Forte dei Marmi. Il ristorante La Magnolia che ha vinto la sfida stellare con Cristoforo Trapani
Cristoforo Trapani, il giovane chef della costiera sorrentina, ha raccolto una sfida e l’ha vinta in Versilia al ristorante La Magnolia a Forte dei Marmi.
Dopo essere stato da Heinz Beck, a 19 anni, dal conterraneo Antonino Cannavacciuolo, da Moreno Cedroni e Davide Scabin si è messo in gioco ritornando a casa per gestire un piccolo ristorante e poi l’accorsato Piazzetta Milù a Castellammare di Stabia.
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E ha rilanciato accettando a sorpresa di andare a guidare il ristorante La Magnolia dell’Hotel Byron. Una stella Michelin abbastanza pesante da tenere accesa. Poco tempo a disposizione per confermare il macaron della Rossa con i riflettori puntati e il dubbio di molti osservatori che il ventottenne potesse bruciarsi per troppa voglia di arrivare all’ambizioso traguardo.
Invece, in meno di un anno, Trapani ha confermato la stella per il ristorante che si affaccia su quel tratto di costa in cui brillano da tempo altre stelle: Lorenzo sempre al Forte e Romano a Viareggio, ora raggiunte anche dal Lunasia con Luca Landi che si è trasferito all’ultimo piano dell’hotel Plaza e de Russie a Viareggio, l’albergo di proprietà di Salvatore Madonna. Proprio come il Lord Byron.
A testa bassa è la descrizione che più si attaglia al giovane chef che ha un solo obiettivo: migliorarsi e migliorare. Lo ha fatto portando le ventate del suo mare di Campania alla tavola toscana contaminando con attenzione portate e sensazioni.
Lo fa capire subito ad apertura di pranzo a bordo piscina, la sala all’aperto che funziona durante la bella stagione, con una tartare di cannolicchi con limone e i classici crostini toscani con fegatini di pollo cui risponde la pizzella fritta alla napoletana.
E il pane di mais, le focaccine e l’immancabile sciapo per abbinare l’olio di Capannori.
Sceglie il meglio Trapani e se i gamberi rossi che vanno a nozze con il sedano rapa, la centrifuga di mela verde accompagnati dalla chip di riso con nero di seppia arrivano da un altro mare, poco importa. Conta il risultato fresco che stuzzica subito l’appetito.
Trapani è attento al mondo della comunicazione e al suo linguaggio aiutato anche dalla presenza di Klaus Davi che per il gruppo Soft Living Places di Madonna ha lanciato il claim Keep Calm and No Selfie. Lo chef trasforma egregiamente le sugegstioni nel filetto di anguilla arrostito e laccato con finocchio, rapa rossa, crema di birra Moretti, edaname. Il piatto incrocia consistenze, temperature e ricordi di luoghi diversi, una sintesi della strada intrapresa.
Mix che ritroviamo in equilibrio nei ravioli con moscardini alla luciana, maionese di polpo cucinata con il grasso dei moscardini e tentacoli appena scottati e legati da un infuso di alghe marine e limone. Come dire il Mediterraneo partenopeo che strizza l’occhio alle movenze orientali mettendo a segno un piatto piacevole in cui i polipetti riescono a dire la loro.
I più accaniti tradizionalisti del Vesuvio troveranno splendidi gli spaghetti pomodoro e basilico che quando sono fatti bene risolverebbero da soli un intero percorso.
La triglia è sempre un banco di prova e questa esecuzione arrostita riceve una bella spinta dal vegetale e dal limone. Un piatto molto marittimo e quasi basic per la necessità che avrete di assaggiarlo.
La pagina dolci si apre con una gelatina di menta, biscotti all’olio di oliva, limone, timo, sorbetto al fior di latte e crema inglese al limone con due gocce di extravergine.
Buono quanto scenografico il rigatone fritto con l’anima di cremoso di bufala, pomodoro San Marzano e spolverata di mozzarella di bufala disidratata.
Ecco questo è Cristoforo Trapani che ha portato al Lord Byron anche la pizza (e ovviamente il forno a legna) e Sara Guastalla che con le sue scelte di vini lo segue già da tempo. In cucina c’è anche Gianluca Ceolin a dare supporto come sous chef alle ambizioni crescenti di Trapani.
Mentre assaggio il cremino piemontese di gianduia, fondente e latte, il crumble di pistacchio e le sfogliatelle, mi chiedo e vi chiedo: cosa ci può essere di più buono di un piatto di spaghetti e di una triglia per la pausa pranzo al mare?
Al Lord Byron ti danno anche il cestino per restare in spiaggia.
Alla carta, i piatti costano circa 30 € ciascuno.
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Ristorante La Magnolia dell’Hotel Byron. Viale Morin, 46. Forte dei Marmi (Lucca). Tel. 0584.787052
[Immagini: Vincenzo Pagano, iPhone Vincenzo Pagano]