Veuve Clicquot Experience, le tentazioni dello champagne a Roma
Nel caleidoscopio delle proposte uscite in occasione di San Valentino, speciale ed esclusiva è la Veuve Clicquot Experience presso il ristorante Il Giardino dell’hotel Eden.
Sulla terrazza affacciata su uno degli spaccati più suggestivi di Roma, con la cupola di San Pietro all’orizzonte, si cena all’interno di una cabina di funivia elegantemente allestita con i colori Veuve Clicquot. Cuscini, riscaldamento, luci morbide e un menù tipico delle baite, firmato dal resident chef Fabio Ciervo (una stella Michelin al ristorante gourmet La Terrazza).
Cos’è la Veuve Clicquot Experience
La Veuve Clicquot experience non è semplicemente una cena, ma un piccolo mondo protetto e schermato, un rifugio dai ritmi quotidiani dove lasciarsi coccolare per un paio d’ore.
L’atmosfera è super intima, le sedute comode e il comfort assicurato, la mise en place essenziale ma completa di tutto.
Dalle porte in metallo e vetro si accede a un’ambiente bomboniera dal sapore belle epoque che invita al relax e a godersi i piatti previsti dal menù speciale. Nessun rumore dall’esterno, solo le luci della città attraverso le vetrate richiamano il mondo reale, di cui è facilissimo dimenticarsi almeno per un po’.
Un leggero colpetto, e le porte si aprono per lasciare entrare il coprotagonista della serata, lo champagne naturalmente. Si inizia con il brut Yellow Label di maison Veuve Clicquot che arriva insieme a un bel cestino con pani di varie consistenze e sapori, per stuzzicare l’appetito ed entrare nel mood della serata.
Cena in funivia
Inizia così la Veuve Clicquot Experience, resa tale dai piatti pensati da chef Ciervo per ricreare un ambiente di montagna.
La confortante e golosa fonduta di formaggio, calda e intensa, con i crostini di pane per il cruch.
Che si accompagna altrettanto bene alle patate fritte, spesse, consistenti e decisamente croccanti in superficie, e irresistibili con la fonduta.
Comfort food per definizione che trova però nella seconda portata un degnissimo avversario. Sono i canederli in brodo, particolarmente gustosi e ben fatti. Vengono serviti in un consommé al profumo di abete che rende la montagna ancora più reale.
Intenso, denso al punto giusto, servito caldissimo (come dev’essere) che accompagna i canederli delicati senza sovrastare. L’abbinamento con il brut, con le sue note di pane e pinoli completa un boccone davvero gratificante.
Di nuovo un bussare sommesso e di nuovo appare al di là della porta a vetri qualcosa di molto interessante.
La mia Veuve Clicquot Experience prosegue con un risotto alla zucca fatto a regola d’arte, che offre tutte le consistenze del caso. Il riso è al dente nella sua morbida mantecatura, la zucca a dadini resta croccante e percepibile al palato.
Così come il Gorgonzola di Novara utilizzato per la spinta sapida, che gioca in intensità con la riduzione di balsamico. Tutto molto equilibrato, armonico, squisito.
Veuve Clicquot Experience è anche rosé
Non sarebbe Veuve Clicquot Experience senza un assaggio del Rosé della maison, ottenuto con il metodo Melange, cioè assemblando al Brut Yellow Label una piccola percentuale (12%) di vino rosso, da vini riserva invecchiati anche 9 anni.
L’uvaggio quindi è lo stesso del precedente, cioè 44-48% di Pinot Noir, un 13-18% di Meunier e un 25-29% di Chardonnay, ma con un accenno di grazia particolare.
L’effetto finale guarda alle piccole bacche rosse, lamponi delicati, e una piacevole rotondità al palato. Nato nel 1818, pare che il brut rosé Veuve Clicquot sia stato il primo champagne rosé mai prodotto.
Una rotondità, come si accennava, che riesce a rendere onore anche alla portata successiva della Veuve Clicquot Experience, la polenta taragna con i porcini spadellati. Cosa c’è di più montanaro?
Dopo tanta dolcezza passiamo ai sapori intensi, donati sia da una sapiente rosolatura della polenta taragna, croccante fuori e morbida dentro. Sia dall’intensità dei porcini, che evocano il bosco e il profumo della terra umida.
Come chiudere in bellezza una cena impeccabile? Con lo strudel, ovviamente. E’ uno strudel super tradizionale alla mela annurca esaltato però da alcuni tocchi sapienti.
Quello realizzato per la Veuve Clicquot Experience oltre alla cottura in forno prevede un passaggio in padella con il burro, per rendere croccante la pasta di copertura. E l’effetto con la morbidezza del ripieno è assicurato.
Solo la cannella tra le spezie, perché alla complessità aromatica ci pensa una macerazione in rum invecchiato, che regala note più calde e pungenti.
Un biscotto alla nocciola sbriciolato grossolanamente si preoccupa del crunch, mentre il gelato alla panna riporta le temperature nell’ordine del fine pasto. Con la salsa alla vaniglia da versare a piacere per completare il piatto.
Quanto costa la Veuve Clicquot Experience
I prezzi sono in linea con l’esclusività dell’esperienza. Si mangia alla carta, per ora non è previsto un menu degustazione, e i piatti costano mediamente 35 €. Lo champagne, Brut Yellow Label e Brut Rosé rispettivamente, va dai 25 ai 39 € al calice o 124 e 150 € per l’intera bottiglia.
La Veuve Clicquot Experience al Giardino dell’Hotel Eden è però una ‘experience’ nel vero senso della parola. E una sorta di ‘metaverso’ analogico, un’altra dimensione in cui però si entra con tutti e 5 i sensi vigili e attivi. Inutile dire che per San Valentino è già tutto pieno: sono solo 2 le cabine allestite.
Ma la buona notizia è che resteranno ancora per qualche settimana, e ogni occasione da festeggiare può diventare ancora più speciale con la Veuve Clicquot Experience.
Ristorante Il Giardino dell’Hotel Eden, via Ludovisi 49. Roma. Tel. +39 06 4781 2761