Ristoranti. Tolta la norma che impone ai clienti di dare dati personali
Il protocollo ufficiale che l’organizzazione Gastrosuisse aveva proposto per la riapertura dei ristoranti in Svizzera è stata modificata in favore dei gestori: i clienti non avranno l’obbligo di fornire i propri dati personali quando entrano in un ristorante.
Quindi in Svizzera da lunedì 11 maggio bar e ristoranti possono riaprire e sarà necessario osservare la distanza tra i tavoli (o in alternativa inserire pannelli divisori per accorciare le distanza) ma non sarà più necessario che i clienti forniscano i loro dati e che i ristoratori li conservino.
La procedura è stata tolta dal tavolo di contrattazione perchè il garante della privacy elvetico l’ha ritenuta priva di base giuridica.
Scompare così una norma fortemente avversata anche nelle discussioni sui tavoli italiani e che nel caso della Svizzera prevedeva la conservazione dei dati per 14 giorni in ragione di quella tracciabilità dei contatti che serve a limitare gli effetti di un possibile contagio di un cliente.
Il percorso di discussione che vedeva del tutto contrari i ristoratori all’osservanza di una regola che considertavano assurda ha avuto una composizione nella statuizione che solo volontariamente i clienti potranno fornire i propri dati personali (si suppone per consentire ai gruppi familiari di più di 4 persone di sedersi allo stesso tavolo), ma è evidente che la portata della norma diventa quasi nulla con la mancanza dell’obbligo cogente.
Resta invece l’obbligo di prevedere che a ogni tavolo non si possano accomodare più di quattro persone a meno che non siano componenti di uno stesso gruppo familiare.