VI.OR, menu e prezzi del ristorante di Villa Ormaneto
Villa Ormaneto a Asparetto di Cerea spicca circondata dal verde è teatro di matrimoni, meeting e feste e c’è un ristorante aperto anche a chi non è ospite dell’albergo. Padrone di casa sono Camilla De Santi e la madre Grazia Fabricci, che ha pensato alla riqualificazione quando la villa era un malridotto casino di caccia appartenuto alla famiglia veronese degli Scaligeri.
Le dimensioni di intima e grande ospitalità si intrecciano in questo relais con sette camere, una SPA esclusiva e (novità di quest’estate) piscina.
Idem l’intreccio di intimo e grande al ristorante VI.OR dove lo chef Gianluca Da Rin Perette ha la stessa felicità di mano, che cucini per due o duecento persone. Lo abbiamo testato di persona, ospiti di un tavolo per sei in una saletta a parte. Nelle salette trovano posto una trentina di ospiti. Nella veranda e negli esterni si organizzano i grandi banchetti.
Se non fosse già un copyright di Daniel Canzian, direi che qui si mangia alta cucina veneta. Ma posso sempre suggerire cucina veneta ritrovata con una consapevolezza della tradizione che è palpabile. C’è carne, pesce e c’è anche tanto orto e memoria storica. E ci sono tantissimi piatti – storie di campagna e di nobili recuperi – che appaiono come dei fuori carta, come le polpettine di lesso su pearà.
Recita bene l’intestazione del menu: “ode alla campagna veneta” ancora meglio chiarita dalle parole chiave cucina veneta di campagna. Lo chef, 49 anni, ama far rinascere i piatti perduti, le affumicature e la brace, i tortelli panciuti e dai ripieni molto locali, lavorati a mano.
Abbiamo assaggiato nella nostra cena stampa alcune proposte nuove che potrebbero entrare in carta. Su 8 piatti ne troverete 2 in menu. Partiamo quindi da quello che trovate nel menu e i relativi prezzi.
Menu e prezzi del ristorante VI.OR di Villa Ormaneto a Asparetto di Cerea
Antipasti
- Il nostro uovo di stagione (15 €)
- Pizza fritta, crema di burrata e prosciutto crudo di Montagnana (16 €)
- Parmigiana di melanzane con casatella trevisana (14 €)
- Seppioline di barena in bianco e nero (15 €)
- Vitello 2.0 (15 €)
Primi piatti
- Pasta e fasoi di lamon del VI·OR (16 €)
- Tortelloni di borragine con salsa soave e ricotta affumicata (15 €)
- Risotto al tastasal (minimo due persone) (14 €)
Secondi piatti
- Oca in onto in agrodolce (19 €)
- Baccalà alla vicentina 3.0 (20 €)
- Coppa reale di maiale padano e patate (18 €)
Dolci
- Selezione di formaggi veneti e della Lessinia con confetture extra del VI·OR (16 €)
- Torta delle rose e zabaione caldo (8 €)
- Il babà in bagna veneta (consigliato per due persone) (12 €)
- Pane & grissini fatti in casa, coperto (3,50 €)
- Acqua (3 €)
- Caffè e piccola pasticceria (3 €)
Piatti dimenticati della cucina veneta di campagna
- Lumache del Polesine e ortaggi veneti (15 €)
- Trippa dell’oste alla parmigiana (14 €)
- Piatto di salumi di una volta e giardiniera fatta in casa (18 €)
- Frittole de pomi e uvetta (8 €)
La cena stampa al VI.OR di Villa Ormaneto
La nostra cena inizia con Seppioline di barena in bianco e nero che trovate in menu. Molto buone.
I vini sono scelti da Monia Burato, sommelière della casa. Domnus Abbas brut nature dell’Abbazia di Praglia, Massimo del Rosé cantine Ronca, pinot Annafrancesca, Jupiter Le Carezze da uve palava Veneto IGT. Finale con Inquota, whisky trentino single malt invecchiato in botti di Amarone. Monia è anche estimatrice dei vini PIWI (resistenti ai funghi) e ha chiaro in mente il senso del pairing: non sovrastare i piatti.
Come i Gamberi in giardino con nasturzio che sa di ravanello e lampone disidratato.
Moscardino alla ciosòta. Tradotto, alla maniera di Chioggia, con sedano rapa, salsa verde, cipolla croccante. Battuta di manzo con nocciole in due consistenze. E Trota su trota marinata, affumicata e con uova di trota.
Moeche sabbiate. I granchi molli di laguna sono disponibili soltanto a tarda primavera o inizio autunno. Una rara delizia da mangiare tutta intera.
Volevo essere un muggine alla mugnaia. Risotto non ancora in carta. Sapore denso con burro di malga. Lo chef di Villa Ormaneto cucina con risi locali, come il Riso Grazia o Meracinque delle 5 sorelle Tovo, paladine di sostenibilità.
Costoletta carré agnello rosato passato al BBQ con crema di cardi profumata allo zenzero.
Il Baccalà 3.0 è alla vicentina, ma cotto a bassa temperatura in oliocottura con aromi e olio. Qui usa Grana Padano 30 mesi, poi passaggio velocissimo in forno e finitura con crema ricavata dal liquido di cottura. Avviso quelli che detestano l’idea di formaggio e pesce insieme: non sapete che cosa vi perdete.
Torta di/delle rose e crema di zabajone caldo, babà in bagna veneta al Maraschino, accompagnati da confetture extra del VI.OR. Un’altra passione delle chef sono conserve e confetture, che tornano anche sulla tavola delle colazioni.
La colazione il giorno dopo
A proposito di breakfast. A Villa Ormaneto, torte e dolci freschissimi e fatti in casa. Di tutto il buffet salato non si vede niente perché è preparato, come da menu, solo sul momento.
Il fatto stesso che esista un vero e proprio menu dedicato alla colazione, aumenta il valore di questo momento del servizio.
[Immagini: iPhone di Daniela e sito ufficiale Villa Ormaneto]