Sushi fatto in casa rispettando la ricetta originale
Il sushi fatto in casa seguendo la ricetta originale ma personalizzata secondo i vostri gusti. Possibile?
Gli itamae, i masterchef di sushi, cominciano a lavorare nei ristoranti di sushi da adolescenti. L’addestramento dura anni. Allora, come si possono stupire gli amici con il sushi fatto in casa?
Rispettiamo la cultura giapponese del sushi ma, cucinando da soli, non si possono perdere quattro anni a imparare come lavare il riso.
Grazie al cielo, c’è differenza tra mangiare fuori, per esempio nei 30 migliori ristoranti italiani, e un buon sushi fatto in casa rispettando la ricetta originale.
Il sushi è sempre una delizia, un’esperienza di alto livello culinario, ma si può preparare facilmente a casa.
Il sushi fatto in casa non è qualcosa di cui avere paura
Dovete imparare alcuni metodi per preparare dell’ottimo sushi a casa vostra, ma non preoccupatevi – non dovrete passare dieci anni a esercitarvi in una cucina di Kyoto o comprare attrezzature costose rischiando la bancarotta.
Raggiungere l’equivalente della perfezione di una pasta al dente può essere un processo accurato, quindi seguite con attenzione i metodi e affrontate la sfida.
Capite bene le basi, usate ingredienti che potete trovare con facilità e dalle vostre parti: granchi precotti, salmone affumicato, sgombro, asparagi, cetrioli, avocado, spinaci e fagiolini, per esempio.
Per fortuna il riso per il sushi, le alghe nori, il wasabi e altri prodotti di uso frequente nella cucina giapponese un tempo difficili da trovare, ora sono largamente disponibili nei supermercati e online
Questo rende la vita più facile a chi si vuole cimentare con il sushi fatto in casa.
Riso per il sushi fatto in casa: come si prepara e condisce
Come scegliere il riso per sushi
Il riso è l’elemento base più importante per il sushi fatto in casa. In Giappone si utilizza la specie japonica, o addirittura alcune miscele di vari tipi di riso.
In Italia si può utilizzare riso originario, che ha un chicco rotondo e una buona percentuale di amido. Evitate risi a chicco lungo come il Basmati e, in generale, i risi integrali e altri tipi di riso colloso.
Riso e acqua in proporzione
La regola generale per cuocere il riso per il sushi fatto in casa è quella di utilizzare la stessa quantità di riso e di acqua. La giusta percentuale è comunque data dalla tipologia di riso scelto.
Ma poiché il nostro riso dovrà essere condito con l’aceto è meglio non abbondare e, anzi, togliere un po’ d’acqua rispetto alla proporzione 1:1.
La quantità di acqua in rapporto al riso varia inoltre con la stagione: avremo bisogno di un po’ più di acqua nei mesi estivi e di un po’ meno in quelli invernali, quando l’umidità è maggiore.
Sushi fatto in casa: come preparare il riso per la cottura
A – Versate il riso in un recipiente e sciacquatelo abbondantemente con l’acqua, mescolandolo con una mano. Eliminate l’acqua reclinando lentamente la terrina. Questa operazione serve a pulire il riso dalle impurità che si trovano sulla sua superficie e che conferirebbero un sapore cattivo dopo la cottura. Durante i primi lavaggi l’acqua apparirà di colore bianco latte, e mano a mano che il riso si pulirà diventerà limpida.
B – Continuate a sciacquare e scolare il riso fino a quando l’acqua non sarà trasparente. Questa operazione serve per eliminare l’amido dal riso e renderlo più leggero. Lasciate, quindi, scolare il riso in un colino.
La cottura del riso per sushi
Versate il riso e l’acqua necessaria per la cottura nella pentola e lasciate riposare per mezz’ora: in questo modo il riso assorbirà l’acqua. Il riso per il sushi fatto in casa si cuoce nell’acqua bollente fino ad assorbimento, come il riso bianco giapponese.
La cottura del riso non sarà completa fino a quando non verrà assorbito anche il vapore, per questo motivo il coperchio della pentola non va mai sollevato.
La giusta cottura si ottiene quando non solo il riso è cotto completamente, ma è al tempo stesso al dente. “Ogni chicco di riso deve poter stare in piedi”, come dicono in Giappone.
In generale si inizia la cottura a fiamma vivace, poi se ne diminuisce l’intensità e si conclude con l’assorbimento del vapore interno alla pentola.
La cottura in pentola
A – Il riso per il sushi fatto in casa può essere cotto in una pentola dai bordi alti, una casseruola nella quale verserete la stessa quantità di acqua e di riso. Se volete, in questo passaggio potete aggiungere l’alga kombu.
B – Coprite tutto prestando attenzione alla buona tenuta del coperchio e mettete sul fuoco a massima potenza. Quando l’acqua inizia a bollire riducete la fiamma al minimo.
C – Tenete sul fuoco ancora per una ventina di minuti, fino a quando il riso si sarà “riposato” e non appariranno più bollicine sulla superficie. Lasciate riposare ancora 5-10 minuti a fuoco spento.
Sushi fatto in casa: cuocere nello suihanki o nella pentola a pressione
A – Se siete in possesso di uno suihanki, la pentola giapponese per cuocere il riso che ormai si trova in vendita anche in Italia, oppure di una pentola a pressione, versate il riso e l’acqua nella pentola, e avviate il timer per il tempo necessario a far bollire il riso.
B – Lasciate cuocere e, quindi, fate risposare per qualche minuto.
Sushi-zu: come condire il riso per sushi
A – Con sushi-zu si indica il condimento del riso per il sushi fatto in casa. Nessun maestro vi darà mai la propria ricetta, ma potete provare a creare il vostro personale condimento versando in un pentolino l’aceto di riso, lo zucchero e il sale.
B – Fate scaldare il tutto fino a quando lo zucchero e il sale non si saranno sciolti completamente. Lasciate dunque raffreddare il liquido che avete ottenuto. Se non volete correre rischi potete acquistare l’aceto per sushi già pronto. Ne esistono sia in polvere sia liquidi.
Il procedimento ideale per condire il riso per il vostro sushi fatto in casa è quello di spostarlo in una vasca di legno bassa, larga e rotonda. Inumiditela e spalmate il riso con una spatola o un cucchiaio di legno umido.
Nel frattempo spruzzate l’aceto sul riso più volte. Mescolatelo con una spatola di legno o un cucchiaio. Mescolate delicatamente, spostando lo strato inferiore di riso verso l’alto per 5 minuti.
Aceto di riso e alternative
L’aceto di riso è molto comune in Giappone, ha un sapore dolciastro e una bassa acidità. Oggi è abbastanza diffuso anche in Italia e lo si può acquistare nei negozi che vendono cibo giapponese e asiatico.
Se non riusciste a trovarlo, potete provare a sostituirlo con aceto di vino bianco o di sidro. Vietato l’aceto balsamico anche perché colora il riso.
Sushi fatto in casa: come si sceglie, prepara e taglia il pesce
Scegliere il pesce per sushi
Il sushi segue l’andamento stagionale e non tutto il pesce si mangia sempre e comunque. Il tonno e il salmone sono oggi onnipresenti nei piatti di sushi, ma non è sempre stato così.
Il sushi è preparato con moltissime varietà di pesce, compreso il pesce azzurro, apprezzatissimo in Giappone. Il salmone, inoltre, è entrato solo recentemente a far parte del menu di sushi crudo: in passato veniva grigliato.
Preparare il pesce per sushi
A – Per prima cosa desquamate bene il pesce fresco. Prendete un foglio di carta, appoggiatevi il pesce e iniziate a desquamare con un coltello, senza dimenticare i bordi delle pinne.
B – Lavate il pesce sotto l’acqua corrente oppure dentro una ciotola riempita d’acqua, facendo attenzione a raccogliere le squame, perché potrebbero creare problemi allo scarico del lavandino.
C – Evisceratelo e pulitelo. Ricordate che il pesce di media o piccola grandezza va tenuto sempre per la testa.
Come sfilettare il pesce per il sushi fatto in casa
A – Dopo aver pulito e tagliato il pesce, eliminate il sangue raggrumato in modo che le carni presentino un bel colore omogeneo. Prima di iniziare a lavorare il pesce per il sushi fatto in casa asciugatelo con carta assorbente da cucina.
B – Iniziate dal dorso, infilate un terzo della lama del coltello nella carne, fino ad arrivare alla coda, praticate poi una piccola incisione, senza affondare troppo, fino ad arrivare alla pancia.
C – Alzate dunque leggermente la parte della coda e, facendo toccare la lama del coltello contro la lisca centrale, correte lungo la lisca mantenendo un’inclinazione di 45 gradi, fino ad arrivare alla testa. Così facendo avrete ottenuto il primo filetto.
D – Voltate il pesce e ripetete l’operazione per ottenere il secondo filetto. Potete utilizzare la lisca per cucinare brodi o altri preparati. Dopo aver sfilettato il pesce per il sushi fatto in casa, prendete una pinzetta e togliete tutte le lische una a una, fino a quando il filetto non ne sarà completamente privo.
E – Dividete ora in due parti i filetti. Nella parte alta tagliate in diagonale delle fette sottili adatte a preparare il sashimi o i nigiri. Tagliando invece delle strisce larghe 1-1,5 cm e lunghe 5 cm dalla parte bassa del filetto potrete preparare maki e uramaki.
Come levare la pelle
Praticate una piccola incisione sulla coda e inserite la lama tra la pelle e la carne. Salite verso la testa e tirate via la pelle.
Si tratta di un’operazione molto delicata: cercate di farla nel modo più preciso possibile, così da non rovinare il filetto.
Sushi fatto in casa: come tagliare il pesce
Una volta ottenuto il filetto e privato della pelle, ricavate due filetti più piccoli, tagliando in verticale: ne avrete così uno più grasso, quello che va verso la pancia, e uno più magro. È da questi due filetti che otterrete i piccoli tagli da usare per il sushi.
Cercate di tagliate il filetto a fette sottili, il più possibile omogenee nello spessore.
Il taglio deve seguire sempre il senso della nervatura e della tipologia di pesce. Per ottenere del pesce adatto per il vostro sushi fatto in casa pareggiate i bordi del filetto ed eliminate le slabbrature.
Non tagliate il pesce provando a “segarlo” un po’ per volta. Il taglio del pesce va fatto in un solo movimento deciso, portando il coltello verso di sé e tenendo un’inclinazione di 45 gradi rispetto al tagliere.
Non vanno mai utilizzati coltelli con lama forata, perché la polpa del filetto potrebbe rimanere nei buchi e impedire alla lama di scivolare. Non va nemmeno usato un coltello dentato, che potrebbe strappare la carne.
L’ideale è usare il coltello giapponese con una parte smussata: la lama è tagliente solo da un lato e, quindi, più incisiva.
Come servire il sushi
Non ci sono regole per servire il sushi fatto in casa. Se mangiate fuori, per esempio nei migliori ristoranti giapponesi di Milano, dovreste cominciare con la zuppa di miso o il sashimi –è tradizione dei sushi bar servire per primo il sashimi, prima che siate troppo pieni– ma a casa potete servire tutti i piatti insieme.
Se cucinate per quattro persone, per esempio, potete cominciare con una zuppa di miso, un tipo di insalata (per esempio ai frutti di mare) e tre tipi diversi di rotoli di sushi.
Ovviamente dipende dalle persone, ma una persona affamata mangerà circa venti pezzi. Potete mescolare tutto e servire diversi tipi di rotoli su un grande piatto da portata.
Conservare il sushi fatto in casa
L’aceto di sushi aiuta a conservare il riso, ma dovreste comunque consumare il sushi lo stesso giorno in cui è stato fatto, e non metterlo in frigo. È caldamente raccomando conservare il sushi per non più di mezza giornata una volta fatto.
Tipi di sushi: maki, uramaki, nigiri, temaki, chirashi
Esistono molti modi per preparare il sushi, ed è sempre meglio non fare confusione. Il termine sushi si riferisce a una fettina di pesce crudo accompagnata da una parte di riso, mentre il sashimi non prevede riso.
Maki
Avvolti nell’alga nori, sono cilindretti di riso insaporito con aceto e con un ripieno centrale.
Si preparano così.
1 – Stendete la stuoia di bambù con sopra foglio di alga nori e distribuite il riso su tutta l’alga nori lasciando un paio centimetri vuoti nella parte superiore.
2 – Sistemate al centro gli ingredienti scelti, per esempio una fila con delle piccole strisce di salmone e, accanto, una di avocado.
3 – Arrotolate partendo dal basso. Utilizzate i centimetri vuoti dell’alga, dopo averla inumidita, per chiudere il rotolo.
4 – Tagliate i rotoli e aggiungete condimenti (wasabi, zenzero, salsa di soia a piacere).
Uramaki
È una sorta di maki “rovesciato” poiché il riso rimane all’esterno avvolgendo l’alga nori e il ripieno. Tra gli uramaki più consigliati per il sushi fatto in casa ci sono i California roll: hanno un ripieno di avocado e granchio e vengono cosparsi di semi di sesamo.
1 – Per prepararli stendete il riso su tutta l’alga nori, corspargetelo con il sesamo tostato e capovolgete.
2 – Foderate la stuoia di bambù con della carta trasparente, distribuite poi il ripieno a contatto con l’alga e arrotolate con la stuoia.
Sushi fatto in casa: nigiri
Polpettina di riso oblunga sormontata da un altro ingrediente, per esempio una fettina di pesce crudo o un gambero.
1 – Per preparare i nigiri fate così. Dopo aver tagliato il pesce come spiegato in precedenza, bagnate le mani con l’acqua e create una pallina di riso di circa 20 grammi.
2 – Adagiate il riso sul pesce che avete scelto, per esempio salmone, orata o tonno, e capovolgete per comporre il nigiri.
3 – Intingete la parte del filetto di pesce nella salsa di soia e gustate.
Temaki
Ricorda un cono gelato. Un foglio di alga nori avvolge il riso e il suo ripieno, per il vostro sushi fatto in casa è consigliato il temaki di salmone, valorizza al massimo la cremosità del tipo di pesce.
1 – Come fare i temaki. Ponete sul lato destro del foglio di alga nori un cucchiaio di riso freddo. Al centro invece mettete ortaggi e frutta, per esempio cetrioli e avocado, tagliata a bastoncini da mezzo cm l’uno. Continuate aggiungendo il pesce crudo scelto, diciamo il tonno.
2 – Componete un cono lungo circa 10 cm piegando l’estremità di sinistra verso l’interno e avvolgendo intorno il resto del foglio. Potete decorare i temaki del vostro sushi fatto in casa con dei semi di sesamo.
Chirashi
Veloce e facile da preparare, consiste in una ciotola di riso su cui vengono disposte fettine di pesce crudo e verdure.
1 – Per fare il chirashi distribuite il riso in due ciotole livellando il contenuto con il dorso di un cucchiaio.
2 – Ricavate dei piccoli triangoli da due fette di avocado.
3 – Sopra il riso livellato sistemate 2 strisce di tonno e 2 di salmone. Distribuite anche i triangoli di avocado nelle ciotole completando con un cucchiaio di uova di salmone e del coriandolo fresco tritato.
4 – Il condimento ideale è la salsa di soia da versare sul chirashi.
Condimenti e contorni per il sushi fatto in casa
Wasabi
Nei ristoranti di sushi giapponesi per tradizione gli chef mettono il wasabi dentro il sushi prima di prepararlo – o, se preferite, potete chiedere allo chef di fare il sushi senza wasabi quando lo ordinate.
Quando fate il sushi a casa vostra potete aggiungere il wasabi al rotolo o aggiungerlo alla salsa di soia e mescolarlo con le bacchette, in modo che si unisca. Così potete controllarne la temperatura.
Usate quanto wasabi preferite ma ricordate, visto il sapore molto forte, che dovrete sentire il gusto del sushi. In Italia si trova in pasta, confezionato in tubetti o in polvere, da preparare aggiungendo acqua prima dell’uso.
Salsa di soia
Allo stesso modo, dovrete intingere gentilmente il sushi nella salsa di soia o nel misto di salsa di soia e wasabi, così che ne assorba molto poco. Il riso non si deve inzuppare di salsa di soia. State facendo il sushi non un risotto; è un contorno, non affogate il riso.
Il sushi fatto in casa e lo zenzero sottaceto
Anche il sushi fatto in casa si può accompagnare con lo zenzero sottaceto, la cui funzione è quella di “pulire la bocca” un assaggio di pesce e l’altro.
Quando mangiate il sushi –al ristorante o a casa– spesso ingerite molti tipi diversi di pesce, e una piccola quantità di zenzero tra i vari sushi aiuta ad apprezzarli meglio.
Alga nori
L’alga giapponese nori è utilizzata spesso nella creazione del sushi. Per riconoscere un’alga di buona qualità esiste un criterio fondamentale: la croccantezza. La nori va degustata sempre prima che diventi molliccia.
Alcuni chef preferiscono tostare leggermente la nori prima dell’utilizzo, ma può essere impiegata e mangiata anche al naturale.
Alga kombu
L’alga kombu è spessa, molto diversa dalla nori. Alcuni maestri di sushi cuociono il riso insieme a un foglio spesso di kombu avvolto in un panno sottile: appoggiato sul riso conferisce un profumo leggero. Altri inumidiscono la kombu con un panno umido, la spezzano e la tagliano in piccole strisce.
L’alga va appoggiata sopra il riso e poi rimossa quando la fiamma viene abbassata. Sebbene l’alga kombu sia uno degli ingredienti principali nella cottura del riso per sushi, in alcuni casi, specialmente se si cucina in casa, può capitare che non venga utilizzata.
Sushi in casa: ricetta tradizionale semplificata
Ingredienti per 4 Persone
- 400 g di riso per sushi
- 100 g di salmone
- 80 ml di aceto di riso (o miele)
- 50 g di avocado
- 30 g di zucchero
- 5 g di sale
- Fogli di alghe
Preparazione
1 – Mettere il riso in una ciotola, sciacquarlo in modo da levare l’amido quindi cuocerlo in acqua senza sale a fuoco alto per 10 minuti. Abbassare il fuoco e cuocere per altri 25 minuti.
2 – Versare l’aceto dentro una pentola, aggiungere sale e zucchero, far sciogliere il composto a fuoco basso.
3 – Levato il riso dalla pentola, metterlo in una ciotola di legno e condirlo con il composto a base di aceto mescolando piano per separare i chicchi di riso. Far raffreddare il riso.
4 – Una volta freddo, sistemare i fogli di alga sulla stuoia da sushi, stendere il riso e adagiare avocado e salmone in modo omogeneo. Con le mani inumidite, arrotolare il riso su sé stesso per ricavare un rotolo.
5 – Con un coltello ben affilato tagliare dei rotoli delle dimensioni che preferite. Mettere in tavola il vostro sushi fatto in casa insieme a salsa di soia, zenzero e wasabi.
Equipaggiamento e utensili per il sushi fatto in casa
Quando cominciate a cucinare, è utile imparare a maneggiare un buon coltello: non solo vi darà più sicurezza, ma vi farà lavorare più velocemente e vi aiuterà a non farvi male!
Preparare il pesce e i frutti di mare può essere insidioso, ma ricordate che un bravo pescivendolo sarà sempre felice di fare il lavoro per voi, quindi non abbiate paura se non siete sicuri delle vostre abilità con i coltelli.
Non è necessario scegliere quello più costoso, ma provate a cercare un coltello di buona qualità che si adatti a voi. Controllate sempre il manico: deve essere confortevole e non troppo pesante.
Potrete trovare dei coltelli giapponesi in molti negozi di casalinghi e centri commerciali.
Ecco alcuni coltelli e altri strumenti che possono essere utili per il sushi fatto in casa:
colini/setacci: per lavare il riso e scolare le uova;
coltelli deba: più grossi e pesanti, sono usati per sfilettare e spinare il pesce;
coltelli giapponesi: di solito sono più leggeri e hanno i bordi d’acciaio;
coltelli yanagiba/sashimi: hanno una forma lunga e stretta e sono usati per affettare il pesce crudo per il sushi fatto in casa o il sashimi;
pellicola trasparente: usatela per mantenere l’umidità del riso e del tappetino da sushi, per proteggerne la consistenza e per fare il temari;
mortaio e pestello;
tappetino da sushi: si usa per arrotolare il sushi, è fatto tradizionalmente di bambù, anche se potete trovarne di silicone. Se usate un tappetino di bambù, copritelo bene con della pellicola trasparente prima di usarlo: serve a renderlo più igienico, e più facile da pulire dopo l’uso;
ventilatore: è molto importante per fare il riso per il sushi; potete usare un ventilatore elettrico, un ventaglio a mano o un asciugacapelli impostato su aria fredda.
Il sushi: storia breve
Quando pensiamo al sushi fatto in casa, la prima cosa che ci viene in mente è il bocconcino di riso arricchito da una fetta di pesce crudo, il nigiri. Questa però è una delle forme più recenti di sushi.
Le origini del sushi sono molto più antiche. Leggenda vuole che sia arrivato in Giappone dalla Cina nel I secolo a.C.
Ma la rivoluzione più significativa nello sviluppo delle ricette di sushi fu più tardi con l’introduzione dell’aceto e delle sue numerose proprietà benefiche, tra cui quella antisettica e purificante. Il pesce veniva immerso nell’aceto oppure nella salsa di soia, ovviando così ai problemi di conservazione.
Hanaya Yohei è passato alla storia come l’inventore del sushi moderno. Yohei ebbe la geniale intuizione di preparare dei bocconcini di riso acidulato guarniti con una fettina di pesce freschissimo e di venderli, allineati sopra un vassoio, in un semplice banchetto per strada. Offrendo del tè, la bevanda che ancora oggi si trova nelle sushiya tradizionali.
Nacque così, nelle seconda decade del 1800 il primo yatai, la prima bancarella di sushi, ed ebbe un enorme successo. Il sushi fu dunque il primo fast food della cucina giapponese.
Nel 1958 nacquero i primi kaitenzushi, i ristoranti dove il sushi viene servito sul nastro trasportatore, le prime catene e i servizi da asporto. Si diffuse dunque negli Stati Uniti e da lì in tutto il mondo.
In Italia il sushi arrivò insieme alla cucina giapponese tra gli anni Settanta e Ottanta, ma è soltanto nel 1989 che a Milano aprì la prima sushiya (i ristoranti giapponesi in cui si mangia il sushi) italiana. Stiamo parlando del ristorante Poporoya di Shiro Hirazawa, attivo ancora oggi.
Come si mangia il sushi
Il sushi fatto in casa va mangiato appena preparato, sia il pesce che il riso non devono essere freddi ma a temperatura ambiente.
Il nigiri, di solito, è composto da due bocconcini di riso ricoperti di pesce, serviti su un piatto dove viene appoggiato del gari, lo zenzero sottaceto, quasi a formare una piccola montagna.
Il gari, come abbiamo detto, va mangiato tra una portata e l’altra del sushi e serve a “pulirsi la bocca” dal sapore del pesce e a preparare il palato per quel che seguirà.
Il sushi va mangiato intingendo leggermente il nigiri, la piccola polpetta di riso e pesce, nella shoyu, la salsa di soia, dalla parte del pesce e mai dalla parte del riso.
Non intingete il sushi dalla parte del riso perché i grani di sfalderebbero riempiendo il piattino della soia e il boccone si rovinerebbe. Nel preparare il sushi fatto in casa non abbondate nell’intingolo, perché così facendo finirete per sovrastare il sapore del pesce.
Mangiare il sushi con i bastoncini (Hashi)
Nelle sushiya giapponesi il sushi si mangia prevalentemente con gli hashi, le bacchette usa e getta in legno naturale. In tavola sono avvolti in una bustina di carta, a volte può essere necessario sfregare i bastoncini fra loro per rimuovere le piccole schegge che potrebbero essersi formate dividendoli.
Se volete mangiare il sushi fatto in casa con gli hashi impugnate le bacchette tra le dita con una presa corretta, e ricordate che esistono alcune regole fondamentali da rispettare: è vietato usarle per spiluccare il cibo o spostare i piatti.
Gli hashi non vanno mai leccati ed è assolutamente vietato infilzarvi il cibo o lasciarli perpendicolari nelle ciotole di riso bianco, perché questo gesto ricorda i riti funebri.
Mangiare il sushi fatto in casa con le mani
Chi non riesce a mangiare il sushi con le bacchette può mangiarlo con le mani, come si faceva nell’antichità quando si mangiava nei banchetti all’aperto.
Prendete il sushi, voltatelo e intingetelo nella salsa di soia dalla parte del pesce, poi portate alla bocca tutto in un unico boccone.
Non provate a mangiare il bocconcino di sushi a morsi: provochereste solo un disastro, perché il pesce non si taglia così facilmente.
Nelle sushiya più famose i bocconcini di riso vengono addirittura creati della grandezza adatta al cliente. Generalmente sono più grandi per gli uomini e più piccoli per le donne, sempre e comunque “su misura” dell’avventore.
Tè, birra e sake per accompagnare il sushi
Il sushi è accompagnato principalmente da tè verde o-cha. In molti ristoranti giapponesi, sushiya comprese, acqua e tè sono gratuiti, la clientela può servirsene gratuitamente e senza limite.
Nelle sushiya il termine più adeguato per chiedere del tè è agari, parola che indica il tè che va in accompagnamento con il sushi. Oltre che con il tè, potete accompagnare il vostro sushi fatto in casa con birra oppure sake.