Ricetta. Come fare le frittelle di Carnevale di Iginio Massari a casa
Sarà pure che a Carnevale il fritto è d’obbligo, visto che la quaresima, ascetica e austera incombe o che mi sono entusiasmata per la sua presenza a MasterChef, ma se la ricetta è firmata da Iginio Massari (di cui avete appreso già 10 segreti) come non cimentarsi con le Frittelle di Carnevale?
Le ho preparate per voi seguendo la versione originale e dimezzando le dosi.
Tra dire, fare, fotografare (e mangiare) c’è voluta un’oretta impostando il timer a partire dalla sbucciatura delle mele.
Ma veniamo al dunque.
La ricetta delle frittelle di Carnevale di Iginio Massari
Gli ingredienti e relative dosi (metà di quelle del Maestro):
- 150 g di marsala
- 2-3 g di sale
- 100 g di burro
- 140 g di farina debole
- 200 g di uova (circa 4 medie)
- 150 g di mela a cubetti (una grandina)
- 150 g di uva sultanina
Procedimento
Manca del tutto lo zucchero, saranno l’uvetta e le mele a fornire la componente dolce (che comunque non è predominante).
Il procedimento ricorda molto da vicino quello della pasta choux: si porta a bollore il marsala con il burro e il sale, si versa la farina e si gira con decisione per evitare i grumi; quando l’impasto inizia a velare le pareti della pentola si spegne e si trasferisce in planetaria.
L’ho lasciato intiepidire qualche minuto e ho avviato a velocità 1, con la foglia, incorporando le uova un po’ alla volta, man mano che venivano assorbite.
Si ottiene una pasta elastica e appiccicosa, un po’ translucida.
A questo punto, ho aggiunto le mele a cubetti e l’uvetta, ma ho sostituito la foglia con il gancio per evitare di spappolare le mele: mi piace sentirne la consistenza diversa sotto i denti, una volta cotte le frittelle. Circa un minuto a velocità 1, giusto il tempo di amalgamare il tutto.
Ho messo a scaldare l’olio di arachide in un piccolo wok, perché le frittelle devono stare sommerse per potersi gonfiare.
Nel frattempo, ho versato l’impasto in una sac à poche per poterlo porzionare meglio in cottura.
Qui il Maestro dice di formare palline su carta da cottura e immergere nell’olio carta e palline. Io però mi sono dovuta arrangiare con i miei modesti mezzi, e invece delle palline ho preparato dei ‘tronchetti’ facendo fuoriuscire l’impasto dalla sac à poche e tagliandolo a misura con le forbici.
Lo so, l’immagine non regge il confronto, chiedo perdono al maestro Massari.
Però è funzionale: i tronchetti cadono subito nell’olio bollente (a 176°!), si ‘sigillano’ immediatamente e iniziano a gonfiarsi.
Sono cotti quando assumono un bel nocciola acceso. E’ importante farli restare sommersi il più possibile.
Una volta eliminato l’olio in eccesso, li ho spolverati con zucchero a velo e zucchero semolato (mi piace la sua croccantezza).
Calde sono buonissime, ma fredde forse sono anche meglio. Vince il marsala, che si sposa benissimo con mele e uvetta, con una dolcezza appena accennata che non stanca.
Sono facili, veloci, golose e nel mio buffet di Carnevale per gli ospiti del Suites Farnese Design Hotel non mancheranno di certo.
Provate anche voi?
[Link: dissapore]