Sagre 2 | Eppure piacciono. E per un miliardo di motivi!
Mangiar bene e vacanza. Un connubio classico che si rafforza. E’ l’air du temps, svolta epocale che tributa al cibo un ruolo d’onore tra le cose importanti della vita. Lo confermano i dati sparsi in questa estate innaffiata da notizie di tagli e manovre austere.
Sarà la crisi che non smette di mordere (e una bella mangiata costa sempre meno di una vacanza ai Caraibi), sarà che la misura è colma quanto a schifezze che prendono la via del nostro stomaco ma gli Italiani alla vacanza chiedono, sempre di più, momenti di piacere culinario. Possibilmente a buon mercato. E’ qui che spunta la sagra, il mercatino delle specialità locali, la fiera di paese. Che si confermano attrattori irresistibili per l’Italiano in vacanza.
E ci sarà pure chi ha elencato 10 motivi per evitarle queste feste del cibo territoriale, tripudio di file e seccature all’ombra del borgo medievale, ma i ben informati assicurano di avere avvistato anche quest’anno masse di Italiani (pare anche i più giovani) in fila alle sagre e davanti ad agriturismi, malghe e frantoi per l’acquisto del formaggio, del prosciutto e della bottiglia di vino da impacchettare e portare a casa come ricordo.
Cifre alla mano, il cibo si conferma anche quest’anno come la star dell’estate. Supera il miliardo la spesa enogastronomica estiva dei turisti italiani e stranieri e fattura 5 miliardi la vacanza enogastronomica nel Belpaese, “unico segmento in costante e continua crescita”; precisa Coldiretti, “nel panorama dell’offerta turistica nazionale”. Per 6 italiani su 10 il cibo è il souvenir preferito (ben al di sopra di un 12% che gli preferisce acquisti più commerciali come gadget e cartoline) e per il ricordino da gustare al ritorno il 50% è disposto a spendere (sono tempi duri…) più di 10 euro. Del resto in Italia l’offerta di prodotti enogastronomici tipici del territorio non ha eguali nel mondo: 63 mila sono le imprese agricole che vendono cibo attraverso spacci aziendali, chioschi, bancarelle, sagre e mercati degli agricoltori; 229 sono i prodotti gastronomici a denominazione di origine, 4.606 le specialità tradizionali censite dalle Regioni e 505 i vini tra Doc, Docg e Igt.
Fonte: coldiretti.it Foto: diariodelweb.it, villasantostefano.com