Tanishka a Milano, nuovo ristorante cingalese per spendere poco
A volte, i ristoranti nuovi si scoprono per caso – come Tanishka, in via Meucci a Milano, negli spazi di Cargo, emporio di arredi e design.
Per caso, consultando una mappa online. In realtà, stavo cercando di ricordare il nome del locale precedente, Yum Cha. Aperto in questi stessi spazi da Agie Zhou, quello di Ravioleria Sarpi, Le 9 Scodelle, bao e involtini, e altro ancora. Compresa la Macelleria Sirtori, in Paolo Sarpi, recente acquisto di Agie dalle mani del suo fornitore e mentore.
Chiuso Yum Cha, lo spazio (che è quello dove una volta c’era il Caffè Meucci) è stato rilevato da Tanishka, dal nome del proprietario. Che era già in cucina da Yum Cha – un vero e proprio passaggio di testimone. Dalla Cina – autentica – allo Sri Lanka, con questo ristorante Tanishka, che porta a Milano i piatti cingalesi.
A proposito, nota per noi anziani magari distratti, o per i giovanissimi: Sri Lanka è il nome moderno, dal 1972, di Ceylon, “isola splendente”.
Com’è il ristorante Tanishka da Cargo a Milano
Il passaggio è stato praticamente chiavi in mano. La struttura è rimasta com’era, compresi i dehors esterni.
Sono scomparsi gli ideogrammi cinesi alle pareti del vecchio Yum Cha, che erano giocate sui toni del verde.
Ora hanno preso un bel colore rosso aranciato. Ma l’ambiente, e in linea di massima gli arredi, sono rimasti – anch’essi – fusion, orientali e occidentali a un tempo.
Unico dettaglio che “stona” – la vecchia bilancia nell’antibagno. Una di quelle che si usavano nei consorzi agrari, per dire. Che non capisco se sia lì, in questo annesso del ristorante Tanishka, per ricordare a noi genti di Milano di tener d’occhio la linea. O magari per dimostrare che, dopo la cena, non si è aumentati di un etto.
Quanto costa il ristorante Tanishka a Milano
- Batmule. Riso basmati aromatizzato con cannella e cardamomo verde, servito con ossobuco piccante, anacardi al cocco, cipolla di Tropea in agro piccante e papadan (13 €)
- Bitthara, polpette di pesce impanate con cuore d’uovo, servita con salsa di pomodoro speziata e ananas saltato con cipolla di Tropea piccante (11 €)
- Crema di barbabietola, sedano rapa, rabarbaro, servita con barbabietola marinata, mandorle e panna acida (11 €)
- Kottu. Piadina di grano tenero fatta in casa saltata a straccetti con brodo piccante di gallina, uovo, porro, carota e cipolla di Tropea. (13 €)
- Stracotto. Rotolo di piadina con stracotto di manzo servito con insalata di cappuccio viola e pera (12 €)
- Verde. Minestrone con verdure verdi di stagione e latte di cocco, servito con filetto di sgombro (12 €)
- Broccoli al vapore con pecorino e lardo (7 €)
- Friggitelli (6 €)
- Insalata di cappuccio verde, pera e pomodorini secchi (5 €).
Cosa si mangia da Tanishka
Pranzo. Il menu è abbastanza ridotto, e comprende una decina in tutto fra piatti cingalesi e fusion. Ma ha l’indubbio vantaggio di cambiare pressoché mensilmente, e con diversi piatti che si alternano. I nuovi menu vengono pubblicati sulla pagina Instagram del ristorante.
Eravamo, io e Francesca, molto incuriositi da una cucina che non conoscevamo molto. Probabilmente non mangiavo srilankese dai tempi di Expo2015, e a Milano, oltre a Tanishka, non ci sono molti ristoranti di questa regione.
Quindi, ecco cosa abbiamo mangiato, e condiviso.
Batmule, riso basmati aromatizzato con cannella e cardamomo verde, che viene servito con ossobuco piccante. Viene servito con una crema con anacardi al cocco, cipolla di Tropea in agro piccante e papadan. Il papadan è una specie di “nuvola” di piadina fritta, che accompagna molto bene il piatto. Che è saporito, e viene ulteriormente insaporito dal papadan e dal condimento di anacardi e la cipolla di Tropea. Avrete anche notato che quest’ultima è un ingrediente ricorrente nel menu.
Quaglia aromatizzata alle spezie e cotta a bassa temperatura. A finire il piatto, una vellutata di cavolo romanesco aromatizzata alla cannella, cardamomo verde, friggitelli e panna acida. Probabilmente il piatto meno fusion di tutto il menu (ce n’è sempre uno, mi ha detto Tanishka). Ma ottimo – cottura e morbidezza della carne, gusto, e ancora, grande equilibrio nell’uso delle spezie. Foto in copertina.
Kottu, piadina di grano tenero fatta in casa saltata a straccetti con brodo piccante di gallina, uovo, porro, carota e cipolla di Tropea.
Anche questa portata è accompagnata da un brodino, questa volta speziato e di gallina (con tanto di alette), a comporre un piatto originale, e molto buono. Va detto che le spezie e i piccanti, nei piatti che abbiamo assaggiato, non sono mai eccessivi.
Broccoli al vapore con pecorino e lardo. Ma dai… buoni!
Buono e delicato anche il dolce, una crema (foto sopra) arricchita da cardamomo e miele.
Tutti i piatti sono i mei nuovi preferiti – a pari merito, forse un gradino sotto il batmule, ma solo perché non amo in modo particolare il riso basmati.
Il ristorante Tanishka a Milano da aprile sarà aperto anche per cena.