La classifica della migliore pasta italiana, piatto per piatto
Un duro colpo al Made in Italy. La pasta italiana è fatta con grano duro che arriva dall’estero. A Bari c’è Coldiretti in piazza per protestare contro questo ennesimo scempio.
La pasta italiana deve essere fatta con il 100% di grano italiano rivendicano un po’ tutti, dagli agricoltori alle massaie passando per giornali e siti.
Una vera ondata di sdegno per l’attacco ad una delle nostre bandiere della gastronomia.
Tutto falso, spiega Roberto La Pira che dalle colonne del Fatto Alimentare smonta una delle leggende metropolitane legate alla tavola. Un esercizio in cui è abile.
La tesi è semplice: la pasta italiana è buona perché per fortuna è fatta con grani duri che al 30-40% provengono dall’estero.
Così La Pira esorta a non essere estremisti.
La migliore pasta
Poi cita le migliori marche, Barilla, De Cecco, Delverde, Garofalo, e forse qualche punta di scetticismo potrebbe serpeggiare in voi.
In tempi non sospetti, nell’era pleistocenica degli articoli-articoli, Scatti di Gusto proponeva Alta Fedeltà, una rubrica dedicata alla classifica, meglio alla Top Five.
Siamo nel 2010 e vi riproponiamo quella della pasta del tempo.
Ma visto che siamo nel 2016, ecco l’aggiornamento.
1. Spaghettoni Benedetto Cavalieri
Spaghettoni Benedetto Cavalieri. Un classico incommensurabile, la testimonianza che esiste una possibilità di pasta al di fuori del cerchio magico di Gragnano. Siamo in Puglia e utilizzare lo spaghettone per un’amatriciana sarà sinonimo di successo (meglio se accompagnati dallo studio di una ricetta perfetta).
2. Fusilloro Verrigni
Lo stabilimento abruzzese dichiara pasta ricavata da grani italiani al 100% e trafilatura in oro. Vero, falso? Guardate le distese a Loreto Aprutino e la fornitura di Valentini. E poi passate a una ricetta come la “diversamente cacio e pepe“. O una gricia da “strana coppia”. Ma potreste accontentarvi anche di solo olio extra vergine di oliva e una grattugiata del vostro formaggio preferito.
3. Spaghetti Gentile
Una cena perfetta con un piatto perfetto di spaghetti al pomodoro. Ernesto Iaccarino al Don Alfonso 1890 lo propone addirittura come pre dessert. Spaziale la pasta, spaziali i pomodori. Direte voi, ci vuole il manico. Avete ragione.
4. Spaghettoni pastificio Mancini
Come fate la carbonara? Con l’uovo, il guanciale e una sfumatura di vino. E la pasta Mancini. Parola di Alba Esteve Ruiz che a Roma da Marzapane propone la carbonara più buona della città e quindi del mondo intero. Imitatela.
5. Corallini di Gerardo di Nola
L’apoteosi della pasta e piselli la fa quel genio di Giulio Coppola alla Galleria di Gragnano. Sarà perché è tuffato nel regno indiscusso della pasta ma, signore e signori, la sua interpretazione dei tubetti con i piselli, qui un leggiadro corallino della Gerardo di Nola con i gamberi, è piatto da segnare in agenda ora che i legumi ritorneranno di attualità e si spera anche in carta.
6. Pasta Mista Pastai Gragnanesi
Gli ultimi colpi di coda dell’inverno, se mai si è visto quest’anno, sono perfetti per la pasta patate e provola ma azzeccata, azzeccatissima. Il piatto è napoletano, ma d’altronde il regno della pasta è Napoli e la Campania checché si voglia dire. Gli indirizzi delle trattorie che la propongono sono svariati, ma l’eccellenza la troverete da Umberto a via Alabardieri che si appresta a festeggiare i 100 anni di esistenza e ci ha regalato la ricetta. La pasta può essere quella della cooperativa Pastai Gragnanesi.
7. Fusilli Afeltra
La ricotta sul ragù non è blasfemia. Lo abbiamo appurato con una ricetta che propone al posto delle mafalde un fusillo del pastificio Afeltra. Mai assaggiati?
8. Spaghetti De Cecco
Fa capitolo e classifica a sé una ricetta classica delle ricerche sul web: la pasta con le zucchine con le zucchine dette anche alla Nerano. Per il totem della pasta più replicata da ristoranti e appassionati avete gli spaghetti De Cecco secondo i creatori della pasta alla Nerano, ovvero il ristorante Maria Grazia a Nerano. Potete decidere se provare a casa la loro ricetta.
Oppure affidarvi a quella della nuova stella Michelin Mario Affinita che al Don Geppi utilizza le linguine della Gerardo di Nola o lasciarvi incantare da panorama e sostanza di un altro stellato, Roberto Allocca, al Relais Blu sempre in costiera sorrentina che utilizza gli spaghettoni Leonessa.
Difficilissimo scegliere anche per l’abilità dei tre manici.
9. Fusilli pastificio Lagano
È possibile fare una buona pasta di grano duro a Roma? La risposta è sì a giudicare da questo pastificio artigianale che dichiara di utilizzare solo semole di grano duro di provenienza nazionale. Certo, poi c’è lo zampino di Kotaro Noda che al Bistrot 64 ha sfornato questi fusilli con pesto e seppie da capogiro. Segnate in rubrica da preparare appena le temperature saranno quelle ottimali.
10. Paccheri Rummo
Il pastificio Rummo è salito agli onori delle cronache per un evento non piacevole come l’alluvione del Sannio che è stato rimbalzato in una campagna viralissima: #SaveRummo. La ricetta più cliccata è stata quella di Pietro Parisi, chef di Era Ora. Ma c’è anche quella di Lucio Villani che ha usato le tripoline e soprattutto i paccheri con la ricotta di bufala di Agostino Malapena al ristorante Costanzo di Aversa.
Se vi siete dimenticati l’assunto di partenza eccolo: meglio la pasta prodotta con grano al 100% italiano o il mix?