Slovenia. Scene napoletane dal festival del cibo Izbor che sono un successo
Tomaž Kavcic lo conoscete. Guido Ferraro forse no.
Tomaž è il più importante chef di Slovenia e la sua fama va ben oltre i confini nazionali. Guido è tra i più conosciuti appassionati di cibo italiani che gli chef possono annoverare: una trottola in moto continuo.
L’uno a Zemono dove conduce con Flavia il ristorante dello spettacolare castello, l’altro a Napoli a organizzare, ad esempio, qualche serata di buona cucina.
E anche qualche trasferta.
“Dai vieni che ci divertiamo”, mi fa.
“Ma sono a Grosseto a non so quante ore da Zemono”, gli rispondo.
Il tema è fare festa.
Il gruppo napoletano va a Šentrupert da Tomaž Kavcic. Guido Ferraro, Teresa, i Piccirillo della Masardona alias pizza fritta, Salvatore Capparelli cioè i babà, Agostino Malapena che vuol dire mozzarella di bufala a Caserta e la punta avanzata Lino Scarallo, lo chef di Palazzo Petrucci. A Šentrupert ci saranno anche Raffaele Barlotti (mozzarella di bufala ma a Paestum) e i ragazzi dei ristoranti La Peca di Lonigo e Agli Amici di Udine.
Programma, sconosciuto.
Mi convince. Partenza alle 12 con il sole a picco di Grosseto e arrivo alle 23 sotto la pioggia all’hotel Rakar a Trebjne che è anche ristorante dei JRE dopo tre treni, un transfer e un taxi con trattativa in sloveno/napoletano.
Ma solo il pomeriggio successivo sarà chiaro cos’è Izbor “gourmet & fun festival” ed è l’unica cosa che leggiamo in caratteri comprensibili.
Una festa alla prima edizione con cibo, vino, musica e ospiti stranieri.
Come il manipolo di napoletani “organizzato” da Guido e Tomaž. Tutti a preparare nelle cucine in appoggio del Vinska klet Frelih. I babà hanno viaggiato in aereo, ma c’è da preparare gli impasti per la pizza fritta e la base per il primo piatto di Lino Scarallo e Agostino Malapena.
La prima edizione conta già un un mare di gente. File interminabili sia alle postazioni in cui gli assaggi erano gratis sia a pagamento.
Location suggestiva al Dezela Kozolcev che dovrebbe suonare Parco dei Fienili.
Una formula mista allietata dalla musica e dai banchi di assaggio del vino che ha messo insieme diversi format italiani ed europei. Se la pioggia del tardo pomeriggio non avesse rallentato un po’ gli arrivi sarebbe stato un problema per la troppa affluenza.
Numeri rilevanti con una buona qualità e la curiosità di assaggi esotici con le proposte bistrot di un gazpacho e tonno, il prosciutto, i formaggi di mucca e di pecora, il BBQ, i 45 produttori di vino (noi siamo andati di ribolla del 2005), le uova di Jure Tomić.
Il gruppo napoletano ha distribuito circa 500 primi piatti, gli spaghetti spezzati con pomodoro (tutto made in Gerardo di Nola), gamberi e carbone (cioè estratti di pomodori ed erbe in versione spolvero).
Ed è stato necessario un rinforzo di mozzarella in sugo di pomodoro per accontentare il resto della fila.
I babà, divisi in due, hanno conquistato più di 600 Sloveni.
Le pizze fritte, ultime ad essere preparate, hanno accontentato più di 800 visitatori con il loro ripieno di provola (di Barlotti che ha distribuito 5 trecce da 3 kg), cicoli e ricotta (molto diversa da quella locale, hanno commentato molti visitatori) ma senza pepe come spesso accade nelle trasferte della Masardona.
E la pizza a metro alla brace di Tomaž Kavcic con carne e zucchine.
Un festival molto divertente. Tanto da farci dimenticare che eravamo tutti attrezzati per il mare e per il solstizio d’estate e ci sarebbero volute calosce e impermeabili.
Più tardi, al caldo del rifugio del Vinska klet Frelih, va in onda la spaghettata di mezzanotte con il sindaco Rupert di Šentrupert che ha avuto l’idea di raccogliere i vecchi fienili disseminati nel territorio per costruire questa sorta di Stonehenge slovena che ci dicono essere meta di molte visite.
Siamo inscritti d’ufficio nel gruppo “Fondatori del Festival per Izbor” da Tomaž Kavcic.
E dopo i paccheri al sugo, gli spaghetti ai ricci e i babà c’è da pensare che il gemellaggio Napoli – Šentrupert continuerà.
Per ora registriamo che Izbor è un idea di festa del cibo divertente, Rakar è un posto di territorio e di design e il castello di Zemono è bellissimo.
Ma forse questo già lo sapevate.