Risotto alla carbonara, il giudizio di Scatti di Gusto e Giorgia Meloni
Il Risotto alla carbonara scomposto, con lardo di Arnad, uovo e animelle croccanti è un piatto di Andrea Fusco. Che tutti sapete è chef stellato de Il Giuda Ballerino di Roma.
Tutti coloro che lo hanno assaggiato ne tessono le lodi per la capacità di mettere insieme un ingrediente del nord con il piatto più conosciuto e amato della cucina romana.
Un piatto corposo e suadente che è diventato il tema di un contest. Riuscirà a replicarlo in maniera perfetta un esponente del Centrodestra o un parlamentare del Centrosinistra?
La sfida del risotto alla carbonara l’hanno inventata gli organizzatori di Atreju, sull’Isola Tiberina. Che quest’estate ha ospitato l’Isola del Cinema e i ristoranti gourmet e osteria del Giuda Ballerino. A scegliere il piatto da realizzare è stato chiamato appunto Andrea Fusco che per “semplificare” la competizione ha pescato questo suo classico.
Io ho avuto il compito di giudicare il risotto alla carbonara e dichiarare il vincitore della sfida dei politici in cucina. Clima goliardico, chiaro, anche se “l’importante è partecipare” ha resistito nemmeno il tempo della tostatura del carnaroli.
A sfidarsi due Vice Presidenti della Camera dei Deputati.
La sfida del risotto alla carbonara dei politici
All’angolo sinistro, Roberto Giachetti, deputato del PD e soprattutto politico noto per aver messo in pratica diversi scioperi della fame: da quello per l’elezione di due giudici della Corte Costituzionale a quello per abolire il porcellum. Un curriculum apparentemente non in linea con la sfida gastronomica. Anche se in realtà Giachetti cucina molto a casa perché lo distende e lo ha fatto da quando era adolescente.
All’angolo destro, ecco Simone Baldelli. Anche lui romano, deputato di Forza Italia, giornalista, vignettista satirico e soprattutto imitatore che per tutto il tempo della preparazione del risotto ha scherzato con le voci del suo superiore, il Presidente della Camera Laura Boldrini. E con quelle di altri politici, da Bondi a Verdini per arrivare al Presidente Napolitano.
Il cibo come condimento di qualsiasi manifestazione? Aveva scherzato Matteo Renzi con la provocazione del patto del tortellino a margine della Festa dell’Unità a Bologna. Mentre a Roma hanno giocato le quinte cariche istituzionali dello Stato con questa “diversamente carbonara“.
Il giudizio finale
Com’è andata con il risotto alla carbonara? Riso crudo per Giachetti e un po’ insapore per Baldelli. Alla fine in due sono riusciti a mettere insieme un piatto. Un po’ di disappunto in platea per la mia decisione, ma arriva anche la “convalida” di Giorgia Meloni, motore di Atreju.
Finisce in un pareggio da larghe intese e non sappiamo se sia auspicio o presagio per il cibo chiamato l’anno prossimo a rappresentare l’identità italiana anche fuori dai consessi ristretti e autoreferenziali cui spesso gli appassionati si rintanano.
I politici dovranno passare dal momento goliardico a quello propositivo e non è detto che il passaggio sia troppo impervio. Il risotto alla carbonara è stato un buon numero zero. Vediamo il prossimo.
[Immagini: @GiuliaMatteucci]