Campionato della Pizza. Eataly Torino vs Mascalzone Latino Trieste
Da un estremo (nordico) all’altro della penisola italiana andiamo a contrapporre in sfida due campioni della pizza tonda. A Torino ci fermiamo a Eataly|Lingotto, meta gettonatissima tra le miriadi di pizzerie all’ombra della Mole, mentre a Trieste andiamo a scoprire il Mascalzone Latino, locale non ancora famoso sulla scena nazionale, ma propugnatore da alcuni anni della più ortodossa napoletanità verace della pizza.
La pizza di Farinetti
Il Lingotto per Eataly non è solamente il primo store che ha dato inizio a questa fortunata avventura imprenditoriale, ma anche un laboratorio dove testare una nuova forma di ristorazione per il mercato italiano. E il successo è stato immediato, nonostante (o proprio grazie) alla posizione decentrata del complesso subito preso d’assalto da torinesi e non.
Tra i vari ristorantini interni quello dedicato alla pizza (in comunione con la pasta) si è imposto subito al vertice della categoria cittadina grazie ad una formula, semplice e ormai banale al giorno d’oggi (ma dobbiamo pensare che nel 2007 la pizza-gourmet doveva ancora imporsi): uso di grandi ingredienti abbinati a farine di qualità. Il servizio è improntato sulla rapidità, a partire da un menu smilzo (che cambia durante l’anno) con poche pizze tra cui scegliere e con i pagamenti effettuati all’ordine.
Le sedute si allungano con alti sgabelloni lungo tutto il bancone che dà sulla cucina (per i piatti di pasta) e sul forno della pizza, entrambi a vista, insieme ai tavoli sparsi per tutto il market, con un risultato non molto confortevole. La formula del coperto tutto compresa tipica di Eataly prevede che al costo di solo 1,00 € si abbia diritto ad acqua Lurisia, della casa, e pane a volontà.
Per chi preferisce la classica birretta, a disposizione Forst alla spina e una buona selezione di artigianali in bottiglia (con Baladin e birra del Borgo, le etichette di casa, sugli scudi).
La pizza d’entrata (declinata in classica margherita e più sofistica ….) mostra subito d’impatto un cornicione di medie dimensioni su un disco medio-grande. La pasta ha una corretta sapidità e una fragranza che si discosta leggermente dalla classica napoletana, finendo per sfociare in un tecnicismo di maniera.
Buoni i sapori complessivi nel piatto così come i profumi dati da ingredienti che non ammetttono critiche. Invero c’è da dire che provata ripetutamente la stessa pizza soffre di alcuni alti e bassi che come un rollercoster fanno alzare ed abbassare l’asticella dello stupore provocato alla papille gustative al primo assaggio.
Pizza comunque perfettamente digeribile e senza problemi di arsura notturna.
- Aspetto visivo. cornicione di medie dimensioni su un disco medio-grande.
- Profumo. Buoni ed equilibrati i profumi complessivi dal piatto.
- Cottura. Perfetta, con un forno dalle temperature non esageratamente alte. Non si osservano mai bruciature sul cornicione.
- Sapore. La pasta ha una corretta sapidità e una fragranza che si discosta leggermente dalla classica napoletana. Buoni gli ingredienti ‘firmati’.
- Leggerezza. Encomiabile, con ineccepibile digeribilità.
- Prezzi. Margherita originale di Eataly: 5,80 € (con bufala 7,80 €). Ai formaggi: 9,00 € . Salame piccante: 9,50 €. Cotto & Crudo: 10,50 €
- Voto finale. 70/100
Eataly|Lingotto. Via Nizza, 224. Torino – Tel. +39 011 19506801
La pizza sul mare del nord
Con un balzo voliamo all’altro estremo d’Italia, a Trieste nella scenografica zona di Cavana per sederci ai tavoli del Mascalzone Latino. Si tratta di una pizzeria che fa dell’ortodossia napoletana spinta la sua ragion d’essere, con una punta di snobismo che porta (fortunatamente) a proporre quanto di più simile si possa trovare nel nord est (se non in tutto il settentrione) di pizza veracemente napoletana.
E proprio l’adesione a questi crismi discosta molto questa pizza dalle altre più piacione, dalle pasta sottili se non addirittura risibili simil-cracker e farcite da eoni di ingredienti che riempiono menu interminabili (e in questo i tramontini sono maestri), che si sono diffuse e sono maggiormente apprezzate al nord.
Il locale fin dalla nascita ha voluto porsi ad un livello superiore alla concorrenza cittadina (anche con i prezzi, che puntano all’insù). È ricavato in un ambiente che ricostruisce un basso napoletano. Il lungo bancone che toglie spazio alla piccola stanza è sormontato da una tettoia, e poi ci sono maioliche, riproduzioni di pulcinella, finta terrazza e panni stesi compresi. Una scelta che rimane ad un passo dal sfociare nel kitsch più becero.
Birra alla spina, ça va sans dire, Peroni e menu che, vicino alle pizze classiche e senza troppi voli pindarici, propone antipasti napoletani, primi piatti (gnocchi alla sorrentina), crocchè, cuoppo, e conclusione in bellezza con pastiera e babà.
- Aspetto visivo. disco asimmetrico che vira più verso dimensioni più piccole che medie, con cornicioni alti ed impasto che rimane sottile e morbido al centro (talvolta, però eccessivamente acquoso).
- Profumo. Pomodoro, olio, pancetta, caciocavallo podolico, baccalà. Quello che la pizza promette, quello mantiene.
- Cottura. Buona cottura, con consistenza tenera e aderente alle specifiche partenopee senza diventare mai gommosa.
- Sapore. Gli ingredienti di qualità (menzione d’onore per quelli cucinati in precedenza, come le verdure grigliate) si completano a perfezione con una pasta con i giusti spessori e perfettamente sapida senza mai diventare salata.
- Leggerezza. Scarsa. A lungo termine la difettosa lievitazione provoca qualche difficoltà digestiva e conseguente maledicente sete notturna.
- Prezzi. Margherita: 6,50 €.
- Voto finale. 64/100
Mascalzone Latino via di Cavana 12. Trieste. Tel. +39 040 313332
Passaggio a Nord Ovest e anche Est: quasi il titolo di una nuova rotta per la pizza classica italiana. E di indirizzi dal Piemonte al Friuli Venezia Giulia, siamo sicuri, ce ne potrete proporre qui nei commenti o al solito indirizzo mail info[at]scattidigusto.it.
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