Il sapore del Cilento al Vottaro di Trentinara per iniziare bene il 2016
Lo conoscete Lo Vottaro? Sì che lo conoscete. È in Cilento.
Con un gruppetto di amici siamo stati lì a Trentinara.
E’ stato un Capodanno diverso. A pochi chilometri i ristoranti di Paestum con le loro sfarzose sale ricevimenti – che non sempre piacciono – e il loro ultimo dell’anno pirotecnico.
Noi siamo invece nella piccola e deliziosa locanda di Alfonso Longo, precursore di Slow Food, che oggi è condotta dalla compagna Cristina che continua la scelta di una cucina etica. Una meta di bongustai e appassionati di tutta Italia.
L’ atmosfera, al solito, è familiare e curata: in tutto siamo 20 commensali. Socializziamo subito intorno al grande camino acceso.
La nostra cena inizia con un’insalata russa dal sapore delicato.
La seconda portata è una tradizionale insalata di rinforzo: Cristina ha pensato ad una piccola variante accompagnando il baccalà con tre tipi di olive nere e insalatina di valeriana, cipolla, spicchio d’arancia e senza la famosa papacella. Approvato
Nell’attesa dei primi iniziano i brindisi con un rosso della casa davvero ottimo: un blend di Aglianico e Ciliegiuolo dal colore bellissimo e con sentori di sottobosco che si incastrano perfettamente con il luogo e le pietanze.
Arrivano i tortellini in brodo di gallina arricchito da pezzetti di patate e carote: è una proposta che inizialmente mi lascia perplessa perché il tortellino è l’espressione più alta della tavola dell’Emilia Romagna. Ma ogni regione italiana ha una sua tradizionale pasta fresca ripiena. Il paragone con la tradizione emiliana sarebbe inappropriato però i tortellini erano saporiti.
Una piccola pausa e vengono serviti strascinati fatti a mano con zucchine, zucca e gamberetti accompagnati da una generosa spolverata di formaggio di mucca stagionato: squisitamente cremosi e con la croccantezza degli zucchini appena saltati in padella.
Ecco un grande classico eseguito alla perfezione: alici ripiene in umido. Una bontà. È il ricordo dei sapori della mia infanzia, una ricetta della tradizione dei tanti borghi marinari cilentani che in molti chiamerebbero piatto povero. Ma quando le alici freschissime vengono dalle acque di Agropoli e la lavorazione è minimal più che alla povertà viene da pensare quanto sia ricco questo territorio.
Il coniglio al forno, con patate ed insalatina di songino è un must per la cena o il pranzo di Capodanno e Cristina si conferma un’eccellente esecutrice della tradizione culinaria locale.
Arrivano anche le tradizionali lenticchie con il cotechino e e con esse i primi propositi per il nuovo anno.
Nella piccola sala sincronizziamo gli orologi per la mezzanotte ormai prossima. 3,2,1 Auguriiiiiiiiiiii!!!!!
Il nuovo anno inizia dolcemente con la torta cubana. Molto buona, dal sapore equilibrato e non stucchevole come spesso capita esagerando con la panna.
Ci promettiamo una bella cena estiva sotto il pergolato di vite che protegge il terrazzo.
Questa notte cilentana è magica: il clima è mite, i vicoletti curati del paese si svelano con profumi antichi di camini fumanti e di allegre risate familiari dietro le finestre addobbate a festa.
Sembra di avere fatto un viaggio nel tempo di 50 anni. Passato e futuro uniti in un unico abbraccio, così come il mare e il cielo che si perdono nell’orizzonte del panorama mozzafiato che si guarda dalla terrazza a picco su Paestum.
Facciamo volare le lanterne cinese nel cielo invitati dagli altri ospiti della serata. Ognuna porta un desiderio e chissà che non si realizzi.
Voi non vorreste cenare in un posto così splendido?
Lo Vottaro. Via Forno Antico. Trentinara (Salerno). Tel. +393297793347
[Immagini: iPhone Manuela Di]