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8 Giugno 2012 Aggiornato il 8 Giugno 2012 alle ore 09:35

Terremoto. Aiutare La Lucciola e il ristorante La Lanterna di Diogene

Il Centro di Terapia Integrata per l'Infanzia La Lucciola vicino Modena ha bisogno di aiuto per costruire prefabbricati per i bambini
Terremoto. Aiutare La Lucciola e il ristorante La Lanterna di Diogene

L’appello è stato girato in rete da Teresa De Masi, food-photo-blogger che vive a Modena. A Solara di Bomporto c’è un’osteria, La Lanterna di Diogene, che non ha più clienti perché in larga parte erano quelli che ora non hanno più casa. L’aiuto richiesto è il passaparola per far arrivare nuovi clienti e per acquistare aceto balsamico e lambrusco. Qui il link al sito con le indicazioni per raggiungere l’osteria – Tel. 059.801101- e di seguito l’appello.

“Stiamo tutti bene, stiamo ripulendo e vogliamo andare avanti; chiediamo a tutti non beneficenza, ma l’opportunità di rialzarci attraverso il lavoro” E’ l’appello lanciato dai soci della ‘Lanterna di Diogene’, l’osteria ubicata a Solara di Bomporto, divenuta in pochi anni punto di riferimento di Slow Food per la qualità dei prodotti utilizzati. Del resto, sin dalla fondazione dell’omonima cooperativa sociale, nel 2003, la volontà e sempre stata quella di concretizzare i sogni di alcune persone per dare risposta al desiderio che tutti esprimono quando devono affrontare il mondo del lavoro: fare un lavoro che piace, che dia soddisfazione, fatto insieme a persone con le quali si sta bene. Si è così costruita un’attività dove potessero lavorare anche persone con problemi, (sindrome di down, psicosi, paralisi cerebrale infantile), dove il lavoro fosse costruito insieme cercando di andare incontro agli interessi dei collaboratori.

Così, pezzo dopo pezzo, è arrivata la coltivazione di un vasto orto, la realizzazione di un vigneto di trebbiano per la produzione di aceto balsamico tradizionale di Modena, la piantumazione di alberi da frutta , l’allevamento di galline modenesi, maiali, pecore, conigli. Per anni, ogni giorno, un pezzo di sogno si è trasformato in realtà. Poi il terremoto. “Le nostre strutture non hanno subito danni – spiega Giovanni Cuocci, presidente della cooperativa – il ristorante è aperto, ma praticamente senza clienti, poiché molti di loro abitavano in zona e ora sono senza casa. L’aiuto concreto che chiediamo? Mandateci clienti, comprate il nostro aceto balsamico e il nostro lambrusco; abbiamo bisogno di dare un senso alla ricostruzione.

Ringraziamo di cuore tutti quanti vorranno spendersi per noi.”

Se siete andati sul sito, avrete visto che  il ristorante è collegato al Centro di Terapia Integrata per l’Infanzia La Lucciola. La situazione del centro con la villa che ospitava i bambini e le attività è molto più grave. La scossa del 20 maggio aveva creato danni, ma quella seguente del 29 maggio ha compromesso le strutture che ora sono inagibili. Nel parco è stato allestito un campo di tende che per forza di cose deve essere temporaneo. Del caseggiato sono utilizzati bagno e cucina della casina dell’orto che ha resistito. In questo caso sono necessarie donazioni. Si può aiutare La Lucciola con questo Iban: IT26V0200866960000002963162.

Ora siamo in estate, ma occorre pensare all’inverno. Al Centro stanno anche pensando a costruire prefabbricati: chiunque ne avesse a disposizione potrebbe pensare ai bambini della Lucciola.

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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