10 regole per eliminare gli sprechi in cucina
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“Eh sì, signora mia, io sono contro lo spreco alimentare, bisogna fare qualcosa – no, grazie, io degli asparagi mangio solo le punte, il resto non mi piace.”
Ecco, quando si parla di spreco alimentare non si pensa alle piccole cose di tutti i giorni: tutti pensano alla distruzione delle arance invendute, alla verdura non raccolta nei campi, ai supermercati che buttano la merce scaduta e invenduta. In realtà, spreco è anche quello che pratichiamo nelle nostre cucine, gettare le bucce dei pomodori, i gambi degli asparagi.
La necessità di non sprecare ha anche un altro aspetto: il 29 luglio scorso è stato l’Earth Overshoot Day 2019, ovvero il giorno in cui si sono esaurite le risorse rinnovabili del pianeta. Ogni anno questo giorno arriva in anticipo rispetto all’anno precedente. E uno dei fattori determinanti nella domanda di risorse è proprio il come si nutrono le persone, quanto viene sprecato nella nostra alimentazione quotidiana (e l’Italia risulta essere uno dei Paesi più “spreconi”, da questo punto di vista).
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Nella stessa giornata del 29 la FIPE – Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha lanciato un Manifesto della Ristorazione Sostenibile per diffondere le linee-guida che possono aiutare chef e professionisti della ristorazione nella lotta contro lo spreco alimentare.
E al suo interno c’è anche questo decalogo anti-spreco, che lo chef Franco Aliberti ha illustrato nel corso di una presentazione alla stampa, completata da una degustazione di piatti che sfruttano al massimo le materie prime.
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Si tratta di una serie di pratiche virtuose che sarebbe bene tenere appese in cucina, per averle sempre presenti quando si sbuccia un frutto o si monda una verdura. Aliberti notoriamente è molto attento, nella sua cucina ai Tre Cristi (come peraltro nelle sue esperienze precedenti, da ultimo a La Preséf, ristorante stellato in Valtellina), ai problemi della sostenibilità e del riuso.
Il decalogo anti-spreco dello chef Franco Aliberti
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- L’acqua di cottura dei legumi, non salata, una volta raffreddata, può essere montata e trasformata in squisite meringhe.
- I gambi dei broccoli, se cotti, possono essere utilizzati come un carpaccio o come parte croccante di una pietanza.
- I baccelli delle fave o dei piselli possono essere estratti e il succo ricavato inserito all’interno di una bevanda, oppure possono essere utilizzati in modo divertente, per preparare delle paste colorate, pastellate e poi fritte.
- Le bucce di alcune varietà di zucca sono buonissime se cotte al forno.
- Le parti verdi del porro, le bucce delle patate e la parte esterna della cipolla possono essere tostate in forno e utilizzate poi per aromatizzare i brodi. La frutta troppo matura può essere utilizzata per preparare un aceto.
- La buccia dell’anguria e la sua parte bianca possono essere marinate e utilizzate come un cetriolo, oppure rese marmellata.
- Se non si consuma in tempo la frutta, questa può essere congelata e trasformata in granita o in sorbetto, oppure è possibile produrre del ghiaccio al gusto frutta.
- Le bucce dei pomodori sono gustosissime se fritte o ridotte in polvere, per dare ancora più gusto ai vostri piatti.
- Se avete erbe aromatiche in abbondanza, potete essiccarle prima che appassiscano, per conservarle poi in barattoli di vetro e utilizzarle all’occorrenza.
[Testo in collaborazione con Lorenza Pliteri]