Chiedersi se de light a Milano è gourmet oltre che sano e senza grassi
Delight in inglese vuol dire “delizia”, “gioia”, “piacere”; scritto staccato, de– e –light, evidenzia il lato “leggero” della parola – quindi, il de light di via Ponte Vetero propone una cucina leggera, e anche piacevole. Leggero e piacevole e garbato è l’ambiente, colori chiari, elementi ornamentali che cambiano periodicamente (l’altro giorno, grossi petali-foglie giallo-arancio), bancone bar all’ingresso, il locale si allunga a contenere una trentina di posti. Posate asimmetricamente posate a sinistra, coltello forchetta, a 45° – leggero effetto di disorientamento.
“My food my life my style” – ecco il payoff e la filosofia del locale, che punta molto sul lato “esperienziale”, portato avanti da Roberta Antonioli in sala e Vania Ghedini in cucina. Vania è giovane giovane – 24 anni – viene da Alma, ha girato un po’ e si è fermata qui. La sua cucina non si è allontanata molto da Alma – infatti gode della supervisione di Luciano Tona, che della Scuola di Alta cucina di Gualtiero Marchesi è il direttore.
Il menu è italiano, ma con un occhio alla cucina internazionale, leggero ma con una appendice “non solo light” (risotto alla milanese, cotoletta…); bollicine italiane e straniere, vini, birre artigianali, i biscottini di Ernst Knam, le tisane, i tè, il caffè della Torrefazione Giamaica Caffè di Verona – tutto anche in vendita…
Non molte portate, ma sicuramente interessanti, come gli Spaghettoro alla birra e bottarga e la Tartare di ricciola e mais e polenta sifonata. Non abbiamo preso il menu degustazione – 5 assaggi di portate più o meno a scelta, 30 € – perché sono a dieta. Ma anche così, ci siamo fatti un’idea.
- Riso ostriche e champagne. Il riso non era male, appena un po’ troppo cotto; si sentiva lo champagne, il marino dell’ostrica, ma secondo me mancava qualcosa – un contrasto, una punta che “svegliasse” il gusto – non per niente, ottima l’ultima cucchiaiata con su l’ostrica intera. Non credo che dipendesse dall’assenza di grassi in cottura e in mantecatura… O forse era dovuto proprio al fatto che mancassero grassi nel piatto, invece, ma non ne sono sicuro. Comunque, uno spunto in più nel sapore mancava.
- Il Lombetto di maiale pepe e zenzero con cimette di rapa ci è piaciuto moltissimo. Cotto al punto giusto e morbido. Le cimette di rapa molto saporite e croccanti e la salsa alle mele che accompagnava il maiale era perfetta.
- La faraona è una delle nostre passioni, e questa Faraona farcita alla salsiccia dolce con cannolo di sedano rapa e patate è veramente buona – anzitutto cotta al punto giusto, morbida e non secca come spesso accade, il cannolo un’idea carina. E il Gratin di pesche speziate, gelato allo yoghurt perfetto.
- Per il dolce l’assenza di grassi e l’equilibrio di zucchero lo hanno reso molto leggero senza però fargli perdere gusto.
- È piaciuta la carta dei vini sia per le proposte sia per la loro suddivisione, molto simpatica, che crea un connubio fra gusto moda e stile: Georgette per gli champagne eleganti e aristocratici, Taffetà per le bollicine setose, Damascato per vini unici singolari e bio, Chiffon per vini bianchi delicati e leggeri, Cretonne i bianchi complessi e generosi, Velluto per i vini rossi dalla trama levigata e solida, Pura Lana vini rossi caldi, avvolgenti e strutturati.
Difetti? La faraona non è intera; il dessert non è una zuppiera intera.
de light. Via Ponte Vetero 13, 20121 Milano. Tel. +39 02 89093931
[Emanuele Bonati Christian Sarti]