima la curiosità per il prodotto più famoso della catena fondata a Seattle.
Ma i veronesi e i turisti che compongono le lunghe code di queste ore non sembrano disdegnare le miscele e i caffè monorigine da asporto.