Mozzarella di bufala. Rivabianca batte Il Granato e Vannulo a Paestum
Mozzarella di bufala e bel tempo. Il binomio è inscindibile e con l’approssimarsi delle vacanze di Pasqua e dei weekend lunghi di primavera il consumo aumenterà soprattutto su una delle principali direttrici: la strada della mozzarella per antonomasia, la SS 18 nel tratto tra Battipaglia e Capaccio-Paestum. È qui che si concentrano i caseifici che hanno fatto della vendita diretta ai turisti riscopertisi gourmet almeno per un viaggio andata-ritorno dal Cilento e dintorni.
Il film è sempre lo stesso: ci si ferma sul lato della strada che si percorre per acquistare l’oro bianco. Come già scritto per la Top Five della mozzarella di Paestum 2011, è bene prevedere di spendere qualche minuto in più per acquisti sull’altro lato della strada o per una divagazione intorno all’area archeologica dei templi.
Il ridotto tempo a disposizione mi ha permesso solo un acquisto lampo in 3 caseifici, due all’andata e uno al ritorno, rispetto ai 5 precedenti e ai 10 dell’area casertana. Vannulo e Il Granato andando verso Pollica e Rivabianca durante il ritorno a Roma. Posizioni alte della classifica con la ormai non più novità de Il Granato, il pioniere e primo assoluto Vannulo e l’eterno secondo Rivabianca. Almeno stando al sentire diffuso.
Tre assaggi effettuati a 1 giorno di distanza (anche di acquisto) che hanno riservato qualche deludente sorpresa. Da specificare che i formati acquistati per due caseifici (Vannulo e Rivabianca) sono quelli meno indicati per gustare al meglio la mozzarella (e cioè i bocconcini), mentre per il Granato è stato possibile acquistare un’aversana da 500 grammi.
Vannulo. La consistenza del piccolo formato non è esattamente quella che ha reso famosa l’azienda modello di Antonio Palmieri. Qualche leggero segno di cedimento della superficie crea qualche dubbio. Anche la texture non è tra le più performanti. Mozzarella che “scricchiola” poco e salatura non perfetta. Resta comunque a livelli molto alti.
Il Granato. Ha un brutto aspetto la mozzarella del caseificio di più recente apertura. La superficie raggrinzita, bitorzoluta e con un effetto di pelle cadente non è molto invogliante. Texture a tratti farinosa e quantità di latte in uscita molto superiore alla media. In bocca è meno “orripilante” rispetto all’aspetto esteriore. Rimandata a una successiva verifica.
Rivabianca. Alle 13,00 il laboratorio è in fermento e si stanno preparando le aversane da 500 grammi. Nonostante qualche insistenza, la signora al banco ci dice che è possibile acquistare soltanto bocconcini. Ci arrendiamo e aggiungiamo nel pacco in polistirolo una scamorza affumicata (9,90 € al kg, recita la promozione) e una fetta di cacioreale da grattugiare. L’aspetto esteriore dei bocconcini è bello. Convincente il morso e precisa la salatura, note che in un formato così piccolo sono maggiormente premianti rispetto ad aversana e treccia.
Classifica. Rivabianca si aggiudica il match nonostante l’handicap del formato minore sopravanzando Vannulo. Poco convincente la mozzarella de Il Granato che disponeva sulla carta del migliore formato.