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Cibo
8 Gennaio 2010 Aggiornato il 31 Marzo 2019 alle ore 15:15

Un podio che vale una coppa

Per me la coppa è sempre stato un pezzo del maiale o una pancetta arrotolata e stagionata. O almeno così mi sembra di ricordare perchè ormai da 15 anni la
Un podio che vale una coppa

coppa-apertura

Per me la coppa è sempre stato un pezzo del maiale o una pancetta arrotolata e stagionata. O almeno così mi sembra di ricordare perchè ormai da 15 anni la coppa è diventata il maiale ricavato dagli scarti e pressato. Insomma carne bollita. La coppa “pitiglianese” è la prova gaudente che del maiale non si butta niente o quasi (se si escludono i peli e un po’ di ossa) e anche con quello che a rigor di logica non utilizzeresti riesci a comporre una portata spettacolare. La coppa è la prima lavorazione che si compie nella sequenza delle preparazioni. La capaccia (cioè la testa), le guanciole, le orecchie, la coda, le cotiche e un bel numero di ossa spolpate prendono la strada di un calderone che bolle sul fuoco di un camino.

coppa-camino

A tutti questi “scarti” si aggiungono un paio di pezzi nobili di costatelle e un’ombra di carne. Direi un tributo al senso di colpa piuttosto che un vero e proprio ingrediente anche perchè si perdono come una goccia nel mare. Ma tant’è la tradizione va rispettata. Un bel manico lungo di legno è l’attrezzo più appropriato per dare ogni tanto una rimestatina al pentolone che bollirà per circa 2 ore.

coppa-lavorazione

Le fasi di lavorazione non sono complicate. Quando tutto è cotto a puntino si tirano fuori i pezzi che vengono ridotti di grandezza con il coltello appena si raffreddano quel tanto da poterli maneggiare. Si aggiunge quindi la buccia di arancio affettata grossolanamente. E’ la volta del tritacarne in cui i pezzi saranno passati per ottenere un composto cui vengono aggiunti cannella, rosmarino, noce moscata, pepe, peperoncino e il sale in quantità tale da insaporire ma non per consentire una lunga conservazione anche perchè non si avvertirebbe la necessità 🙂 Un passaggio a fuoco lento per consentire di mescolare bene e poi si insacca in un telo che consentirà di stringere a modo la coppa fumante. Così stretta verrà appesa al freddo della notte per il raffreddamento. La coppa sarà bella soda il giorno dopo.

coppa-chiusa

coppa-taglio

coppa-panino

Un bel tagliere e via. La coppa tagliata a fette doppie finisce nel pane sciapo pronto a regalare il sapore di una carne bollita che suppongo abbastanza leggera con un profumo di arancio e di spezie. Un ottimo intermezzo nella giornata!

Foto: Francesco Arena

Vincenzo Pagano
Fulminato sulla strada dei ristoranti, delle pizze, dei gelati, degli hamburger, apre Scatti di Gusto e da allora non ha mai smesso di curiosare tra cucine, forni e tavole.
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