Cannolo siciliano da podio al Palio del Ciuccio in Cilento
Un grande cannolo siciliano. Di esportazione. Da Castelbuono, Parco delle Madonie, provincia di Palermo, è arrivato a Cuccaro Vetere per festeggiare il Palio dedicato al Ciuccio. Giunto al XXIX anno, l’evento nel paese, che come molti rischia di scomparire dalle carte geografiche come Comune indipendente, ha accolto sfidanti da altre località d’Italia. Da Alba (Cuneo), a Neviano (Lecce) passando per Pugliano di Minucciano (Lucca) e ovviamente Cuccaro Vetere (Salerno) per arrivare a Castelbuono.
L’idea di base negli anni non è cambiata e si sostanzia nel celebrare un compagno di lavoro instancabile. L’attuale sindaco, Aldo Luongo, ne è sostenitore convinto come molti suoi concittadini. E la sua presenza già alla prima edizione di 30 anni fa nelle vesti di volontario e organizzatore ne è testimonianza.
Ogni paese con una storia da raccontare grazie al ciuccio motore antico di economia che ora sta rivivendo una nuova vita e non solo con le rievocazioni storiche come quelle di Alba che inventò il Palio in tempi recenti, nel 1932, in polemica con Asti che non lasciò partecipare la cittadina dei tartufi al proprio Palio. O la sfilata a Neviano a maggio o quello di Pugliano, il paese dei Micci, in cui si corre il 15 agosto.
Si inizia con gli sbandieratori di Cava de’ Tirreni e con il corteo storico dei gonfaloni con assessori e vicesindaci in costume d’epoca. Tutto molto slow, come si addice a questi pendii ricoperti di castagni e di olivi. Se poi l’aria è frizzante e la temperatura è quella ferragostana il tempo scivola via con ritmi di altri tempi.
Che poi correre è un bel dire visto che gli asini fanno un po’ come gli pare e piuttosto bisogna chiedere loro di avanzare. Serata tranquilla, quindi, nulla da far preoccupare gli animalisti che invece potrebbero essere contenti della nuova “vita” degli asini. Cuccaro Vetere e Castelbuono (che per la cronaca ha vinto il Palio) sono in un certo senso gemellati. Nel comune siciliano infatti nasce nel 2007 l’idea di utilizzare l’asino per la raccolta differenziata.
Se il quadro vivente della cittadina portata a Cuccaro parla della storica figura di Giovanni III Ventimiglia, Principe di Castelbuono, e della seconda moglie Dorotea Branciforti Barresi dei Principi di Butera, l’attualità mette in evidenza una trentina di asini ragusani che hanno cacciato i mezzi gommati per la raccolta differenziata dei rifiuti con un bel risparmio energetico e di inquinamento.
L’idea del sindaco di Castelbuono, Mario Cicero, è piaciuta anche al collega cilentano Aldo Luongo e così anche a Cuccaro è partita la raccolta differenziata a mezzo asino. Ecco il senso del gemellaggio che continuerà con una manifestazione in Sicilia per far conoscere la castagna di Cuccaro Vetere (e a proposito di castagne, l’annuale competizione dolciaria che riguarda il frutto di montagna quest’anno si terrà a Cuccaro).
In questo proficuo scambio di esperienze, non poteva mancare quella gastronomica. Il tema dell’edizione del Palio è stata “Le città si raccontano tra tradizione e sapori”. Quindi Palio, quadri storici per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia con briganti, brigantesse e monaci. Scatti di Gusto ha saldato i due momenti con l’aiuto del presentatore della serata, Peppe Alaia di Radio Punto Zero.
E un percorso gastronomico su per le stradine del centro iniziato in maniera mirabolante con i cannoli che Liborio Cucco, Assessore al Turismo di Castelbuono aveva portato con sé come omaggio della cittadina siciliana.
Una farcia incredibile, una pasta croccante ma in grado di scrocchiare senza esplodere. Un cannolo tradizionale di ricotta perfetto. Il segreto? Fatto in casa…
È stato l’antipasto di un pranzo sul balcone naturale di Cuccaro in cui hanno primeggiato gli immancabili fusilli. Uno scambio culinario molto interessante come le ricette di questo territorio stanno a dimostrare.
(Big Picture: le foto possono essere ingrandite cliccando sull’immagine)