Milano. Mangiare israeliano e vegetariano al The Boidem
Ne abbiamo parlato qui qualche giorno fa, in occasione della replica della prima puntata della trasmissione Tv 4 Ristoranti di Alessandro Borghese.
“Ma da The Boidem c’eravamo già stati, ricordi?”
Certo, qualche mese fa. E ci siamo tornati l’altra sera. Si tratta di un bistrot di cucina israeliana, vegetariana, bio, con qualche rivisitazione, nel cuore di Milano, nelle cosiddette “Cinque Vie” – il cuore storico del centro storico di Milano.
“Il locale è molto carino: arredamenti d’antan, e anche vestiti borse oggetti di designer israeliani, il tutto in vendita… Chissà se dopo la cena puoi anche portarti via il tuo tavolo e le sedie…”
Tavoli e sedie, come piatti e bicchieri, tutti diversi fra loro: un vezzo di design che comincia a diffondersi. “Boidem” significa “ripostiglio”, e dà l’idea del locale piccolo e intimo, e anche, visto l’accostamento di oggetti e abiti e arredamenti di diversa provenienza, appunto del posto in cui si raccoglie roba un po’ alla rinfusa – ma devo dire con una certa eleganza, fra il casual e il vintage.
“Come la fai lunga! Non potevi dire che ti piace il posto, e piantarla lì? E non è meglio parlare di come si mangia?”
Cucina israeliana, quindi – la cui base è ovviamente medio-orientale, ma diversi piatti di origini ad esempio libanesi sono diventati israeliani tout court.
“Secondo me potremmo definire la cucina di Israele un esempio di fusion: oltre alla tradizione culinaria locale, dei paesi del Medio Oriente, ci sono anche elementi della cucina israeliana che provengono dal resto del mondo, ovvero dai Paesi da cui sono arrivati gli Ebrei che si sono stabiliti in quel territorio a partire dal secondo dopoguerra.”
Il menù qui rappresenta quello che mi dicono essere lo street food israeliano, rivisitato, impiattato, e soprattutto declinato sul bio-vegetariano: tutto fatto in casa (pane compreso, buono), le erbe aromatiche provengono dall’orto.
Il menù è diviso in antipasti, piatti unici, dolci.
“Noi abbiamo cominciato con Pastelim (quattro involtini di pasta fillo con purè di patate, fritti) e naturalmente Hummus. Buoni gli uni e l’altro.”
L’hummus è servito da solo (5 €, come i Pastelim) o con uovo sodo o funghi saltati (7 €).
Gli altri piatti vanno dai 14 ai 17 €: insalate, Parsa (polpette di zucchine e porri su un letto di yogurt, funghi saltati, sciroppo di aceto balsamico), Falafel, serviti con insalatina, tahina e hummus, Latkes, frittele di cipolle e patate, Mousaka (patate melanzane salsa di pomodoro e peperoni), Couscous di verdure, Shakshuka (uova all’occhio di bue con salsa di pomodori e peperoni, e con melanzane e feta), verdure ripiene, Kalipso (pasta sfoglia con crema di funghi)…
“A me è piaciuto il mio piatto di Burekasim: pasta sfoglia ripiena di patate e formaggio, con uovo sodo e hummus e cetriolini.”
Buoni anche i Falafel, e molto buono il dolce – Halva, un semifreddo di tahina miele e concentrato di datteri. A 6 €, come gli altri dolci – Malabi, budino di latte panna acqua di rosa, e Sfinj (ciambella con mousse al cioccolato).
“A me The Boidem è piaciuto, anche se non mi ha forse entusiasmato: magari per il menù vegetariano, che forse resta un po’ monocorde, non so.”
In parte è vero, ma non possiamo pretendere una fetta di arrosto in un locale vegetariano; e comunque i vari piatti sono ben fatti, le singole cose, buone. I locali di cucina mediorientale, a Milano, non sono poi moltissimi, e questo ci sembra abbastanza originale.
“Sì – ecco, magari eviterei i ghirigori ornamentali sui piatti, che non se ne può più – e anche il balsamico sull’insalatina, forse, non è il caso.”
Boidem. Via Santa Marta, 3. Milano. Tel. +3902 3946 5268