I migliori dolci di Natale napoletani li trovate in queste 10 pasticcerie
Non c’è Natale senza dolci. A Napoli, la gara al dolce migliore, al simbolo delle feste natalizie per eccellenza è sempre aperta.
Il partito dei fan dei mustacciuoli ha un confronto serrato con gli esponenti dell’ala dura (e anche più morbida) dei roccocò, chi non può fare a meno dei susamielli sarà sempre impallinato dalle bande dei sostenitori degli struffoli.
Anche il panettone ormai, con buona pace delle truppe nordiste, è diventato un fatto sudista con la triade Alfonso Pepe – Salvatore De Riso – Vincenzo Tiri che dettano legge in tutte le manifestazioni e concorsi che si svolgono in Italia.
Io sono per le cassatine, o raffioli che dir si voglia. Il boccone perfetto per augurare Buon Natale a tutti.
Carmen Davolo, che per i lievitati ha sviluppato una (in)sana passione, si è inventato un nuovo format per celebrare la quinta edizione dei Dolci delle Feste affidando a 10 grandi pasticceri (e a un “intruso”) l’interpretazione dei classici napoletani in una manifestazione itinerante.
Dolci di tradizione ma sempre alla moda. E per sottolineare il connubio, i pasticceri con le loro creazioni sono stati ospitati in 5 show room delle strade dello shopping di Napoli, a Chiaia (la lista la trovate qui).
Gino e Toto Sorbillo
Antonio e Gino Sorbillo non hanno cambiato mestiere. Restano pizzaioli, e che pizzaioli, ma ci sanno fare con farina e impasti e lo hanno dimostrato con questi semplici brutti ma buoni. L’avvio del tour è iniziato con una tappa “speciale” in uno dei templi della farina napoletana – quella del nostro sponsor Mulino Caputo che nel suo bouquet ha l’ingrediente giusto anche per panettoni e roccocò. I due fratelli terribili hanno ripreso la ricetta presentata a Impasti Possibili qualche anno fa riscuotendo lo stesso meritato successo.
1. Sabatino Sirica
Il Signore delle cassatine è sempre lui. Sabatino Sirica non si smentisce mai grazie alla sua ultradecennale esperienza che gli fa sfornare il dolce perfetto. La cassatina di Sirica è una garanzia di intrattenimento da piluccare in ogni momento della giornata. Insuperabile a colazione con un buon caffè. Napoletano, ovviamente. E da buon napoletano, Sirica utilizza tutto il bouquet di farine che Caputo mette a disposizione, dalla Verde alla Oro senza dimenticare Rossa e Blu.
2. Salvatore De Riso
Il maestro dei panettoni al sud, Salvatore De Riso, è sempre sulla cresta dell’onda con il suo panettone al limoncello, vero inno alla declinazione meridionale del dolce delle feste nazionalpopolare. Ma questa volta è andato oltre con una torta al torrone morbida come una mousse e leggera come non te la aspetteresti. Per i conservatori ad oltranza, ecco il panettone classico che fa sempre la sua bella figura nelle chiacchiere natalizie da Bar Sport.
3. Alfonso Pepe
Il Re Panettone è sempre lui, Alfonso Pepe da Sant’Egidio del Monte Albino, “provincia” di Angri e territorio di conserve di pomodori. Non mancate all’appuntamento con il panettone alle albicocche del Vesuvio, un instant classic che si perpetua da anni e che spiega alla perfezione l’inversione geografica: il panettone è un fatto del sud, ormai. Disponibile a giorni anche il nuovissimo panettone ai sapori di Pantelleria.
4. Salvatore Gabbiano
Accendete un cero alla Madonna di Pompei e anche uno a San Gennaro. E poi peccate. Salvatore Gabbiano con la sua pasticceria avanza senza sosta nelle classifiche degli appassionati di eccellenze gastronomiche. Fa centro con un panettone (con farina Blu Caputo) che emula i sapori dello strudel: pinoli del Vesuvio e mele annurche per un dolce bomba che potrebbe diventare la sorpresa di questo Natale 2016. Buono anche il macaron alla liquirizia dedicato ai fan della pasticceria francese. À la une.
5. Carmine Di Donna
Che differenza c’è tra un pasticcere e un pastry chef? Fate una visita alla Torre del Saracino, ristorante due stelle Michelin a Vico Equense e lo capirete. Carmine Di Donna, nella brigata di Gennaro Esposito, sfodera una crema di cachi e una di gianduia sormontata da una pioggia di struffoli piccolissimi, croccanti e dal cuore morbido. Buonissimi.
6. Stella Ricci
Ed ecco Stella Ricci, l’unica donna della squadra che si è fatta valere con il suo doppio panettone tradizionale nell’impasto con tre lievitazioni della farina Rossa Caputo e 36 ore totali sormontato da una lastra godibilissima di cioccolato (blend di un titolo 70 e 63%) o di cioccolato bianco al limone. Fossi in voi, giocherei l’ambo perfetto.
7. Nicola e Andrea Pansa
A proposito di intrattenimento e di piluccare mentre si preparano cenoni e pranzi, le scorzette di limone di Nicola e Andrea Pansa sono quanto di più irresistibile possiate provare. Un gradino più su del panettone al limone dei loro agrumeti realizzato con farina Oro al 100% e dei roccocò che assumono spinte ben più marcate dal felice abbinamento.
8. Salvatore Varriale
Gli struffoli sono un dolce veramente natalizio. Precisazione a favore dei diversamente napoletani che corrono appresso alla pastiera (dolce pasquale per eccellenza anche se le pastiere vengono richieste in quantità industriali anche al tempo del presepe). Salvatore Varriale propone un’interpretazione classica che vi soggiogherà.
9. Salvatore Polito
Possibile pensare al Natale senza le dolcezze del cioccolato? Impossibile. Salvatore Polito della storica cioccolatteria Gay-Odin (uno per tutti, il cioccolato Foresta, anzi, due: i nudi che sono cioccolattini stratosferici) ha preparato due alberelli di Natale al cioccolato e al combinato disposto di mandorle e nocciole che ricoprono il pan di spagna lievitato con Blu Caputo che farebbero la loro bella figura al centro della vostra tavola delle feste.
10. Giuseppe D’Addio
E i mustacciuoli? Accorre in nostro soccorso Giuseppe D’Addio con la sua scuola Dolce e Salato. Ripieni di una confettura di mele annurche, nascono da una lievitazione di 40 ore di un impasto con un blend di Caputo Blu e Tipo 1. Per gli innovatori che non hanno paura di scoprire il cioccolato in due declinazioni e un’anima morbida.
Piaciuta l’idea di una presentazione in movimento che ha messo insieme templi della moda (molto belli quelli di Marinella e di Roberta Bacarelli) e pasticceri alla moda? A me sì. E anche se questo è il classico numero zero, la strada dello shopping lastricata da dolcezze è stata divertente. Assaje.
[Immagine di apertura: Stefano Renna. Immagini: Vincenzo Pagano]