Trattoria da Burde a Firenze, recensione soddisfatta
La Trattoria da Burde a Firenze è una splendida certezza. La vorremmo sotto casa con il suo ingresso da bar tabacchi semplice e rassicurante. Sotto casa perché anche a Firenze è un po’ distante dal centro. Si trova su via Pistoiese, dunque defilata rispetto ai soliti giri. Ma è l’unico difetto che riuscirete ad addebitarle.
O forse è un pregio perché non deve sottostare alle logiche e agli affanni turistici. Ed è tanto vero che la Trattoria da Burde a cena è chiusa tranne che il venerdì sera quando ci siamo andati. Una tavola di quartiere, insomma. Pensata e costruita ad uso degli avventori locali. E con un rapporto qualità-prezzo quasi introvabile a Firenze.
Segnatela in rubrica e vincete la pigrizia da giusta estasi contemplativa per Ponte Vecchio e Piazza della Signoria. Allungatevi fin qui e godrete dei suoi piatti della tradizione corposi che vi satolleranno anima e pancia. Ad officiare nel tempio della famiglia, aperto ininterrottamente dal 1901, sono i fratelli Gori. Paolo in cucina e Andrea ai vini della cantina che conta 500 e più etichette tra vini e champagne.
Lo scudo che fa da insegna alla Trattoria da Burde recita fiaschetteria e caffè. E mai vi immaginereste che il retrobottega del bar tabacchi è un labirinto di sale. Belle e accoglienti con le boiserie di legno e le scaffalature che reggono i resti di epiche bevute. Con gli occhi potreste ricostruire i terroir della Toscana in orizzontale e in verticale. Una fiaschetteria senza pari, insomma.
Un po’ della Trattoria da Burde può arrivare a casa vostra
Scegliere un vino ascoltando Andrea Gori è un viaggio di conoscenza precisa e puntuale ma senza pedanteria. Noi abbiamo avuto la fortuna di trovarci a lato della presentazione delle salse in barattolo messe a punto con Savini Tartufi.
I Gori hanno trasposto le loro ricette in vetro, pronte a portare un bel po’ di sana tavola toscana a casa vostra. Si chiama la cucina di Burde in vaso e potete comprarla sullo shop. Insomma, un Fuori di Taste con l’abbinamento dei vini della cantina di Dario Dainelli di cui abbiamo “approfittato”.
La Sbronza, IGT della Toscana da uve ansonaco, è il benvenuto (e se volete saperne di più, ascoltate Andrea Gori).
Come si mangia
L’apertura alla Trattoria da Burde non può che essere affidata ai crostini con fegatini di pollo che strappano una lacrima per giusta consistenza e sapore deciso. Dimenticate le preparazioni rinsecchite, e abbinate un Vin Santo del Chianti come ci ha proposto Andrea Gori. Ci sta benissimo.
Avvertenza per le foto. Per assaggiare più antipasti, io e il mio commensale abbiamo diviso a metà. Quindi il vostro piatto sarà giusto il doppio di quello che vedete in foto.
Il crostino di baccalà Montebianco è di quelli che potrete rifare a casa ordinando il vaso sullo shop. Va a nozze, delicato com’è, con il tartufo marzolino.
E introduce altri due vini della vendemmia 2019 della Cantina Dainelli. Intruso, un Sangiovese appunto con l’intruso che è una piccola parte di Malvasia Nera. E il Rude, Sangiovese vinificato, macerato e affinato nelle anfore in cocciopesto. E anche in questo caso lascio la parola ad Andrea Gori sia per l’Intruso che per il Rude.
Anche perché ho il mio da fare con una strepitosa trippa alla fiorentina. Anch’essa bella corposa con il giusto nerbo e il sugo di carattere (tutti gli “antipasti” scelti costano 14,50 € ma si parte da 6,50 €).
Nella carta della Trattoria da Burde c’è una bella scelta di zuppe, ma siamo di carne. Con un piccolo rimorso e quindi andiamo con il lampredotto in zimino che sposa il celebre quinto quarto con le verdure. E Paolo Gori ci sa fare mantenendolo sulle note delicate.
Buonissimo il fegatello di maiale su crostino di pane e verdure.
Sarebbe da bis, ma ci conteniamo con un rinforzo di verdure di stagione belle croccanti (4 €).
Ci va vicino un calice di Chianti Classico di Monsanto.
La bistecca alla brace della Trattoria da Burde
Ed arriva il momento ineludibile della bistecca alla brace per cui la Trattoria da Burde è più che famosa (45 € al chilo). Pochi grilli per la testa, è la classica carne da pranzo senza lunghissime frollature.
Ma non lasciatevi ingannare: è morbida come il burro e si scioglie che è un piacere. E con il sapore schietto e sincero di una tavola quasi domestica. Non vi soffermerete a pensare da quale allevamento italiano proviene e in fondo importa il risultato della cottura che è da manuale.
Al limite annegherete i pensieri in un bel calice di Brunello di Montalcino del Castello Tricerchi edizione 2016.
Chiudiamo con due classici. La zuppa inglese, molto buona, e la torta di mele un filino sotto le aspettative (ognuna, 4,50 €).
Alla Trattoria da Burde si mangia benissimo e se guardate i prezzi dei piatti sarete d’accordo sull’ottimo rapporto qualità – prezzo. Vi resta solo da scegliere il giorno del pranzo. O se siete proprio modaioli della sera, prenotare con buon anticipo un tavolo il venerdì sera. E farvi coccolare dai fratelli Gori. Una certezza, come detto.
[Qui l’aggiornamento con il menu e i prezzi]
Voto: 9/10
Trattoria da Burde. Via Pistoiese, 154. Firenze. Tel. +39055317206