Un marziano a Roma/46 Ci piace l’enoteca con cucina Tastevin
Non c’è niente da fare, Qwerty dietro la sua pelle umidiccia e verde nasconde i suoi tre cuori che sono decisamente romantici; mi chiama l’altro giorno per ricordarmi del cartellino da timbrare e mi dice “però Andrea basta con ‘sti pranzetti moderni, portami a cena in un locale più intimo”. Superato il primo turbamento per un ipotetico approccio extraterrestre, inizio a cercare un locale che sia si caldo ma non così tanto da riscaldare lo strano marziano. Gli amici Cristina e Fabio tempo fa mi consigliarono di provare una piccola enoteca con cucina in quel di Prati, non distante da dove abito: Tastevin. Invito Qwerty per un aperitivo a casa con la mia compagna presente (non si sa mai…) ed alle nove puntuali siamo in via Ciro Menotti.
Tastevin è piccolo e grazioso, esattamente quello che ci si aspetta da una piccola enoteca di quartiere: ambiente caldo, tavoli vicini e tra una lavagna ed un dipinto tante singole bottiglie di vino sulle pareti. La cucina qui non vuole stupire, le importanti materie prime utilizzate non vengono sbandierate in tutti i modi, le preparazioni vogliono essere di pancia, guascone e suadenti.
Ai fornelli si parla torinese quindi oltre a preparazioni di pesce o più creative, non possono mancare plin e stracotti, ora che inizia la stagione più fredda.
Qwerty pare essere compiaciuto della scelta ma ora dobbiamo ordinare ed assaggiare.
Supplì di totano: il gioco è quello di un totanetto farcito di riso e provola, fritto passato nel pangrattato e servito una salsa di pomodoro e basilico, appetitoso anche se leggermente virato sui toni dell’ acidità che però ben dispongono al resto della cena.
Flan di broccoletti con fonduta di pecorino: sembra di stare alla tavola della mamma, i broccoletti eccellenti per qualità sono intensi ed amari, il pecorino gioca il suo ruolo senza alterare il gusto di una preparazione tutta pancia.
Gnocchi con i finferli: buoni gli gnocchi golosamente scioglievoli, giusta la cottura dei funghi anche personalmente non sono un fan dell’ abbinamento funghi-pomodoro.
Maialino cotto a bassa temperatura con chutney di cotogna: materia prima ineccepibile con una carne che seppur tenera conserva il morso e viene esaltata dalla cotenna croccante e dal buon chutney, un patto inflazionato che qui però sa giocare una partita vincente.
Coda alla vaccinara: ingentilita dallo spolpamento delle vertebre vaccine, la coda si presenta elegante ed all’assaggio convince, specialmente se intinta nell’ abbondante salsa servita in accompagnamento ed impreziosita dai pinoli.
Mousse al caffè: al primo cucchiaio sembra di essere nella cucina di nonna quando da bimbo mi preparava l’uovo battuto con il caffè, qui non troppo dolce ed ingentilito dall’amaretto che regala anche croccantezza alla preparazione.
Pesca Melba: una rivisitazione del classicissimo dolce, servito nel tumbler alternando strati di pesca ed eterei strati di crema alla vaniglia, per una preparazione ben congegnata che si presta a degna conclusione della cena con il marziano.
Daniele, il patron dell’enoteca, e Qwerty sembrano intendersela alla perfezione, segno che le storie ed i racconti che con molta grazia Daniele racconta per introdurre i vini che serve a tavola sono piacevoli e per nulla invasivi; già perché Tastevin è innanzitutto un’enoteca che sa riservare molte belle sorprese per chi è in cerca di vini diversi e per nulla scontati.
Qwerty è contento, io sono satollo, la passeggiata verso casa sarà quanto mai piacevole giacché qui a Roma, nonostante la pioggia, il clima è ancora mite e lusinghiero.
Saluto Qwerty sul cancello di casa, mi ringrazia per il nuovo posto scoperto insieme e mi assicura che lo racconterà a tanti amici intergalattici; sarà una buona segnalazione per i suoi amici che giunti sul pianeta Terra, magari a causa del freddo, vorranno cercare riparo in un locale accogliente che serve una buona e “calda” cucina.
Tastevin. Via Ciro Menotti 16 Roma. Tel. +39 06.3208056
[Foto: iPhone]