Birra. Meneghin e Revelation Cat a Roma (in progress)
Ho incontrato Marco Meneghin al parco Rosati, all’Eur, in occasione di OktobEUR fest. Era indaffarato a completare una cotta di birra, effettuata con attrezzatura da homebrewer, che realizzava in diretta per l’evento e ad iniziare una mini lezione di degustazione di birra. In attesa di avviare l’attività con il Revelation Cat, il suo compito principale è di affiancare Alex Liberati, sia sperimentando nuovi prodotti e nuove ricette di birra, prodotte in un impiantino professionale creato allo scopo, sia come responsabile tecnico e supporto per le innumerevoli attività di Alex. Si occupa infatti anche di import-export, e dei numerosi eventi e festival a cui partecipa o che organizza direttamente, come questa riuscita 4 giorni romana, che ha visto stand birrari di 6 paesi (Italia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Germania, Danimarca e USA) con tante birre eccellenti, tradizionali ed estreme, e tanta buona musica.
Marco nasce 24 anni fa a Cesate, vicino Milano e al parco naturale Regionale Groane. Studia da agrario seguendo la passione per la campagna e la territorialità che gli hanno trasmesso i nonni, veneti di origine.
Il suo primo approccio con una birra “diversa” avviene nel 2002. Una Weizen della Paulaner che lo spinge a seguire con entusiasmo la trasmissione di Marco Bolasco, dedicata alla birra artigianale, “A tutta birra” su Gambero Rosso Channel. Ricorda la puntata dedicata a Agostino Arioli, del Birrificio Italiano, ed un curioso particolare : il modo di pronunciare la parola birra di Agostino, con le “erre” avvolgenti e morbide. Che gran voglia di berla!
Quante volte da allora ha bigiato la scuola per andare a Lurago Marinone, dove c’è la sede del Birrificio Italiano, a mangiare mentre si faceva la cotta, con l’impianto a vista. Nel 2004 inizia con la sua primo attrezzatura da homebrewer, fatta in casa, utilizzando vecchi alambicchi dei nonni. Conosce nel 2006, al Dekanter a Milano, Paolo Polli e nasce un buon rapporto di stima, che lo porterà a diventare, insieme a Andrea Ardemagni “Harvey”, il birraio del Bauscia, il birrificio di Paolo. Acquisteranno un piccolo impiantino da 1,2 hl a doppia cotta di Braumaster ed eseguiranno le prime cotte a casa di Paolo Polli e successivamente nella sede milanese, un negozio con le serrande chiuse, dove lavorerà per due anni.
Molto utili i consigli di alcuni birrai, di Cesare Gualdoni dell’Orso Verde, in particolare, che aveva anche lui iniziato con un impiantino di Braumaster, di Beppe Vento del BiDu e di Maurizio Cancelli del Babb e successivamente del Lambrate.
Ricorda di quella esperienza alcune birre, la Adi, la Aldia, una bitter ale, e la Diaul. La prima è una blond ale, con luppolo americano da aroma, il Chinook, e il tedesco Hallertau Hersbrucker, da amaro. Ricorda il profilo, da birra bevibile, leggera, una via di mezzo fra una blond ale e una american ale, con le note resinose di litchi, agrumi e frutta tropicale del luppolo americano. La Diaul, una strong belgian ale con 7,5°alcolici, con una storia sul lievito: Marina Mariani, appassionata di microbiologia, lo ha recuperato, in laboratorio, da una bottiglia di Westvleteren tappo giallo, l’ha purificato e propagato “e funzionava da paura”!!
Con Paolo Polli ha seguito tutti gli IBF, compresi quelli romani, ed è in occasione del primo IBF, alla fiera di Roma a dicembre 2007, che conosce Alex Liberati, che da poco aveva aperto il 4:20. Bevvero insieme la Zwickl 1.1.1., una lager tedesca non filtrata, e la Bink Bloesem, birra nella quale è utilizzato lo sciroppo di pera, da Marc Limet di Kerkom.
Dopo quasi due anni, ad inizio del 2009, Alex lo chiama per il progetto “Revelation Cat” e Marco entusiasta decide di accettare e trasferirsi a Roma. Il birrificio ha sede in via Laurentina 2090, dove oggi c’è un magazzino. In questo mese sembra siano state finalmente superate le difficoltà burocratiche di natura edilizia e nel 2011 il progetto partirà. Attualmente sotto il marchio Revelation Cat c’è birra realizzata da noti birrifici europei. Nel frattempo Marco, con un impianto da homebrewer, molto professionale, una Powerina di Braumaster, esegue sperimentazioni destinate all’assaggio di esperti ed amici e appoggia Alex, con la sua esperienza, nelle numerose iniziative che seguono in giro per l’Europa.
Con Marco Meneghin ho assaggiato 2 birre.
Bockal. Una bock sperimentale, aromatizzata ai fiori di alloro, preparata per il Boreft Beer Festival organizzato dal birraio di De Molen il 24 e il 25 settembre. E’ una birra di 7,5°, con olfatto di rabarbaro e china, ed un aroma balsamico, di erbe, conferito principalmente dalle bacche di alloro, seguito da sentori torrefatti, di caffè tostato che provengono dal malto Monaco adoperato; in bocca ha un inizio dolce, è corposa ed avvolgente, subito dopo subentrano sapori balsamici molto persistenti e una chiusura da luppolo non invasivo.
Ben 40 IBU di amaro che si sentono poco, ben equilibrati dall’abbondante maltosità, Spalter Select e Magnum Hallertau. Marco pensa di diminuire il dosaggio delle bacche, il cui sapore balsamico è un po’ troppo invasivo, ma comunque la birra a mio avviso ha già una sua ottima personalità.
E’ la prima prova, di una giovane cultura birraria che prende molti spunti da alcuni birrifici europei, come De Molen e Mikkeller, che sperimentano tantissimo, penso siamo già ben oltre 50 prodotti per il birrificio danese.
Blonde, di Extraomnes, un nuovo birrificio lombardo, una blond ale. Olfatto importante e caratteristico, da lievito belga, fruttato intenso, con aromi di frutta bianca, pera, pesca ed ananas, seguito da un notevole pepato, anch’esso frutto dei metaboliti del lievito. Un ingresso dolce in bocca ed una chiusura importante con belle note aromatiche di luppolo, pulite e nitide. Una blonde sui generis, con quella generosa luppolatura, comunque fine ed elegante.
Foto: Manuela Marottoli