Umberto Fornito, Campione di pizza e di allegria, ci ha lasciati
Sempre con il sorriso sulle labbra, così anche l’ultima volta che ci siamo visti al Campionato Pizza Doc a Paestum, lo riconoscevi subito Umberto Fornito. Decano dei Maestri pizzaioli, quelli veri di un tempo ormai alle spalle, capace di insegnare a frotte di giovani con semplicità. Se n’è andato stamattina per un malore mentre da solo cercava di raggiungere l’ospedale. Lo immagino come era nel suo carattere che gli faceva vivere tutto con un soave spirito di leggerezza.
Persona e personaggio – che non è facile esserlo in un sol colpo – con le sue mise stravaganti ma solari perché c’era un nuovo giorno da vivere e da raccontare. Con le amate pizze che sfornava alla sua pizzeria di Frattamaggiore. L’Antica Pizzeria Frattese con cui continuava il mestiere del padre che aveva aperto la Pizzeria Napoletana a Frattamaggiore e che aveva poi cambiato nome.
Un ortodosso della tradizione, ma non inconsapevole dei momenti e dei ricorsi storici. Lo aveva dimostrato nel 2018 al Campionato Mondiale a Las Vegas con un proverbiale colpo di reni. Vince la Neapolitan Division con la pizza classica che amava. Accede alla finalissima per il titolo di Pizzaiolo Campione del Mondo e sbanca il tavolo. Con una pizza in stile Carlo Cracco.
Non so se fosse il titolo più importante che aveva conquistato nella lunga carriera e centrato a 64 anni sfidando pattuglie di giovani pizzaioli agguerriti. Ma per me era rimasto il Campione di Las Vegas dove era diventato di casa.
Umberto Fornito, il Cavaliere della Pizza sorridente
Come lo era al Trofeo Mondiale del Pizzaiuolo a Napoli dove esprimeva la sua esperienza aiutando i concorrenti a superare i momenti di emozione.
Eh sì, perché parlare con lui era emozionarsi per i ricordi di una pizza, di un momento, di una felicità. Gli esordi al bancone e poi via a 16 anni in giro per l’Italia e al lavoro come responsabile degli impasti della Motta.
Da piccolo andava in giro con la stufa a vendere le pizze e quando si parlava di delivery e di motorini il ricordo erano le galoppate a piedi sulla spiaggia di Licola. Come ricordava le sue prime pizze un po’ storte o con il buco che tanto gli avevano insegnato. Era tornato a Frattamaggiore proprio per rilanciare la pizzeria di famiglia.
Un saluto, un abbraccio, uno sfottò. “Stai sempre a scrivere”, lui. “Ci vorrebbe il dizionario Frattese – Italiano per capirti”, io. Ma era sempre il piacere di vedere che la pizza era il linguaggio universalmente conosciuto anche quando incontravamo le squadre giapponesi, americane o di qualsiasi altra parte del mondo. Sempre con un incoraggiamento a fare meglio. Perché Umberto Fornito era Cavaliere e Campione. Della pizza e di allegria.