2 feste del cibo per beneficenza raccolgono 500 mila euro: i conti
Se c’è qualcosa che funziona nel mondo della ristorazione sono gli eventi e le feste del cibo per beneficenza. E per fortuna, ma anche per bravura degli organizzatori, occorre aggiungere.
In Campania si sono svolte due manifestazioni che hanno ottenuto brillanti performance raccogliendo oltre 500 mila euro.
La prima in ordine cronologico, ma anche per nascita, è Festa a Vico. Organizzata da Gennaro Esposito, chef del ristorante 2 stelle Michelin, ha impegnato cuochi, pizzaioli e artigiani del gusto per tre giorni. Dal 10 al 12 giugno, a Vico Equense e a Marina di Seiano sono andati in scena i tradizionali appuntamenti anche se con un’inversione della tradizionale sequenza.
Festa a Vico 2024 raccoglie 255 mila euro
Ha aperto la festa del cibo per beneficenza la Cena delle Stelle con chef stellati e biglietto a 370 €. Il martedì, l’appuntamento pop della Repubblica del Cibo – che era di apertura – con le postazioni nelle strade di Vico Equense. L’occasione per molti di partecipare grazie a un ticket di 25 €. Infine, l’appuntamento che è diventato quello più ambito: il Cammino di Seiano con la chiusura di Dessert Storm dedicato al mondo della pasticceria. Il ticket in questo caso è stato fissato a 120 €.
Il risultato della 21a edizione di Festa a Vico porta in bilancio 50 mila presenze e un ricavato di 255 mila euro per le Onlus che hanno partecipato alla raccolta.
Un dato positivo che, però, non eguaglia il record dei 270 mila euro raccolti nella edizione pre pandemia del 2018. Di cui ben 120 mila € raccolti con la Repubblica del Cibo. Ma che comunque segna un aumento rispetto ai 250 mila € del 2023. E soprattutto un’inversione di tendenza rispetto al 2019 quando la raccolta fu di “soli” 215.000 €. Bisogna tenere conto che non si sono tenute le edizioni in periodo pandemia che per Festa a Vico sono il 2020, il 2021 e il 2022. Nel 2019, i dati di presenze dichiarati erano di appena 15.000 persone: un dato dovuto anche alla pioggia che ridusse l’afflusso.
Festa a Vico come è oggi
A giudicare dai soli dati economici, però, sembrerebbe che la formula di Festa a Vico mostri un po’ la corda. La voglia di partecipazione degli chef e dei pizzaioli è sempre molto alta. Ma i percorsi gastronomici sono diventati più tortuosi e, ad esempio, nella Repubblica del Cibo non sono più identificabili le aree tematiche. Una scelta probabilmente dovuta alla necessità di costruire dei “menu” per evitare che chi si fermava alla carne non riusciva ad arrivare alla pizza o ai dolci.
Anche lo spostamento della Cena delle Stelle in un giorno diverso rispetto alla Repubblica del Cibo ha fatto mancare la passeggiata degli chef più famosi nelle strade di Vico Equense con la ricaduta di popolarità sull’evento. Una scelta forse dovuta a ragioni organizzative che però ha creato un’enclave di cui hanno sofferto gli chef meno conosciuti. E anche momenti di show come la pizza fritta preparata da Carlo Cracco con Gino Sorbillo al Cammino di Seiano sono venuti meno.
E sono diminuite le occasioni di pura festa come le gite promozionali del territorio che, però, erano riservate agli chef ospiti e alla stampa. Difficile dire quanto abbiano pesato e quanto siano stati compensati dai talk. Un effetto diluizione delle caratteristiche più festaiole è possibile. In un mondo preso dalla foga dei social sarebbe da valutare anche la performance non bellissima, almeno per chi scrive, del lancio delle frittatine di pasta di Peppe Di Napoli durante la Repubblica del Cibo.
L’organizzazione di un evento del cibo spalmato su 3 giorni, oltre ad essere impegnativo, comporta costi più elevati che incidono sul conto economico delle donazioni per beneficenza.
L’ascesa di Buonissimi a Salerno
Se il conto economico di Festa a Vico va un po’ sull’otto volante, la curva di Buonissimi è tutta in crescita. Il ticket di ingresso in questo caso è di 120 €. In pratica quanto quello del Cammino di Seiano. Ecco i numeri della raccolta di donazioni delle edizioni fin qui svolte (siamo alla 6a):
2017: 16.000 €
2018: 90.120 €
2019: 97.520 €
2022: 153.940 €
2023: 151.000 €
2024: 246.760 €
L’unica flessione si è registrata (per meno di 4.000 €) nell’edizione del 2023. Un segnale probabilmente raccolto dalle due organizzatrici – Silvana Tortorella e Paola Pignataro. Comprendere le motivazioni della piccola flessione poteva non essere facile.
Dall’esterno si notava che la pur bella location delle Rocce Rosse mostrava i suoi limiti. A fronte di una richiesta di partecipazione in aumento – sia degli chef che del pubblico – gli spazi erano diventati angusti. La distribuzione dei banchi di degustazione a emiciclo seguendo l’andamento dei luoghi risultava penalizzante.
Marina di Arechi fa la differenza
Il cambio di location a Marina di Arechi ha sortito gli effetti desiderati. Una distribuzione lineare più efficiente sebbene spalmata su centinaia di metri. “L’inconveniente” dell’asfalto sotto ai piedi – una delle critiche dell’edizione svolta alla Stazione Marittima di Salerno – è stata ampiamente compensata dalla possibilità di movimento tra gli stand e dalla fresca brezza che ha mantenuto più che accettabili le temperature per chef, pizzaioli, artigiani e partecipanti.
I dati raccolti serviranno a migliorare la logistica (già peraltro efficiente anche per i partecipanti che avevano a disposizione i transfer dal molo all’ingresso del porto turistico). La carta delle isole gastronomiche in questo evento del cibo per beneficenza è stata giocata essenzialmente su pizze e pasticcerie. Per poter organizzare anche la parte piatti i tempi sarebbero più lunghi. Ma forse è questa la fiche su cui puntare per segnare un ulteriore aumento dei rendimenti. Che difficilmente potrà fare un +100.000 € come si è registrato tra il 2023 e il 2024. I dati comunicati al termine della manifestazione dicono che in una sola serata 300 operatori gastronomici hanno accolto 3.000 visitatori. Cioè molto meno dei partecipanti a Festa a Vico. Ma il bilancio economico è più favorevole soprattutto per l’impegno di una sola serata che ha contenuto i costi complessivi.
Ischia Safari per l’evento di settembre con cibo e beneficenza
A settembre (15, 16 e 17) si terrà un altro appuntamento classico del cibo e della beneficenza in Campania, Ischia Safari. L’edizione 2023 – sempre su 3 giorni – ha fatto segnare questi record comunicati dall’ufficio stampa. 4 mila presenze alla festa al Negombo, 120 cuochi, 44 pizzaioli, 35 artigiani del gusto, 40 pasticcieri.
Due i biglietti preventivati per Ischia Safari. Per il Charity Dinner del 15 settembre il ticket è di 250 €). Per la festa al Negombo del 16 settembre la formula è un ticket di 70 € per 30 consumazioni e 5 beverage. Cioè più ricca della Repubblica del Cibo (che aveva un ticket di 25 € per 5 assaggi), ma inferiore al Cammino di Seiano e a Buonissimi che però non hanno limiti di consumazioni.
Per l’8a edizione di quest’anno, gli organizzatori – Nino Di Costanzo del due stelle Michelin Danì Maison e Pasquale Palamaro stella Michelin dell’Indaco – potranno contare sull’apporto di David Aiello. Cioè uno dei motori di Festa a Vico fino all’edizione del 2019. Porterà un know how di lungo corso che migliorerà l’efficienza di una festa del cibo per beneficenza che ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nel calendario degli eventi in cui anche una piccola goccia ha la sua importanza.